SMS, 160 caratteri di storia

Se vi siete chiesti perché l'SMS ha un limite di 160 caratteri, ecco la risposta.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Era il 1985 quando Friedhelm Hillebrand stabilì che 160 caratteri erano sufficienti per scrivere affermazioni e domande essenziali, e che permettevano di comunicare con efficienza ed economia. "Perfettamente sufficiente", affermò.

Hillebrand è un esperto di comunicazione, che allora stava lavorando a un modo per permettere ai telefoni cellulari di comunicare tramite messaggi di testo visualizzati sul display. All'epoca la banda disponibile era risicata, quindi la brevità del messaggio era un parametro importante. Si decise, tra l'altro, di sfruttare un canale secondario, che all'epoca era usato dal telefono per rilevare e mostrare l'intensità del segnale e la locazione del ripetitore.

Oggi possiamo dire che la storia gli ha dato ragione, visto che l'SMS è forse il metodo di comunicazione scritta più usato al mondo. Questo tipo di comunicazione, oggi, rappresenta l'uso principale che facciamo del telefono, alla faccia di smartphone e reti 3G.

Felici gli utenti e felici, naturalmente, le compagnie telefoniche, che da anni trovano negli SMS una formidabile fonte di guadagni.

Il messaggino, poi, ha anche fatto scuola, basti pensare a Twitter, o all'aggiornamento di Facebook, ma anche alle nostre abitudini quando usiamo un IM. "Perfettamente sufficiente": a volte possono stare stretti, ma davvero ci può stare dentro tutto.  E lo stesso si può dire di molti messaggi mandati via posta elettronica.

Hillebrand mise in pratica le sue idee nel 1986, quando era presidente di un comitato apposito nel gruppo  Global System for Mobile Communications (GSM). 

Senza dati scientifici a disposizione, il comitato scommise su due semplici informazioni: le cartoline postali, che di solito non contengono più di 150 caratteri, e i messaggi del Telex, che avevano più o meno la stessa estensione. Ancora una volta una scelta vincente.

Con il tempo arrivarono nuove soluzioni per rendere l'SMS un sistema migliore, primo fra tutti il sistema di scrittura automatica, il T9, e più recentemente l'introduzione di dispositivi con tastiera QWERTY, che hanno reso l'SMS il re delle comunicazioni scritte.

Si potrebbe pensare che Hillebrand si sia arricchito, ma non è così. Non può vantare diritti sulla sua invenzione, quindi non riceve denaro per ogni SMS che inviamo. Peccato per lui, e bene per noi. Oggi sta lavorando allo sviluppo di standard per i messaggi multimediali, ma stavolta ha già deciso che ci guadagnerà qualcosa.