Gli smartphone con raffreddamento a heatpipe potrebbero diventare la norma nella fascia alta. Si vocifera che Sony abbia adottato heatpipe sottili per raffreddare i componenti, e più in particolare il SoC, dell'Xperia Z2, il nuovo top di gamma presentato al Mobile World Congress. Lo scrive il sito Digitimes, il quale non esclude che altri seguiranno l'esempio dell'azienda nipponica.
Raffreddarlo con secchiate d'acqua è un'opzione percorribile. Non consigliata ma percorribile...
Cos'è l'heatpipe, e come funziona? Si tratta di un tubo metallico cavo riempito con liquido refrigerante che trasporta il calore per evaporazione e condensazione, in un ciclo continuo. Si può vedere come una "pompa di calore passiva". Il liquido, quando entra in contatto con un chip caldo evapora, portando il calore lontano, verso la parte più fredda dove il vapore rilascia il calore e ritorna in stato liquido.
Sony non è la prima a usare le heatpipe, in quanto in base alle informazioni note tale primato va a NEC, che l'anno passato usò le heatpipe nel terminale da 4,7 pollici Media X06E. Ora però si fa il nome di Sony e secondo le indiscrezioni anche Samsung Electronics e Lenovo starebbero lavorando con i produttori di moduli termici per sviluppare heatpipe adatte a dispositivi tanto sottili, anche se al momento non hanno ancora deciso se e quando usare questa soluzione di raffreddamento.
A lavorare su questa tecnologia vi sarebbero diverse aziende, sia nipponiche che taiwanesi, nello specifico: Furukawa Electric, Fujikura, Chaun-Choung Technology, Auras Technology, Asia Vital Components, Yeh-Chiang Technology e TaiSoi Electronic. L'obiettivo è realizzare heatpipe con un diametro di 0,6 mm, quindi si presume che all'interno degli smartphone ve ne siano diverse, affiancate.
Per quanto concerne il mondo dei computer, le heatpipe sono un sistema di raffreddamento più che comune. Nel mondo delle schede video, per esempio, troviamo soluzioni con heatpipe da 6 e 8 millimetri che svolgono egregiamente il proprio lavoro. Anche nei notebook si trovano heatpipe, anche se molto più sottili, e così via. Ora tocca agli smartphone e, presumibilmente, anche ai tablet. A quando il raffreddamento con azoto liquido? C'è chi ci ha già pensato, seppur solo per divertimento.