Stop ai browser su Windows RT, Microsoft rischia l'indagine

La Commissione Giustizia del Senato statunitense si starebbe documentando sulle accuse rivolte da Mozilla e Google contro la gestione dei browser operata da Microsoft con Windows RT. Se ci saranno gli elementi verrà avviata un'indagine formale.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le preoccupazioni espresse pubblicamente la scorsa settimana da Mozilla Foundation sulle limitazioni di scelta dei browser imposte da Windows RT nella modalità Windows Classic hanno allertato la Commissione Giustizia del Senato statunitense. 

L'antitrust potrebbe avviare un'indagine approfondita per verificare le accuse - mosse anche da Google - sulla politica di implementazione e gestione anti-competitiva dei browser da parte del nuovo sistema operativo Microsoft.

La notizia, riportata da GigaLaw.com, è stata confermata anche da un collaboratore del Presidente della commissione Antitrust, il senatore Herb Kohl: non sono ancora stati raccolti gli elementi per avviare un'indagine formale, ma la Commissione intende andare a fondo della questione, e se dovesse riscontrare che le preoccupazioni sono fondate nulla esclude il procedimento formale.

La Commissione Giustizia del Senato indaga sulle accuse di Mozilla contro Windows RT

Al momento molti stentano a credere che l'eventualità peggiore per Microsoft possa concretizzarsi, considerato che l'azienda di Redmond detiene una quota di mercato prossima allo zero in ambito tablet, rispetto all'iPad e all'ampia schiera di prodotti Android. 

È tuttavia da ricordare che le leggi antitrust sono state fatte per prevenire e bloccare comportanti anticoncorrenziali, che non sono prerogativa esclusiva di chi ha una posizione dominante di mercato. Inoltre bisogna ricordare che le piattaforme ARM e Windows RT potrebbero dar vita anche a notebook, netbook e altri dispositivi.

Probabilmente i legali di Mozilla e Google punteranno a sottolineare la posizione di Microsoft in ambito browser lasciando in secondo piano i tablet, e probabilmente costruiranno l'accusa insinuando il dubbio che limitando la concorrenza di software di navigazione di terze parti su Windows RT Microsoft cerchi di promuovere Internet Explorer e salvaguardare la presenza esclusiva del suo browser sui tablet. 

Secondo Mozilla e Google, infatti, Microsoft starebbe "limitando la scelta dell'utente, riducendo la concorrenza e l'innovazione" perché solamente il browser della casa di Redmond avrà accesso a tutte le caratteristiche in termini di velocità, stabilità e sicurezza.

Secondo l'accusa in Windows RT Microsoft starebbe favorendo Internet Explorer

A favore dell'accusa bisogna da riconoscere che, stando alle informazioni finora circolate, sembra che Microsoft non preveda alcuna limitazione dei browser per le altre versioni del suo nuovo sistema operativo e quindi risulta incomprensibile il motivo per il quale con la versione per tablet ARM sia stata adottata una politica così differente. Qualcuno mormora che alla base ci siano motivi di sicurezza, ma Firefox e Google non intendono accettare questa ipotesi.

Quello che in effetti non è chiaro in questa vicenda è il motivo per il quale si sia voluta cambiare una cosa che funziona: ciascun utente può installare anche 10 browser, e se poi uno non funziona bene sarà il legittimo proprietario del computer a liberarsene. Speriamo che questo polverone sia stato solo frutto di un equivoco e lasciamo in sospeso il giudizio in attesa della risposta di Microsoft, che a questo punto non può più esimersi dal chiarire la sua posizione.