Android Auto

Android TV, Android Auto, Android Wear, Material Design, applicazioni Android su Chrome. Sono molti gli elementi che hanno permesso a Google di portare la propria piattaforma su moltissimi dispositivi di ogni genere e dimensioni. Nel frattempo i produttori Android si avvicendavano al vertice della concorrenza.

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a cura di Tom's Hardware

Android Auto

"In molti casi le nostre auto ci tengono connessi al mondo fisico intorno a noi, ma restano scollegate dagli altri nostri dispositivi nelle nostre vite digitali".

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Queste sono parole di Patrick Brady di Google, quando fu annunciato Android Auto alla Google I/O del 2014. In molti modi, non poteva essere più vero. A parte una connessione Bluetooth e un paio di sistemi proprietari, c'era ben poco ad armonizzare smartphone e auto.

La situazione cominciò a cambiare con Android Auto da una parte, mentre dall'altra naturalmente c'erano Apple e CarPlay. Il meccanismo è semplice, basta collegare il telefono al sistema multimediale dell'auto. Android Auto è sullo smartphone, che invia il segnale video al display dell'auto. Un sistema che generalmente viene indicato con il termine casting, e non è molto diverso (ma nemmeno identico) a quello che fa la Google Chromecast.

Il meccanismo è semplice, basta collegare il telefono al sistema multimediale dell'auto. Android Auto è sullo smartphone, che invia il segnale video al display dell'auto.

È un modo di superare un limite che storicamente si è evoluto molto lentamente. Solo negli ultimi anni abbiamo cominciato a vedere schermi con una risoluzione decente sulle auto. Inoltre, potreste cambiare cinque, dieci o anche più telefoni prima di cambiare auto. Telefoni che sono soggetti alla legge di Moore, secondo la quale, in pratica, l'industria automobilistica non potrà mai tenere il passo con quella degli smartphone. E forse non dovrebbe farlo, ma non per questo dobbiamo rassegnarci al fatto che i nostri telefoni non funzionino al meglio con le nostre auto.

Il che ci porta ad Android Auto. I primi, pochissimi, veicoli che lo usano sono usciti nel corso del 2015 – e in alcuni casi era possibile aggiornare un modello precedente per ottenere il risultato. I produttori di auto si sono adeguati progressivamente, e nel 2016 usciranno molti modelli compatibili con Android Auto e CarPlay, insieme al sistema di infotainment proprietario. Android Auto infatti non sostituisce il sistema di bordo, almeno non ancora, ma vi si "appoggia" sopra. Ci sono anche alcune "autoradio" aftermarket che aggiungono questa possibilità - Pionner, Kenwood e Parrot. E di certo ne arriveranno altre nei prossimi mesi.

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Al momento comunque non ci sono molte cose che si possono fare con Android Auto, ed è una cosa fatta a proposito. Le applicazioni multimediali possono fare quasi tutto, se si tratta di cose come riprodurre musica e podcast, ma non si possono avviare video. Il design di Android Auto è fatto per impedire distrazioni.

Con le applicazioni di messaggi le cose sono diverse, invece, e non c'è un vero modo (in Android Auto) per impedire che un'app ci disturbi mentre siamo alla guida. È possibile visualizzare i messaggi in arrivo o farseli leggere a voce alta, ma è un sistema che va bene per uno scambio veloce di 2 o 3 messaggi, non certo per una conversazione più complessa.

Il design di Android Auto è fatto per impedire distrazioni.

Ma Android Auto è ancora all'inizio. Riguardando la storia recente, risulta ovvio che l'uso dello smartphone in auto – in sicurezza – diventerà una questione sempre più importante, e Android Auto avrà un ruolo determinante in questo futuro.