Storia di Android: le prime versioni e l'interfaccia grafica

In questo secondo articolo riprendiamo la storia di Android. Mentre usciva l'HTC G1, si cominciava a intuire che Android sarebbe stato uno dei più grandi successi nella storia della tecnologia e del software. In questo secondo articolo parliamo anche di AOSP e progettazione dell'interfaccia grafica.

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a cura di Alex Dobie

Questa è la seconda parte della Storia di Android. Qui sotto trovate i link agli episodi precedenti:

  1. Storia di Android: il primo vagito di Android

HTC Dream

L'HTC Dream, che in USA era venduto da T-Mobile come HTC G1, cambiò praticamente tutto nel mondo degli smartphone. Vale lo stesso che si è detto per il Palm Treo o il primo iPhone: senza di esso, oggi gli smartphone e il modo in cui li usiamo sarebbero diversi, e probabilmente peggiori. 

T Mobile G1 4

Il G1 non era particolarmente interessante per l'hardware: non aveva specifiche di alto livello, né una fotocamera molto avanzata, né uno schermo spettacolare. L'hardware era ordinario, anzi il design a scorrimento risultava un po' impacciato, e il design aveva una curvatura in fondo, una di quelle cose che "o la ami o la odi". C'erano pulsanti fisici per navigare in Android – Menu, Home e Indietro -  e per rispondere alle chiamate, una trackball cliccabile; un insieme a cui era difficile abituarsi. Ma funzionava bene ed era necessario per navigare in Android Cupcake.

La tastiera – nel 2008 ce l'avevano quasi tutti i dispositivi – era un eccellente supporto per la scrittura, con un fantastico design a isola, con una linea dedicata ai numeri e tasti a doppia funzione. Che si trattasse di mandare un messaggio, rispondere a un email o smanettare con Android (il Dream era volontariamente facile da sbloccare), la tastiera era eccellente.

L'HTC Dream era ben costruito, con materiali di ottima qualità. Ma non era questo che lo rendeva speciale. Era il software.

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L'HTC Dream fu il primo dispositivo consumer con Android, e fu quindi l'oggetto che "scatenò la bestia", vale a dire Google, nel mondo della tecnologia portatile.

Il telefono fu distribuito con poche fanfare e solo in alcuni mercati selezionati. La distribuzione mondiale in effetti fu insolita, per non dire strana, a partire dal fatto che questo smartphone aveva un nome diverso negli USA rispetto che al resto del mondo. Il fatto è che HTC, fuori dagli Stati Uniti, aveva più controllo sul progetto rispetto al G1 "marchiato Google". Tutto questo in qualche modo era presagio di quanto sarebbe accaduto successivamente con i telefoni Android: il sistema operativo open source distribuito gratuitamente ma con alcune regole da seguire per i produttori, per mantenere anche i servizi Google e il negozio di applicazioni. Era anche l'inizio del fenomeno noto come frammentazione: non tutti i modelli furono aggiornati ad Android 1.6.

Il sistema operativo del G1 era incompleto, ma si potevano già intuire i grandi piani di Google. Per alcuni aspetti il software già si poteva definire in anticipo sui tempi, e si distingueva rispetto alla concorrenza. C'erano cose che oggi diamo per scontate e che troviamo ovunque, come i widget o l'area delle notifiche. Ancora più importante, c'era già un sistema di aggiornamenti OTA (over-the-air) centralizzato e funzionante, che prometteva di avere un sistema sempre migliore con ogni nuova versione. Già nel 2008, Google aveva capito che il futuro della mobilità e quello del Web erano destinati a incrociarsi, e che questo avrebbe avuto grandi implicazioni.

La cosa più importante, forse, tanto per Google quanto per il consumatore, era però il fatto che Android si proponeva e prometteva di essere un sistema per ottenere applicazioni e servizi distribuiti e usati gratuitamente. Solo Google poteva creare il sistema operativo e offrire i servizi; far sì che Android finisse nella mani di più persone possibili fu una decisione saggia e lungimirante, dal punto di vista del business.

Quanto ad HTC, il produttore del Dream vantava già una vasta esperienza quanto a collaborazioni con grandi aziende, e fu proprio questo che portò al suo coinvolgimento in questi primi passi di Android. Il presidente di HTC America Jason Mackenzie afferma che "fare grosse scommesse non era una cosa nuova per noi. Ed è ancora una cosa che facciamo con piacere".

"Ci siamo costruiti una reputazione di azienda con grandi conoscenze ed esperienze di design […]. Anche per questo Google ha voluto lavorare con HTC".

Il dirigente di HTC Europa Graham Wheeler ha un'opinione simile. "[HTC] si è fatta conoscere per le persone che agiscono in modo diverso, innovano e guardano avanti. Una società di progettazione che può ottenere l'irraggiungibile e l'inimmaginabile. Quando Google cercava un partner (per il G1) voglio credere che uno degli aspetti presi in considerazione fosse far avanzare l'innovazione".