Memorie a cambiamento di fase: i vantaggi

Con le memorie a cambiamento di fase le batterie di smartphone e dispositivi mobile in generale potrebbero durare per settimane o per mesi. Ecco il punto della ricerca condotta nell'università dell'Illinois.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il consumo ridotto di queste memorie potrebbe essere sfruttato per la fabbricazione di dispositivi esistenti, con un aumento significativo della durata della batteria. Pop ha spiegato che "al momento, uno smartphone usa circa 1 W di energia, mentre un notebook consuma 25 W. Parte di questa corrente viene assorbita dalla memoria".  

PCM (Phase-change memory), memorie a cambiamento di fase - clicca per ingrandire

Albert Liao, un altro ricercatore impegnato nella ricerca, ha spiegato che "Ogni volta che si sta eseguendo un'applicazione, compresi l'ascolto di un brano in MP3 o la riproduzione di un video in streaming, si scarica la batteria perché la memoria e il processore lavorano per recuperare i dati. Dato che gli utenti usano i loro telefoni sempre meno per effettuare chiamate e sempre più per svolgere operazioni di calcolo, migliorare la memorizzazione dei dati e delle operazioni di recupero costituisce un grosso passo in avanti nel prolungamento dell'autonomia".  

Il professore ha sottolineato come questa scoperta potrebbe servire anche per ridurre il peso dei dispositivi mobile: "Non stiamo parlando solo di alleggerire le nostre tasche o le borsette, questa scoperta è importante per tutto ciò opera con una batteria, compresi i satelliti, le apparecchiature per le telecomunicazioni in località remote, e un numero indefinito di applicazioni scientifiche e militari." 

Il team di ricercatori finora ha prodotto e testato alcune centinaia di pezzi, ma intende aumentare la produzione dei chip di test per creare array di bit di memoria che operino insieme. In questo modo sperano di ottenere una maggiore densità dei dati attraverso una programmazione intelligente, in modo che ogni bit fisico PCM possa programmare due bit di dati. Il sistema è stato definito memoria multibit.

"Anche se abbiamo manipolato una tecnologia e dimostrato che può essere migliorata di un fattore pari a 100, non abbiamo ancora raggiunto il limite fisico possibile". Secondo Pop, si potrebbe ridurre ulteriormente il consumo di 10 volte.