Sviluppatori Android sul piede di guerra

Un lettore ci svela i retroscena della comunità di sviluppo Android

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a cura di Dario D'Elia

La comunità di sviluppatori Android pare essere piuttosto contrariata. Qualche giorno fa si è scoperto che la versione "sviluppatori" del cellulare G1 (Android Dev Phone 1) non consente il downloading delle applicazioni a pagamento dall'Android market. In verità, come ci ha fatto notare Maurizio Scorianz – un appassionato sviluppatore indipendente – l'ADP1 non è mai stato compatibile con tale funzione.

Insomma, se con l'aggiornamento di Android 1.1 per G1 i normali utenti possono acquistare liberamente online ogni software gradito, gli sviluppatori sono ancora al palo, in attesa della nuova release ADP1 1.1.

Secondo Scorianz, questo ritardo è dovuto ad almeno due motivi. Il primo è legato alla difficoltà di "rilasciare una versione online che possa essere scaricata dagli sviluppatori" poiché "ADP1 necessita che l'aggiornamento sia effettuato manualmente, per evitare che una procedura automatica sovrascriva le modifiche effettuate da uno sviluppatore sul suo sistema". Il tutto senza dimenticare  anche che "il G1 ottiene gli aggiornamenti OTA (ovvero automaticamente tramite rete telefonica/wireless)".

Il secondo motivo, per Scorianz, "riguarda il sistema di protezione delle applicazioni".

"Al momento dell'inserimento dell'applicazione sul Market lo sviluppatore può scegliere se proteggerla o meno con DRM. Il sistema di protezione consiste nell'installare l'applicazione in una cartella non visibile all'utente", spiega nei dettagli l'appassionato. "Lo sviluppatore con il suo ADP1 però può vedere anche quella cartella, quindi se potesse scaricare applicazioni protette potrebbe copiarle a suo piacimento".

Ecco quindi svelato ogni arcano sulla questione. "…a differenza di quanto affermato da alcune fonti (in verità numerose ed accreditate N.d.r.), il rischio di pirateria del software Android non è mai stato costituito dagli ADP1, ma dai G1 modificati dagli utenti con versioni di Android non ufficiali che consentono l'accesso alle cartelle protette".

"Ironicamente questi G1 modificati sono superiori all'ADP1 (che abbiamo pagato a caro prezzo!) in quanto permettono sia di accedere a tutte le funzionalità del dispositivo, sia di acquistare le applicazioni a noi precluse", sottolinea Scorianz.

"Al momento quindi le mailing list degli sviluppatori Android contengono moltissime lamentele, perché teoricamente gli ADP1 avrebbero dovuto essere i primi dispositivi a ricevere gli aggiornamenti, essendo questi strumento di sviluppo".

E la beffa finale è che dell'aggiornamento ADP1 1.1 non si conosce ancora la data di rilascio.

Ringraziamo Maurizio Scorianz per la collaborazione