Tim Cook ha fatto crollare il titolo Apple in borsa? Sì, secondo alcuni azionisti

Secondo alcuni investitori, alcune dichiarazioni di Tim Cook sarebbero state fuorvianti e avrebbero causato ingenti perdite di denaro.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

La notizia arriva direttamente da Reuters. Secondo alcuni investitori, alcune dichiarazioni di Tim Cook riguardo la situazione della domanda di iPhone in Cina sarebbero state fuorvianti e avrebbero causato ingenti perdite di denaro.

Nonostante gli ottimi risultati finanziari ottenuti nel terzo quadrimestre di quest'anno, Apple dovrà affrontare una nuova bufera che si sta alzando all'orizzonte.

Ad accusare Tim Cook, CEO dell'azienda, di aver fatto crollare con le proprie dichiarazione il titolo AAPL (Apple Inc.) in borsa è stato un gruppo di azionisti capitanati da un fondo pensionistico inglese, autorizzati a procedere nella propria causa legale dal giudice distrettuale degli Stati Uniti Yvonne Gonzalez Rogers.

Durante una chiamata con gli investitori il 1 novembre 2018, Tim Cook avrebbe affermato che nonostante Apple stesse affrontando una forte pressione riguardo le vendite in alcuni mercati emergenti, la Cina non rientrasse tra quei Paesi.

L'azienda avrebbe indicato ai propri fornitori di ridurre la produzione solo pochi giorni dopo le parole di Cook e, il 2 gennaio 2019, avrebbe abbassato inaspettatamente le previsioni di fatturato trimestrale di una cifra vicina ai 9 miliardi di dollari, secondo Cook a causa delle pressioni esercitate sull'economia cinese dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

La previsione di riduzione dei ricavi è stata la prima per Apple sin dal lancio dell'iPhone nel 2007. Le azioni di Apple sono scese del 10% il giorno dopo, facendo evaporare 74 miliardi di dollari in valore di mercato. Apple e Cook hanno dichiarato che non esiste alcuna prova di frode o intenzione di frodare i querelanti.

In una documento di 23 pagine, Rogers ha dichiarato che gli azionisti avrebbero plausibilmente motivo di credere che le dichiarazioni di Cook durante la chiamata con gli azionisti, in cui i problemi nel mercato cinese venivano minimizzati, fossero false e fuorvianti.

I querelanti hanno sollevato forti dubbi sul fatto che Cook non conoscesse i rischi durante la chiamata e avrebbero sottolineato che "Cook non ha agito in modo innocente o con mera negligenza", come scritto anche da Rogers nel suo documento.

Ora un giudice ad esprimersi sull'argomento e decidere se le accuse sono fondate oppure no. Sembra proprio che Apple non riesca, per un motivo o per l'altro, a stare alla larga dalle aule dei tribunali...

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