Turing Phone insiste, 3 Snapdragon 830 e 18 GB di RAM

Non contenta della sparata di qualche giorno fa sul Cadenza equipaggiato con 2 Snapdragon 830 e 12 GB di RAM, Turing Phone torna alla carica e annuncia un altro dispositivo, il Monolith Chaconne, che dovrebbe avere 3 830 e 18 GB di RAM. Il lancio avverrebbe questa volta nel 2018.

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a cura di Alessandro Crea

Credere nei sogni è bello e anche giusto, ma è necessario che si tratti di sogni concreti e realizzabili, altrimenti si rischia di vivere di illusioni. Questa massima di vita però dev'essere sconosciuta a Turing Phone e così, a pochi giorni di distanza dall'annuncio dell'impossibile Cadenza, l'azienda si supera e annuncia il Monolith Chaconne, uno smartphone ancora più fantasioso, che dovrebbe integrare ben 3 Snapdragon 830 e 18 GB di RAM.a754bd3e 59ca 46aa b1f0 d6bf2de685ce

Queste però non sono le sue uniche caratteristiche "di spicco": la tabella ufficiale infatti ci parla di un display da 6,4 pollici con risoluzione 4k (3840 x 2160 pixel), sempre all'interno della scocca in ossido di grafene paventata per il Cadenza.

Tornerebbe inoltre anche il sistema operativo Swordfish OS basato su reti neurali e con funzioni di deep learning, i 4 slot per nanoSIM 4G, la doppia fotocamera frontale da 20 Mpixel, e la quadrupla fotocamera posteriore da 60 Mpixel con capacità di realizzare filmati nel formato iMax 6k. Presente inoltre la connettività WiGig, mentre lo spazio dedicato allo storage crescerebbe ulteriormente, passando a 1,2 TB, con 768 GB integrati nello smartphone e 2 slot per schede microSD ciascuna con supporto a schede da 256 GB.

Le soluzioni per la batteria inoltre avrebbero una capienza ancora maggiore rispetto al Cadenza, con la batteria al grafene che salirebbe a 3600 mAh e quella agli ioni di litio che passerebbe a 2400 mAh, sempre affiancate poi da una terza soluzione basata su cella combustibile a idrogeno, che porterebbe la capacità totale a 120 Wh.

Il Turing Phone Monolith Chaconne inoltre avrebbe anche una tastiera fisica a scorrimento laterale, supporto alla realtà aumentata e una tecnologia ancora da rivelare, al momento indicata con l'acronimo A.L.A.N., che poi sarebbe il nome del matematico che già dà il suo cognome all'azienda e che farebbe quindi pensare a qualche funzione legata all'intelligenza artificiale.

Questa volta però l'azienda è stata più prudente (non è vero, scherziamo): vista la configurazione uno smartphone del genere potrebbe vedere la luce soltanto nel 2018. Commentare gli annunci legati a un'azienda che ha incassato tantissimi soldi da chi ha creduto in essa e ancora attende il modello dello scorso anno è sempre più difficile. Non capiamo se sia follia pura, una burla o una trovata cinica per continuare a far parlare di sé. Noi siamo increduli, voi?