Android M nel 2015, una svolta memorabile

Ieri è stato il giorno più importante dell'anno per Google. L'azienda infatti ha presentato Android M descrivendone le molte novità, raccontato il successo di Android e della Chromecast, e introdotto nuovi strumenti pensati per rendere più felici gli sviluppatori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Android M nel 2015, una svolta memorabile

Android M sarà disponibile per tutti il prossimo autunno ma gli sviluppatori possono già provarla. La versione dedicata agli specialisti infatti è già accessibile per il download, e riceverà aggiornamenti mensili fino al momento in cui sarà pubblicata quella definitiva. Come ci aspettavamo Google si è concentrata sul raffinamento di Android 5 Lollipop, ritoccando qui e là vari dettagli.

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L'anteprima di Android M per sviluppatori è già disponibile per Nexus 5, Nexus 6 e Nexus 9; riceverà aggiornamenti OTA (Over The Air) una volta al mese fino a quanto sarà pubblicata la versione definitiva, per tutti. La finestra prevista è il terzo trimestre di quest'anno, probabilmente a settembre.

Novità grandi e piccole per Android M, la più interessante delle quali è sicuramente la promessa di una maggiore autonomia per lo smartphone e il tablet. È possibile grazie alla modalità Doze, che riduce l'attività dello smartphone quando non lo usiamo per un po' – una situazione che Android M rileva tanto con il software quanto con l'hardware, ad esempio tramite il sensore di movimento. Durante la Google I/O si è detto che in questo modo "si scambia un po' di freschezza nelle app in favore di una maggiore autonomia". In pratica le app effettuano la scambio dati quando effettivamente si usano, invece che dialogare costantemente con il cloud quando sono in background.

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Abbiamo poi il supporto nativo al lettore d'impronte digitali. Ciò significa che i produttori di smartphone potranno includere questo hardware senza dover sviluppare software apposito – come accade per esempio sul Samsung Galaxy S6. In prospettiva quindi nel prossimo futuro ci saranno molti più smartphone con lettore d'impronte digitali integrato, un elemento funzionale alla diffusione dei pagamenti elettronici con smartphone e dispositivi indossabili.

Con Android M arriva infatti anche Android Pay, un sistema di pagamento del tutto simile ad Apple Pay, che permette di pagare usando il telefono senza aprire applicazioni particolari – evidentemente la sicurezza biometrica è un elemento importante per far sì che le persone si fidino a usarlo. Secondo Google questa soluzione arriva addirittura a raddoppiare l'autonomia, ma dovremo verificarlo sul campo per capire se è vero.

Molto interessante anche il nuovo sistema per la gestione dei permessi che concediamo alle applicazioni. Con Android M abbiamo un cambiamento profondo, perché non dovremo più concedere tutti i permessi o nessuno al momento dell'installazione, ma potremo farlo nel momento stesso in cui l'applicazione lo richiede, e decidere singolarmente per ognuno. È lo stesso meccanismo applicato da Apple su iOS, per chi lo conosce. Si tratta di un grandissimo passo avanti per Android, e di un fantastico miglioramento per la privacy e la sicurezza di noi tutti.

Android M poi porta con sé la compatibilità con lo standard USB-C, cioè con la versatile connessione che abbiamo visto usata la prima volta sul Macbook di Apple. Si tratta di un connettore reversibile, che ci toglie il fastidio di controllare l'orientamento del cavo, ma che soprattutto può trasportare più energia e che è più veloce nel trasferimento dati. L'uso di USB-C significa quindi anche tempi di ricarica più brevi – grazie anche a Qualcomm Quick Charge; questo, insieme alla funzione Doze, fa intuire che quello dell'autonomia sarà un problema ben meno rilevante in futuro – o almeno si spera. Probabilmente nei prossimi anni tutti gli smartphone useranno USB-C, forse persino gli iPhone.

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Novità anche per la memoria esterna, vale a dire per la scheda MicroSD che molti smartphone possono ospitare. Anche in questo caso abbiamo una svolta epocale con Android M, che renderà possibile trasformare la scheda in memoria interna. In modo simile a quanto offre Windows Phone, in altre parole, potremo decidere di formattare la scheda MicroSD come memoria integrata, e da quel momento in poi usarla esattamente come fosse integrata direttamente nel telefono, quindi anche installarci applicazioni senza problemi.

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Questo nuovo approccio risolve uno dei "fastidi" più rilevanti in Android, con buona pace di quei produttori che hanno rinunciato allo slot MicroSD proprio per risparmiare seccature ai propri utenti – l'esempio più famoso è quello di Samsung e del Galaxy S6. Vale la pena ricordare, comunque, che molti produttori di smartphone già offrono una funzione simile con la propria versione di Android. Ci sono anche applicazioni per ottenere lo stesso risultato, ma avere questa funzione integrata nel SO è sicuramente una fantastica novità.

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Con Android M arrivano finalmente vere mappe offline. Potremo selezionare un'area geografica e scaricarla sul telefono per poi usare il navigatore senza avere alcuna connessione dati. Su questo aspetto Google era effettivamente piuttosto indietro, rispetto a concorrenti come TomTom o Nokia Here. Ebbene, con la prossima versione di Android il servizio di mappe integrato diventa veramente un navigatore come si deve, utilizzabile anche se non c'è copertura o se siamo all'estero e vogliamo evitare gli alti costi del roaming internazionale. Comunque già qualche anno fa sembrava che dovesse essere così, ma la versione offline della Mappe Google si rivelò poi deludente – vedremo com'è questa nuova realizzazione.

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Smart Lock è invece una nuova funzione di Android M dedicata alla sicurezza. Si tratta sostanzialmente di un password manager integrato direttamente nel sistema operativo. Prende la forma di una nuova voce nelle impostazioni, ed è uno strumento che salva le password delle singole applicazioni (Dropbox, Facebook, etc.) e la salva così non dovremo più inserirla in futuro, affidandoci invece al lettore d'impronte digitali – se presente sul telefono. Gli sviluppatori, comunque, in futuro dovranno modificare le proprie app per renderle compatibili con Smart Lock. La cosa interessante è che la password resta memorizzata anche se disinstalliamo e reinstalliamo l'applicazione, e questo è davvero molto interessante nell'ottica di un ripristino totale del telefono – o della configurazione di un nuovo telefono.

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Smart Lock si integra inoltre con le password memorizzate da Google Chrome (che a loro volta possono essere sincronizzate tramite l'account Google). Vale la pena notare, poi, che Smart Lock è una novità integrata in Google Play Services, e che dovrebbe arrivare quindi anche per Android 5.0 Lollipop e forse versioni precedenti.  Gli sviluppatori interessati a conoscere meglio Smart Lock possono fare riferimento a Google Identity Platform.

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Con Google Now poi arriverà anche una versione migliorata di Google Now, che per ora risponde al nome di Now on Tap. L'altro dettaglio curioso è che Android M include un tema scuro, ideale per usare il telefono a luci spente.