Ubuntu sugli smartphone Android. Canonical ha presentato una nuova "diavoleria", che porta la popolare distribuzione Linux anche in ambito mobile. Non si tratta di una versione ad hoc del sistema operativo (che arriverà nei prossimi anni), né di un'applicazione virtualizzata, bensì di una soluzione leggermente più complessa.
Ubuntu for Android è installato sul dispositivo (smartphone o tablet) "sopra" al sistema operativo Android, che tuttavia continuerà a funzionare come sempre. Ubuntu "apparirà " in tutta la sua gloria non appena collegherete il telefono a una docking station, a sua volta agganciata a una tastiera e un monitor. Qualcosa di simile, se vogliamo, a quanto visto con il pacchetto formato da Motorola Atrix e LapDock.
Questa incarnazione di Ubuntu richiede uno smartphone con almeno CPU dual-core ARM da 1 GHz. Insieme al sistema operativo c'è un ecosistema completo di applicazioni popolari come il browser Chromium, il client email Thunderbird, il video player VLC e altri software. Tra le funzioni interessanti, anche l'integrazione con Ubuntu TV.
Ubuntu for Android permetterà di accedere a un sistema di contatti unificato, cioè anche nella configurazione in "stile computer" sarà possibile usufruire della rubrica di Android, SMS/MMS e altre funzioni. L'OS è anche in grado di rilevare gli account dei social network configurati all'interno di Android, importandoli nel programma Gwibber.
Per quanto riguarda la connettività Ubuntu for Android è in grado di sfruttare la rete 3G/4G degli smartphone. Tra le altre richieste, oltre a quella già accennata del chip, abbiamo uno spazio libero sul dispositivo di 2 GB, 512 MB di RAM e porte HDMI out e micro USB. "Il desktop è la killer-app dei telefoni quad-core del 2012", ha dichiarato Shuttleworth. "Ubuntu for Android trasforma il vostro telefono di fascia alta in un desktop produttivo, ogni volta che lo desiderate".
Questo soluzione tecnologica davvero interessante non è al momento disponibile per il download. Canonical si dichiara pronta a offrire Ubuntu for Android ai produttori di smartphone interessati a un'integrazione nativa. Chi potrebbe dotarsi di una soluzione simile? Staremo a vedere. Ne sapremo di più al Mobile World Congress di Barcellona che aprirà i battenti tra meno di una settimana.