Un polimero elimina i graffi dallo smartphone e cura ferite

Un nuovo polimero, il poliuretano supramolecolare, è in grado di autoripararsi. Secondo gli scienziati può essere utile tanto in ambito medico quanto in quello tecnologico.

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a cura di Manolo De Agostini

Gli scienziati dell'Università di Reading hanno sviluppato un nuovo materiale che può ripararsi da solo, per giunta alla temperatura del corpo umano (37 °C). Lo studio è apparso sulla rivista Chemical Science. Si tratta di un nuovo polimero, poliuretano supramolecolare, che apre le porte a nuove soluzioni in ambito medico, ma non solo.

Supramolecular polyurethane

Il materiale scorre come un liquido quando è tagliato o raschiato, riempiendo i danni in un paio d'ore prima che le sue molecole di leghino tra loro e diventi nuovamente solido. "Chiunque abbia dovuto sostituire una vecchia benda sa che può essere molto doloroso e può facilmente danneggiare la guarigione della pelle", ha affermato il professor Hayes.

"Il nostro lavoro mostra che questo nuovo materiale non solo ripara sé stesso alla temperatura del corpo umano, ma non è tossico, quindi è un materiale ideale per l'uso in ambienti sanitari. Questo materiale potrebbe mantenere una barriera sterile come parte di una medicazione mentre ripara e rinnova costantemente sé stesso, riducendo la necessità di essere sostituito".

Potrebbe anche essere adattato per rompersi nel corso del tempo, similmente a punti riassorbibili; per questo potrebbe essere usato in chirurgia e per medicare ferite. Tra le altre potenziali applicazioni si pensa a veicoli con vernici autoriparanti, o una copertura per smartphone che può riparare graffi e danni automaticamente solo un po' di calore.

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