Utenti iPhone, la privacy è salva (e anche l'IMEI)

Il caso "iPhone-IMEI", che ha fatto discutere ieri, trova risoluzione: Apple non riceve dati confidenziali all'insaputa degli utenti del suo cellulare.

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a cura di Manolo De Agostini

Nella giornata di ieri è salito alla ribalta quello che possiamo definire il caso "iPhone-IMEI", inerente alle accuse di hacker nei confronti di Apple, rea di aver inserito all'interno dell'iPhone un "trucco" con il quale riceve il codice IMEI di ogni suo dispositivo.

Attraverso questo codice, secondo gli hacker, Apple sarebbe in grado di ottenere informazioni confidenziali, rompendo ovviamente ogni vincolo di privacy con l'utente.

Secondo il sito tedesco Heise, tuttavia, gli hacker sarebbero in errore. Secondo Heise l'iPhone non invia alcun IMEI, bensì un codice differente che potrebbe identificare l'applicazione in uso (in questo caso parliamo di Weather e Stocks). In pratica, se non andiamo errati, tali widget funzionano in maniera non dissimile dai cugini desktop, che ovviamente comunicano con Apple per aggiornarsi.

A quanto pare la privacy è salva, caso risolto. Almeno per ora.