Vendere su Google Play è complicato, meglio l'App Store

Retro Dreamer, sviluppatore di giochi per smarphone, si arrende: non venderà applicazioni su Google Play, limitandosi a soluzioni gratuite. Lo store di BiG lo obbliga a gestire le complicate regole di tassazione internazionale.

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a cura di Tom's Hardware

Lo sviluppatore di giochi per smartphone Retro Dreamer, come Sneezies, ha deciso di non pubblicare applicazioni a pagamento su Google Play (ex Android Market). Il motivo? Troppo complicato.

In un post pubblicato a questo indirizzo spiega le sue ragioni con maggiore dettaglio, che ruotano attorno alla natura delle transazioni e il modo in cui il negozio digitale e Google Checkout processano i pagamenti: Google Play (Android Market) non si frappone tra venditore e acquirente, che durante la transizione risultano pertanto gli unici soggetti coinvolti. 

Il risvolto negativo di questo approccio risiede nel fatto che è responsabilità del venditore applicare correttamente la tassazione su ogni singola transizione, in funzione della legislazione vigente nei differenti Stati. Retro Dreamer trova, tra l'altro, molto complicata la gestione IVA per gli Stati europei, che cambia a seconda dei paesi e non è applicata allo stesso modo. Troppo complicata per farvi fronte. Come dargli torto?!?

Così, in attesa di ulteriori sviluppi, la software house sarà presente con applicazioni a pagamento solo su App Store (che utilizza un altro modello di business) e su Amazon App Store, che però purtroppo non è disponibile in tutti i Paesi.

La notizia potrà essere di interesse relativo se vista nell'ottica della singola software house, ma la vicenda è sintomatica delle difficoltà che possono incontrare tutti i piccoli imprenditori e le attività online in fase di startup. Per le grosse aziende già avvezze alla vendita internazionale, infatti, il problema non si pone, essendo già attrezzate per la vendita tramite canali tradizionali, ma per le piccolissime realtà, magari costituita dal singolo programmatore, l'ostacolo può essere insormontabile. Google corri ai ripari!