Vendite iPhone in peggioramento nel 2016

Nel 2016, per la prima volta, Apple potrebbe vendere meno iPhone rispetto all'anno precedente. Lo sostiene un'analista di Morgan Stanley che gode di una certa credibilità, e che ha tagliato del 12% il prezzo indicato come ideale per l'acquisto delle azioni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il 2016 potrebbe essere il primo anno in cui Apple venderà meno iPhone rispetto a quello precedente. Sarebbe una novità assoluta per Apple e per tutto il mondo della tecnologia, suggerita dall'analista Katy Huberty di Morgan Stanley. Il risultato pratico è che la società ha ridotto il price target di Apple del 12%: al momento il valore ideale per l'acquisto indicato è 143 dollari, mentre prima era 162 dollari per azione.

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L'informazione è condensata in una nota diretta agli investitori della famosa banca d'investimento, che cita come motivazioni un generale rialzo dei prezzi e la saturazione del mercato cinese, due fattori che ridurranno il successo di un prodotto che per Apple ha rappresentato il 52% del fatturato 2015. Almeno in parte però Apple è anche vittima del proprio successo: le vendite altissime dell'iPhone 6, infatti, hanno alzato molto l'asticella e contribuiscono a rendere meno positive le previsioni per l'anno prossimo.

Jasmine Lu, che per Morgan Stanely osserva i fornitori di componenti in Asia, osserva inoltre che le stime sugli ordinativi indicano una riduzione del 10% in questo trimestre e del 20% nel prossimo. Un segnale che confermerebbe l'ipotesi di vendite ridotte da parte di Apple.

Ciò nonostante Apple resta la "best idea" per chi vuole fare un investimento, secondo Morgan Stanley, e la sua quota di mercato è destinata a salire nonostante la previsione sulle vendite - anche perché gli altri produttori di smartphone devono affrontare difficoltà forse ancora peggiori. "Ma le azioni Apple sono così diffuse e l'iPhone così osservato che ogni qualvolta le vendite diminuiscono, A Wall Street si prendono un raffreddore", scrive Philip Elmer-DeWitt su Fortune.

Huberty in ogni caso sottolinea che la previsione al ribasso è il peggiore dei casi, e che la riduzione nella richiesta di componenti potrebbe essere dovuta a scorte abbondanti piuttosto che a una richiesta in calo. L'analista sottolinea poi che il marchio resta forte, i clienti fedeli e i margini stabili. E c'è la concreta possibilità che nuovi prodotti come Apple Watch, AppleTV o lo streaming musicale comincino a carburare e a produrre ricchezza. 

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