Via la musica da Facebook e Instagram? Saltato accordo Meta-SIAE

Da inizio 2023 Meta si ritrova sprovvista delle autorizzazioni SIAE che le permettono di utilizzare sui suoi social contenuti protetti da diritti d'autore

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a cura di Orazio Guastella

Per la SIAE la tutela dei diritti d'autore di artisti e compositori è una priorità. È per questo motivo che la SIAE non ha ceduto alle condizioni di Meta. Un portavoce di Meta ha dichiarato che l'azienda proprietaria di Facebook e Instagram, non è riuscita a rinnovare l'accordo riguardanti le licenze musicali con la SIAE. Attualmente Meta ha accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo.

L'azienda californiana ha dichiarato che continuerà ad impegnarsi per raggiungere un accordo con SIAE che soddisfi tutte le parti. SIAE di contro ha dichiarato che, per loro, Meta ha fatto una scelta incomprensibile e unilaterale.

Questa conclusione tra le parti avrà un impatto notevole sui contenuti dei due social di Meta, in particolar modo su Reels, Stories e Feed. Lì dove saranno presenti brani tutelati da SIAE, gli utenti saranno costretti a scegliere un sottofondo musicale diverso tra quelli disponibili nella libreria dei social, aggiornando cosi i propri contenuti con brani "royalty free". Nel caso in cui gli utenti non effettuino queste modifiche, l'audio dei contenuti sarà semplicemente silenziato. Di certo, a risentirne maggiormente, saranno quei contenuti video in cui gli utenti effettuano delle azioni come ballare al ritmo dei loro brani preferiti.

La scelta di Meta di escludere il repertorio SIAE dalla propria libreria, lascia sconcertati gli autori ed editori italiani. Il motivo per cui SIAE rifiuta di accettare l'accordo unilaterale di Meta è rappresentato da quella che viene definita una mancata valutazione trasparente e condivisa dell'effettivo valore del repertorio. Tale posizione risulta essere in contrapposizione con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright, per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Nonostante tutto, la negoziazione non si è conclusa e SIAE fa sapere di aver tentato in ogni modo di trovare un accordo con Meta in buona fede, nonostante Meta sia priva di una licenza dal 1 gennaio 2023. SIAE si rifiuta di accettare imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione per imporre la sua proposta con forza ai danni dell'industria creativa italiana.

Lo stesso Giulio Rapetti (in arte Mogol) si è schierato contro Meta durante la presentazione del suo album 'Capolavori Nascosti', sostenendo che è inammissibile che aziende come Meta dai guadagni miliardari si rifiutino di pagare qualcosa agli autori che vivono di diritti d'autore. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi per scoprire come andrà a finire questa storia.