Vivo e ZEISS al lavoro su un obiettivo fotografico simile all'occhio umano

vivo e ZEISS danno seguito alla loro partnership sviluppando il progetto di una fotocamera in grado di replicare la visione umana.

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a cura di Rossella Pastore

La partnership Vivo ZEISS Global Imaging ha portato le due società coinvolte a sviluppare nuovi paradigmi di eccellenza nel campo dell'imaging per smartphone.

L'avvio della partnership è stato annunciato nel dicembre 2020 e in questi mesi Vivo e ZEISS sono riuscite effettivamente a dare vita a nuovi dispositivi dal design ottico avanzato.

I "miracoli" avvengono nello ZEISS Imaging Lab, dove – tra le altre cose – i tecnici hanno studiato le modalità di resa del colore e provato al tempo stesso a migliorarle.

La prima cosa da considerare è che "non vediamo mai solo il colore"; o meglio, quando guardiamo il cielo blu o ammiriamo il bagliore del fuoco, il nostro cervello costruisce e ci propone un'immagine che non necessariamente coincide con quella reale.

La riproduzione del colore, insomma, è un processo complesso in cui entra in gioco anche la memoria: ad esempio, una banana gialla posta sotto una lampadina blu verrà sempre percepita come gialla (è così che il cervello l'ha memorizzata!). Ancora, guardando una scena vicino a un fuoco, percepiamo un alone caldo e arancione perché il sistema visivo non è in grado di correggere il bilanciamento del bianco in situazioni così "estreme".

Si pensi anche a una scena scattata durante la golden hour appena dopo l'alba, che in foto non avrà mai quell'aspetto caldo distintivo che percepiamo a occhio nudo.

In realtà, quel "mai" è forse fin troppo pessimistico: la sfida-chiave di Vivo e ZEISS è proprio quella di far corrispondere la visione artificiale a quella naturale, realizzando un obiettivo o un set di obiettivi che sia il più possibile simile a un occhio umano.

In effetti, ogni elemento della catena di imaging (obiettivi, sensori, algoritmi) influisce sulla resa definitiva dei colori. Lenti diverse hanno proprietà di assorbimento diverse per diverse lunghezze d'onda della luce, ognuna delle quali deve essere corretta di conseguenza. Lo stesso dicasi per i sensori: diversi sensori possono recepire i colori in maniera diversa, motivo per cui si rende necessario testare, calibrare e abbinare coerentemente ogni singolo componente.

In realtà, nella riproduzione "ottimale" del colore entrano in gioco anche i gusti personali (insomma, abbiamo capito che non si tratta di un qualcosa di oggettivo).

"Il sistema di imaging può puntare a ricreare i colori così come sono, come vengono ricordati o come l'utente vuole che siano", spiega David Abreu, Senior Scientist, Mobile Imaging, ZEISS Consumer Products. "Sappiamo che gli utenti desiderano immagini più vivide e pronte per essere condivise. Queste potrebbero non essere strettamente fedeli alla realtà, ma sembrare più vicine a come le sperimentiamo e ricordiamo".

Per questo motivo, i dispositivi Vivo permettono di scattare le proprie foto in due modalità: Vivo Vivid Colour, che offre una resa dell'immagine più colorata e piacevole, e ZEISS Natural Colour, che garantisce una resa del colore più fedele e accurata. Questa seconda modalità è particolarmente adatta per i professionisti della fotografia che hanno l'esigenza di partire da uno scatto "neutro" da rifinire in un secondo momento.