WatchOS 3 su Apple Watch, un dispositivo rinato

Con watchOS 3 lo smartwatch di Apple viene rinnovato profondamente. Una rinfrescata che rende il dispositivo più piacevole da usare, utile e divertente grazie a un nuovo posizionamento di alcune funzioni, nuovi quadranti e altro.

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a cura di Nando Cannone

Introduzione

Si è parlato tanto di iPhone 7 e di iOS 10 il nuovo sistema operativo per i dispositivi Apple disponibile in download dal 13 settembre. È invece passata (relativamente) in secondo piano la pubblicazione (sempre in download dal 13 settembre) di watchOS 3 - il sistema operativo che equipaggerà i nuovi Apple Watch 2 (come iPhone 7 in vendita da venerdì 16 settembre). Si può installare come update anche sul primo Apple Watch.

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WatchOS 3 è più di un aggiornamento, dona nuova vita allo smartwatch Apple, e va a correggere, direi meglio ripensare, le scelte errate fatte con le precedenti versioni, ridisegnando diverse funzioni e rendendole finalmente coerenti con il tipo di dispositivo, un indossabile.

Arriva il Dock

Il primo sensato cambiamento avviene cambiando la funzione del pulsante fisico laterale, nelle precedenti release dedicato ai contatti preferiti (da scorrere usando la ghiera laterale). In watchOS 3 diventa l'accesso al dock del dispositivo, l'introduzione del quale è da considerarsi un'altra novità di rilievo.

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Il dock contiene, con effetto scorrimento, le applicazioni da noi selezionate su iPhone (nella sezione Dock) più le applicazioni usate di recente. Con un semplice tap si può trasferire l'applicazione recente nel Dock; un gesto utile, semplice ed immediato, tanto quanto era insensata la scelta precedente con slide dal basso per accedere alle App (quelle predisposte) selezionate su iPhone alla voce Complicazioni.

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Adesso il gesto di slide dal basso verso l'alto dà accesso a un utile pannello che riepiloga percentuale della batteria, attivazione/disattivazione modalità aereo, suoni, non disturbare, Air Play e soprattutto, anche questo nuovo posizionamento ben fatto, la ricerca dell'iPhone collegato attraverso un avviso sonoro. Nelle versioni precedenti la funzione era occultata così bene che si faceva prima a cercare l'iPhone dimenticato sul divano. Lo slide dall'alto verso il basso mantiene l'originale funzione di visualizzazione delle eventuali notifiche presenti.

S.O.S. serve aiuto

Una delle funzioni più utili di un dispositivo indossabile come uno smartwatch è quella, avendolo al polso, di poter chiedere aiuto in una condizione di emergenza in modo immediato, allertando quelle persone che potrebbero intervenire.

Nelle due precedenti release di watchOS questa funzione non esisteva. Ricorda direttamente l'oramai vecchio ma ancora funzionale Gear S di casa Samsung (qui la recensione), che per primo aveva introdotto questa funzione, facendosi forte anche di un dispositivo che aveva scheda SIM e GPS integrati - quest'ultimo è presente anche sull'Apple Watch 2.

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Sul Gear S, pigiando tre volte di seguito il tasto fisico si inviava un messaggio di emergenza ai tre contatti precedentemente indicati; era inclusa la posizione dalla quale la richiesta partiva, e tutto funzionava molto bene. watchOS 3 riprende questa funzione tenendo pigiato a lungo il tasto laterale, che risulta davvero rinato con questa release. Anche in questo caso lo smartwatch invia un messaggio di soccorso ai contatti indicati, con annessa posizione.

Applicazioni più stabili e nuovi quadranti

Le applicazioni si aprono più velocemente, perché diventano native, e scompare il fastidioso lag di attesa. Tantissimi e molto funzionali i nuovi quadranti suddivisi per categorie, da quelli minimalisti davvero ben disegnati in stile Apple, a quelli per l'attività fisica davvero funzionali, che riassumono anche graficamente tutti i dati (calorie, minuti di attività, tempo in piedi, distanze) con accesso immediato a battito cardiaco e funzione allenamento; i dati adesso si possono anche condividere.

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Infine ci sono i quadranti modulari dove scegliere le funzioni da abbinare, anche se qui la personalizzazione non è ancora così avanzata.  Rientra tra i grandi misteri il perché gli sviluppatori non possano realizzare quadranti da inserire sull'App Store. Dover attendere una nuova versione per avere un minimo di novità e personalizzazione dei quadranti non è il massimo.

Conclusioni

L'Apple Watch rischiava davvero (escluse le indubbie qualità costruttive, estetiche e dei materiali) di passare tra i dispositivi meno riusciti di Apple. Con watchOS 3 la prospettiva si capovolge e viene ridata nuova vita questo oggetto. Siri è più reattiva alle richieste anche sotto rete 4G LTE, e la batteria dura di più grazie alla stabilizzazione dell'accesso alle applicazioni. Infine una chicca: se avete Apple Watch al polso nei paraggi del vostro Mac questo si sbloccherà facendo automaticamente il login - sempre che abbiate installato l'ultima versione di macOS, nota come Sierra.

Non dimenticate che per installare watchOS 3 il vostro iPhone dovrà essere stato prima aggiornato ad iOS 10.