What3Words, l’app utile per i soccorsi che ti geolocalizza in 3 parole

What3Words utilizza una griglia composta da 57 trilioni di quadrati delle dimensioni di 3 metri per 3 metri. A ogni quadrato sono state assegnate tre parole casuali che corrispondono alle coordinate esatte del luogo in cui ci si trova.

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a cura di Lucia Massaro

What3Words è l’applicazione che può salvare vite umane nel caso in cui non si conoscano le giuste coordinate. La posizione esatta può essere conosciuta tramite tre semplici parole. L’app infatti utilizza una griglia composta da 57 trilioni di quadrati delle dimensioni di 3 metri per 3 metri. A ogni quadrato sono state assegnate tre parole casuali che corrispondono alle coordinate esatte del luogo in cui ci si trova.

Avendo suddiviso per piccoli quadrati praticamente tutto il pianeta, funziona in ogni parte del mondo. In caso di emergenza, è sufficiente memorizzare le tre parole che corrispondono alla nostra posizione e comunicarle ai soccorritori. Il sistema utilizza il GPS ed è quindi sfruttabile in assenza di una connessione internet. Si tratta di uno strumento utile in zone rurali o in quei luoghi in cui un unico codice postale copre un perimetro molto vasto o molto semplicemente quando ci si perde e non si ha la minima idea di dove ci si trovi.

L’idea è di Chris Sheddick che - ispirato dalla sua infanzia trascorsa nella zona rurale dell’Hertfordshire in Inghilterra – ha cercato di capire come comprimere le 16 cifre delle coordinate geografiche in qualcosa di più facile da ricordare. Da qui, ha scoperto con un suo amico che erano sufficienti 40.000 parole per mappare tutto il mondo. Come riportato dalla BBC, inoltre, le autorità inglesi stanno invitando tutti a scaricare l’applicazione riferendo di aver salvato la vita di alcune ragazze che si erano perse in una foresta durante la notte.

L’applicazione è disponibile in molte lingue – tra cui anche italiano - sia per i dispositivi iOS che Android. Per fare un esempio, al Quirinale corrispondono le parole “troppe.cucita.vendita”. L’utente o il soccorritore a cui viene data la posizione può seguire le indicazioni tramite Google Maps oppure – in caso di assenza di connessione Internet – è possibile sfruttare la bussola. Come potete vedere dagli screenshot presenti all'interno dell'articolo, l’app presenta un’interfaccia essenziale e di facile comprensione. Ovviamente, può essere utilizzata anche a fine diversi da quelli di emergenza.

Anche l’Italia si sta muovendo per rendere disponibili servizi di emergenza basati sulla localizzazione di chi chiede soccorso. WhereAreU è l’applicazione che permette di chiamare il Numero di Emergenza Europeo 112 inviando automaticamente i dati di localizzazione all’operatore che sta gestendo la chiamata di emergenza. Con una localizzazione precisa, l’intervento sarà più efficace.

L’applicazione è utile anche per quegli utenti che – per un motivo o per un altro – non possono parlare. Basterà avviare una “chiamata silenziosa” indicando il tipo di intervento di cui si ha bisogno. Il servizio, purtroppo, non è attivo in tutta Italia ma è presente solamente in alcune zone: Lombardia, Provincia di Roma (06), Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Provincia di Trento, Agrigento, Catania, Caltagirone, Messina, Siracusa, Ragusa (Bolzano ed Enna a partire da ottobre). La speranza è che presto servizi del genere vengano resi disponibili in ogni parte del mondo. Sono piccoli strumenti che possono diventare davvero preziosi in circostanze avverse.

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