Wiko View3 Pro recensione: è sulla strada giusta, peccato per il prezzo

Recensione Wiko View 3 Pro, smartphone di fascia media basato sul SoC MediatTek Helio P60 accoppiato a 4 o 6 Gigabyte di RAM.

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a cura di Lucia Massaro

Wiko View3 Pro è la proposta top di gamma dell’azienda francese presentato in occasione del Mobile World Congress 2019. Possiamo affermare che è lo smartphone che più di altri mostra la volontà del produttore di adattarsi alle tendenze del momento per cercare di ritagliarsi una posizione in un mercato sempre più affollato. Wiko, infatti, utilizza per la prima volta il vetro per il pannello posteriore, un notch a goccia e un sistema di tripla fotocamera.

Ci sono piccoli miglioramenti in ogni ambito rispetto al predecessore. Le prestazioni sono più stabili, ci sono l’NFC e la porta USB Type-C e aumenta la risoluzione del display. Ha tutti gli elementi necessari per poter far bene, peccato però per il prezzo. In Italia, arriva a 249,99 euro per la configurazione 4/64 Gigabyte che diventano 299,99 euro per la versione da noi testata con 6 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna. Un prezzo elevato per quanto offerto senza dimenticare la concorrenza rappresentata soprattutto dai dispositivi a marchio Xiaomi e Huawei, in grado di assicurare un’esperienza utente più convincente.

Design: bello ed elegante

La scocca di Wiko View3 Pro è realizzata in vetro con il frame laterale in alluminio. È un salto di qualità rispetto alla generazione precedente. Lo smartphone, infatti, risulta più robusto oltre che bello da vedere. Molto ben riuscita la variante cromatica in nostro possesso (Ocean Deep Blue), una colorazione verde che diventa più scura in corrispondenza del pannello posteriore. È disponibile anche nei colori Anthracite Blue e Gold. Essendo vetro, trattiene molto le ditate. Non è particolarmente scivoloso.

Sulla back cover è stata posizionata la tripla fotocamera posteriore e il sensore biometrico per lo sblocco del dispositivo. Il sensore ha spesso difficoltà nel riconoscere le impronte digitali. Nella maggior parte dei casi, ho preferito inserire il codice di sblocco o sfruttare il riconoscimento del volto se le condizioni di illuminazione lo permettevano. Nessun problema per il raggiungimento.

La parte frontale è dominata dal pannello IPS LCD da 6,3 pollici con risoluzione Full-HD+ (Wiko View2 Plus era fermo alla risoluzione 1512 x 720 pixel) e rapporto di forma in 19,5:9. Si tratta di un buon pannello, con colori accessi e ottima visibilità il cui risultato cala un po’ se colpito da luce diretta, ma mai a tal punto da rendere impossibile la visualizzazione dei contenuti. Insomma, una resa decisamente migliorata rispetto al predecessore.

Il bordo inferiore è più pronunciato rispetto ai bordi laterali che sono abbastanza risicati. Lo schermo è interrotto al centro dal notch a goccia che ospita la fotocamera frontale da 16 Megapixel utilizzata inoltre per sbloccare il dispositivo tramite il riconoscimento del volto. La tacca può essere completamente nascosta via software.

Prestazioni soddisfacenti, autonomia sorprendente

Il cuore pulsante di Wiko View3 Pro è il processore MediaTek Helio P60 accoppiato a 4 o 6 Gigabyte di RAM e 64 e 128 Gigabyte di memoria interna. La parte grafica è affidata alla GPU Mali G72. Una configurazione che permette al dispositivo di essere performante soprattutto se non messo in particolari condizioni di stress. Tentenna un po’ se si comincia a chiedere troppo ma in linea generale si comporta abbastanza bene.

La piattaforma software è affidata ad Android 9 Pie con una leggera personalizzazione da parte del produttore francese che si limita sostanzialmente all’introduzione delle Funzioni Wiko. Come su View 3, anche qui è possibile sfruttare la Simple Mode che rende l’interfaccia più adatta a un pubblico meno tecnologico attraverso icone più grandi per le funzioni basilari. In questo caso, però, è necessario installare l’applicazione dedicata che rende fissa la nuova interfaccia che – in precedenza – riportava a quella classica cliccando sul pulsante Home. Wiko sarà certamente intervenuta su questo aspetto attraverso un aggiornamento software.

Un aspetto su cui Wiko non delude mai è l’autonomia. La batteria da 4.000 mAh mi ha permesso di restare lontana dalla presa elettrica per 27 ore consecutive a fronte di 5 ore e mezza di schermo. Copre agevolmente l’intera giornata con la possibilità di coprire anche il secondo giorno con un utilizzo più blando. Un risultato eccezionale.

Buona la connettività: supporto Dual-SIM, NFC, Bluetooth 4.2, Wi-Fi dual band, A-GPS, GLONASS; GALILEO, BDS, radio FM, porta USB Type-C e jack audio da 3,5 mm. Il comparto audio si compone di un singolo speaker posto sul bordo inferiore. La resa audio è da migliorare. Il suono – anche in capsula – risulta poco pulito e distorto soprattutto a volume alto.

Fotocamera migliorata

Wiko View3 Pro monta un sensore principale da 12 Megapixel accoppiato a un grandangolare da 13 Megapixel e un terzo da 5 Megapixel responsabile della profondità di campo. È una configurazione simile al modello base View 3 che dispone però di un terzo sensore da 2 Megapixel. Un comparto fotografico dunque abbastanza versatile. I risultati sono molto simili a quelli del modello base View 3. Le foto dunque risultano apprezzabili con un buon livello di dettagli soprattutto utilizzando l’HDR. Il software a volte aumenta il contrasto migliorando così il risultato finale.

Con poca luce subentra un’importante perdita di dettaglio oltre che del rumore digitale, molto più evidente se si utilizza il sensore grandangolare. Di giorno, invece, gli scatti grandangolari sono accettabili. Le foto con fondo sfocato, di contro, non sono particolarmente convincenti con contorni poco naturali anche con la fotocamera frontale.

Prestazioni simili per la fotocamera anteriore da 16 Megapixel. In diurna i selfie appaiono ricchi di dettagli e con colori naturali. Perdono molto di notte. Il viso è ben illuminato, ma ci sono degli artefatti che riproducono effetti che non corrispondono a realtà. La resa complessiva in notturna è un aspetto su cui bisogna ancora lavorare tanto considerando come molto spesso le performance fotografiche hanno per l’utente un peso importante in fase d’acquisto.

I video possono essere registrati fino alla risoluzione Full-HD a 30 fps. Infine, non ci sono particolari soluzioni software messe a disposizione della fotocamera. Troviamo l’effetto bokeh, la ripresa notturna, il Time-Lapse, lo Slow-Motion e lo scatto panoramico. Nel complesso, è un comparto fotografico da promuovere che però non brilla.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Wiko View3 Pro è senza dubbio lo smartphone più riuscito dell’azienda nell’ultimo periodo. È un prodotto completo anche se senza grandi pretese: bel design, autonomia infinita, tripla fotocamera posteriore, prestazioni stabili, NFC, porta USB Type-C e jack audio da 3,5 mm. Potrebbe essere il dispositivo adatto per chi cerca affidabilità e un grande display con una buona resa. Come già detto, il punto debole della nuova proposta del produttore francese potrebbe essere proprio il prezzo: 249,99 euro per la configurazione 4/64 Gigabyte e 299,99 per la versione 6/128 Gigabyte.

Un prezzo un po’ elevato sia per quel che offre che rispetto alla concorrenza che si ritrova ad affrontare. Con una cifra inferiore avrebbe avuto tutte le carte in regola per rappresentare una possibile alternativa a smartphone come il recentissimo Mi A3 di Xiaomi, venduto a 249 euro con i vantaggi che comporta Android One, o Huawei P30 Lite. Inoltre, con soli 29 euro in più è possibile acquistare Xiaomi Mi 9T che ha una piattaforma hardware più recente, soluzioni estetiche più particolari come la fotocamera a scomparsa, un’autonomia altrettanto valida e un comparto fotografico più soddisfacente. Il calo fisiologico di prezzo da cui sarà colpito nei prossimi mesi, infine, renderà Wiko View3 Pro preferibile rispetto al modello base View 3, le cui prestazioni sono più altalenanti.