Wind sogna 3 Italia, e rilancia nel broadband

Wind accende la sfida con Tim e Vodafone sul broadband; in futuro non è esclusa l'acquisizione o la collaborazione con 3 Italia

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a cura di Dario D'Elia

Wind ha deciso di alzare il tiro: è arrivato il momento di sfidare Tim e Vodafone sul broadband ad alte prestazioni. "Ora comincia una partita nuova, tanto più che rispetto ai concorrenti abbiamo tecnologie più recenti", ha dichiarato Naguib Sawiris, presidente della holding Weather, che controlla Wind, la greca Wind Hellas e Orascom Telecom.

Naguib Sawiris, presidente della holding Weather, che controlla Wind

Inizialmente Wind si è concentrata sulla riduzione del debito, e poi sull'aumento della base clienti prepagati.  "Adesso siamo pronti a entrare nella fase tre, quella dei servizi ad alto valore. E la nostra rete di terza generazione ha ormai colmato il gap che aveva verso Tim e Vodafone", ha sottolineato l'imprenditore egiziano.

Wind, al momento, può contare su 17 milioni di abbonati di telefonia mobile, e più di 2 milioni di clienti su linea fissa Infostrada. Inoltre, ha appena collocato un'obbligazione da 2,7 miliardi di euro, che il mercato ha accolto con molto favore - tanto più che le richieste sono state doppie.

Intervistato oggi dal Corriere della Sera, Sawiris ha ammesso un certo interesse nei confronti di 3 Italia. A breve termine non sono previste trattative per un'acquisizione o una collaborazione, ma in futuro qualcosa potrebbe cambiare. "Mi sembra che, a partire dall’amministratore delegato Vincenzo Novari, abbiano l’intenzione di andare avanti ancora da soli. Posso avere qualche dubbio che ce la facciano, ma rispetto la scelta. Se però ritenessero opportuna una fusione con Wind, noi saremmo pronti a valutare la possibilità", ha dichiarato Sawiris.

Per quanto riguarda invece la proposta dell'Authority italiana per le Comunicazioni su come realizzare la nuova rete in fibra ottica del paese, il presidente egiziano ha le idee chiare. "Mi sembra un pasticcio. Ci sono almeno due modi più semplici per raggiungere l’obiettivo".

"Primo: distribuire le risorse pubbliche destinate alla nuova rete direttamente a tutti gli operatori. Secondo: lasciare che se ne occupi Telecom Italia, assicurando ai concorrenti l’accesso alla rete a un costo ragionevole".

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