Xiaomi ancora nei guai per la pubblicità ingannevole a un prodotto

Xiaomi di nuovo accusata di pubblicità ingannevole per il monitoraggio del sonno della Xiaomi Mi Band 5 NFC: arriva la sanzione.

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a cura di Francesca Fenaroli

Nella descrizione dei prodotti tecnologici le parole sono importanti: se non si dichiara la verità al pubblico si rischia di incorrere in sanzioni per pubblicità ingannevole, come è avvenuto a Xiaomi negli ultimi giorni.

Il brand di Lei Jun ha dovuto infatti pagare una multa di 80 mila yuan (ovvero poco più di 11mila euro) all'Ufficio di sorveglianza e gestione del mercato di Pechino per descrizione erronea di un prodotto e violazione delle norme in fatto di pubblicità.

Il dispositivo "incriminato" in questo caso è la smartband Xiaomi Mi Band 5 NFC, presentata sul mercato orientale nel 2020 e arrivata anche in Europa nella versione sprovvista di chip per i pagamenti contactless, al contrario del modello successivo approdato in Italia a fine 2021.

All'interno della scheda tecnica della Mi Band 5 e nei materiali promozionali Xiaomi prometteva un monitoraggio del sonno 24 ore su 24, affermazione che si è poi rivelata inaccurata, complice anche la distinzione interna del sistema operativo tra sonno vero e proprio e sonnellini sporadici.

Se il periodo di sonno è inferiore a 20 minuti dunque la smartband non lo rileverà affatto, mentre se il sonnellino dura tra i 20 e i 60 minuti la modalità di monitoraggio delle fasi del sonno non entrerà in funzione. Se infine si dorme per più ore di fila, la smartband registrerà i dati con un'ora di scarto rispetto all'inizio del sonno.

In ogni caso, fa notare l'autorità cinese in un report riassunto dalla testata Gizchina, la Xiaomi Mi Band 5 NFC non effettua affatto un monitoraggio costante di questo parametro, rendendo dunque erronee le parole del produttore divulgate nella scheda tecnica e nei materiali promozionali del device.

Non è la prima volta che Xiaomi incontra problemi di questo genere con la giustizia nella descrizione dei suoi prodotti: a dicembre 2021 il brand ha pagato un'altra sanzione di circa 2700 euro per aver erroneamente indicato il display dello smartphone Redmi K30 come AMOLED anziché LCD.

Si tratta dunque di multe dall'importo molto basso ma simbolico, che dimostrano quanto sia importante essere trasparenti e precisi nel comunicare al pubblico le caratteristiche dei prodotti.

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