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a cura di Saverio Alloggio

La parola d'ordine dello Xiaomi Pocophone F1 è concretezza. Un concetto ripetuto quasi come un mantra durante l'evento di presentazione per l'Europa, appena conclusosi a Parigi. Abbiamo immediatamente messo le mani su questo smartphone, potenzialmente in grado di riscrivere gli equilibri nel suo segmento di appartenenza. Si perchè a bordo c'è lo Snapdragon 845, il SoC di riferimento di casa Qualcomm, ma il prezzo del dispositivo parte da appena 329 euro.

Partiamo innanzitutto dal design. Xiaomi ha scelto il policarbonato per la scocca, andando un pò controcorrente rispetto alla tendenza ormai dominante dell'utilizzo di vetro e metallo. La logica dell'azienda cinese è stata quella di realizzare un prodotto che possa durare nel tempo, meno soggetto a rotture o crepe in caso di cadute accidentali. Certo, tra le mani la sensazione al tatto è lontana dai dispositivi definiti "premium" (tra cui potremmo citare gli stessi Mi 8 e Mi Mix 2S), ma il prodotto appare molto solido.

Si tiene bene tra le mani, non scivola, e le cornici, seppur risicate, sembrano sufficienti a impedire tocchi involontari sul display. C'è il notch, un particolare estetico ormai abbracciato da Xiaomi anche su altri smartphone. Nel caso di Pocophone F1 appare abbastanza pronunciato, anche perchè, oltre a ospitare la fotocamera anteriore da 20 MP, integra tutta la componentistica necessaria per il riconoscimento avanzato del volto (sensore a infrarossi, prossimità ecc...).

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Piccola parentesi da questo punto di vista. Il riconoscimento del volto arriverà più in là con un update software, ma dovrebbe essere implementato sulla falsariga di quanto già visto con lo Xiaomi Mi 8 (che vi abbiamo già raccontato nella nostra recensione completa).

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Discorso analogo per il sensore biometrico posizionato sul retro: si raggiunge bene con le dita, appare veloce nel riconoscerle, anche se l'implementazione insieme alla dual-camera posteriore potrebbe causare qualche tocco involontario sui sensori. Anche in questo caso, ci riserviamo qualsiasi considerazione definitiva in sede di recensione.

Lo schermo da 6,18 pollici sembra essere il classico pannello LCD già visto a bordo di tanti smartphone Xiaomi. Non fa gridare al miracolo appena si accende il dispositivo, la luminosità sembra adeguata anche se non elevatissima, il vetro frontale sembra trattenere un pò troppo le impronte. Sono abbastanza convinto comunque che, nell'utilizzo quotidiano, si rivelerà un display assolutamente affidabile, come da tradizione per l'azienda cinese.

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La variante cromatica in nostro possesso è quella denominata Steel Blue. Pocophone F1 arriverà sul mercato anche nelle colorazioni Rosso Red e Graphite Black. Da non dimenticare anche la versione Armored Edition, con la back cover realizzata in kevlar (sarà commercializzata più avanti). Nella confezione di vendita è sempre inclusa una cover in silicone morbido, un plus non da poco considerando il prezzo di vendita già contenuto.

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Menzione a parte merita la parte software. A bordo c'è Android 8.1 Oreo, personalizzato con la solita MIUI 9.6. In questo caso però Xiaomi ha applicato un nuovo launcher (Poco Launcher), che verrà reso disponibile sul Play Store per tutti gli smartphone dell'azienda cinese. La particolarità è l'aggiunta di un drawer per le applicazioni, che strizza un pò l'occhio a quello dei Pixel (almeno graficamente), consentendo una migliore organizzazione delle app.

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Xiaomi ha inoltre parlato di specifici algoritmi, in grado di velocizzare nettamente l'apertura delle applicazioni (è stato persino mostrato un filmato di confronto con il Galaxy S9). La prima sensazione è certamente quella di uno smarphone estremamente reattivo, ma del resto difficile aspettarsi qualcosa di diverso da un dispositivo basato sullo Snapdragon 845 accoppiato a 6 GB di RAM. Vedremo come si comporterà nell'utilizzo quotidiano. Nota importante: verrà aggiornato ad Android P nel Q4 2018.

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Infine, la parte fotografica. Sarebbe incauto pensare di esprimere già un giudizio in merito, visto che abbiamo Pocophone F1 con noi da poche ore, ma qualche anticipazione possiamo già fornirvela. Sul retro c'è una dual camera verticale con sensore principale da 12 MP (Sony IMX363, il medesimo visto su Mi 8 e Mi Mix 2S)  accoppiato a un secondario da 5MP. I primi scatti sembrano essere di buon livello, anche se l'intelligenza artificiale dà l'impressione di intervenire un pò troppo sulle fotografie. Giudicate voi stessi, in attesa di approfondire tutto nelle prossime settimane.

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Serviranno 329 euro per acquistare Pocophone F1 nella versione da 6 GB di RAM e 64 GB di storage (espandibile tramite micro-SD), che diventeranno 399 euro per la variante da 6/128 GB (entrambe sul mercato dal 30 agosto). Ancora una volta Xiaomi è riuscita a stupire in termini di rapporto qualità/prezzo. Certo, sembra non esserci la medesima cura al dettaglio vista, ad esempio, sul Mi Mix 2S, ma come detto in apertura la parola d'ordine e concretezza. Le premesse per essere difronte a un potenziale best-seller ci sono davvero tutte.


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