Xiaomi parla dell’impatto del Coronavirus e della competizione con Huawei

Dopo la presentazione dei nuovi Redmi K30 Pro, il Vicepresidente di Xiaomi ha parlato dell’impatto sulle vendite in seguito al Coronavirus, della competizione con Huawei e dell’evoluzione del marchio Redmi.

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a cura di Lucia Massaro

Dopo la prestazione ufficiale dei nuovi Redmi K30 Pro e Redmi K30 Pro Zoom, Lu Weibing (General Manager del brand e Vicepresidente di Xiaomi) ha parlato dell’impatto sulle vendite in seguito al Coronavirus, della competizione con Huawei e dell’evoluzione del marchio Redmi. Com’è noto ormai, la diffusione dell’epidemia COVID-19 ha immobilizzato prima la Cina e poi piano piano vari Paesi del mondo intero, tra cui l’Italia, portando alla chiusura forzata di stabilimenti e negozi fisici.

Come conseguenza, il mercato smartphone ha registrato il più grande calo di sempre nel mese di febbraio. Secondo i dati riportati da Strategy Analytics, il mercato ha registrato un -38% con Huawei che è stata costretta a cedere la terza posizione alla rivale Xiaomi, seguita da Apple e Samsung. A tal proposito, Weibing si è espresso sulla competizione naturale con il colosso di Shenzhen esprimendo tutta la sua ammirazione e complimentandosi per i risultati che sta raggiungendo, nonostante le difficoltà che sta vivendo a causa del ban imposto dagli USA.

In particolare, ha ammesso di essere a pochi passi da Huawei riconoscendo il divario così com'è ora. Infine, ha concluso sostenendo che la competizione sarà ancora lunga e che le cose potrebbero cambiare nel corso dei prossimi mesi. La vera battaglia nel mercato cinese – secondo Weibing – non si giocherà solo sugli smartphone ma sui dispositivi IoT, in cui entrambe stanno puntando molto.

Per quanto riguarda invece le vendite nel periodo della pandemia, ha dichiarato che – nonostante tutto – la società non è stata gravemente colpita dalle conseguenze scatenate dal Coronavirus. La chiusura dei negozi fisici ha portato – a detta del VP- a un incremento delle vendite sui canali online che sono rimasti attivi. I motivi sono principalmente due: gli utenti che dovevano aggiornare i loro dispositivi e il supporto logistico del governo cinese che ha fatto sì che l’intera macchina continuasse a funzionare senza particolari problemi. Insomma, le previsioni del brand asiatico sono che l'impatto sul mercato della telefonia mobile durante l'intero anno rimarrà entro i cinque punti percentuali.

Analizzando infine l’evoluzione del marchio nei mercati internazionali, il numero uno del brand ha dichiarato che Redmi si è gradualmente sbarazzata dell’etichetta low-cost e di fascia bassa, passando gradualmente alla fascia medio-alta. Il merito di ciò va principalmente alla buona riuscita di dispositivi come Redmi Note 7 e Redmi Note 8 Pro.

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