Xiaomi ha lanciato la scorsa settimana il Redmi Note 2, forse attualmente il miglior phablet per rapporto prezzo-prestazioni. L'azienda cinese infatti aveva indicato un prezzo di appena 125 dollari per l'allestimento base da 16 GB, che saliva a 155 dollari per la variante da 32 GB, notevole per un dispositivo con schermo da 5.5 pollici 1080p, Soc MediaTek Helio X10 con CPU octa-core a 64 bit, 2 GB di RAM, fotocamera da 13 Mpixel e batteria da 3060 mAh.
Purtroppo però 125 dollari è un prezzo davvero troppo basso, anche per una delle aziende cinesi con la politica di mercato più aggressiva: si trattava infatti di un costo di lancio legato all'esordio, che ha consentito a Xiaomi di vendere 800.000 esemplari di Redmi Note 2 in appena un giorno, ma adesso i prezzi sono differenti.
Il phablet infatti è ora prenotabile tramite alcuni e-tailer cinesi che vendono in tutto il mondo, ma il prezzo, benché sempre molto contenuto e decisamente vantaggioso rispetto a quanto offerto, è comunque più elevato. Parliamo infatti di 168.85 dollari per la versione base e di 205.85 dollari per il top gamma da 32 GB, in pratica circa il 35% in più rispetto a quello di lancio e altri rivenditori applicano costi ancora superiori, rispettivamente 179 e 209 dollari, che restano pur sempre un affare tenendo conto anche che, nel primo caso, si parla anche di spedizione gratuita in tutto il mondo.
A prescindere dal prezzo preciso comunque una cosa è certa: gli smartphone economici sembrano sempre più capaci di offrire caratteristiche tecniche di altissimo livello e in grado di insidiare soluzioni molto più costose, che probabilmente nel tempo diverranno quindi sempre meno appetibili, voi cosa ne pensate?