Se un utente vuole acquistare uno smartphone Xiaomi, magari un particolare modello che nel suo paese non è commercializzato ufficialmente, cosa può fare per averlo? Deve arrendersi all'idea e dirigere il suo acquisto su un altro brand e/o modello?
Molti, moltissimi utenti di tutto il mondo hanno adottato la pratica dell'importazione ripiegando su aziende o persone terze che hanno il compito di far arrivare nel territorio desiderato lo smartphone scelto.
Non tutti lo sanno ma nei termini e condizioni dell'azienda c'è un paragrafo che spiega come sia severamente vietato attivare ed utilizzare smartphone Xiaomi in territori la quale non è prevista la commercializzazione ufficiale. Se finora è stato possibile farlo è perché l'azienda cinese ha voluto chiudere un occhio.
A corredo di questo ci sono le tante testimonianze che stano arrivando dai possessori di smartphone Xiaomi in luoghi come Cuba, Iran, Siria, Sudan, Crimea e Corea del Nord. Sul display del loro smartphone compare un messaggio che recita:
La politica di Xiaomi non consente la vendita o la fornitura del prodotto nel territorio in cui si è tentato di attivarlo. Si prega di contattare direttamente i rivenditori per ulteriori informazioni.
Questo messaggio disabilita all'istante il funzionamento dello smartphone e non c'è modo di farlo funzionare, almeno ufficialmente.
Almeno ufficialmente perché se si mette le mani sullo smartphone per installare una ROM alternativa a quella ufficiale (o a fare questo ha già provveduto la persona/azienda dal quale si è acquistato) il messaggio non comparirà. Questo sta a significare che, molto probabilmente, il servizio che ha il compito di comunicare al server dove si sta usando lo smartphone, risiede nel software ufficiale.
Seguiremo la faccenda e aggiorneremo l'articolo in caso di sviluppi.
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