Alla (ri)scoperta di… Dante’s Inferno!

Dante's Inferno è una delle grandi incognite della scorsa decade videoludica: siamo di fronte a un capolavoro o a un mezzo buco nell'acqua?

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Uno dei grandissimi punti di forza di piattaforme come Xbox Game Pass è la possibilità di (ri)scoprire, come e quando vogliamo, alcuni titoli del passato più o meno recente che potremmo esserci persi. Giochi che abbiamo dimenticato o che magari non ci hanno colpito al momento della loro uscita, ma che per tutta una serie di motivi potrebbero assolutamente meritare una seconda chance.

Dopo avervi parlato di Last Stop, altra perla che è possibile recuperare sempre su Game Pass, oggi cambiamo completamente genere: da un’avventura grafica passiamo a uno degli hack and slash più interessanti della scorsa decade. Dante’s Inferno è stato infatti un prodotto capace di condensare tutte le qualità di un genere così spettacolare in poche, forse troppo poche ore di gioco: un’esperienza che oggi vi vogliamo raccontare partendo, come sempre, con un piccolo salto indietro nel tempo.

Dante’s Inferno: nel mezzo del cammin…

Siamo a febbraio 2010 e, un paio di mesi dopo il rilascio di una demo capace di lasciare a bocca aperta i giocatori da tutto il mondo, Dante’s Inferno arriva finalmente su PlayStation 3 e Xbox 360. Pubblicato da Electronic Arts e sviluppato da Visceral Games - che negli ultimi anni si stava consacrando come una delle migliori realtà del settore, anche e soprattutto per merito del gran lavoro su Dead Space - il titolo approda sul mercato come uno dei più attesi di inizio decennio: aspettative lecite o forse troppo elevate?

Il gioco ci mette nei panni di Dante in una versione alternativa della Divina Commedia che tutti conosciamo: il protagonista è infatti un soldato cristiano reduce dalle Crociate che, di ritorno a casa dalla sanguinosa battaglia, trova ad attenderlo il cadavere assassinato della sua amata Beatrice. Un dramma che lo sconvolge e che lo spinge a intraprendere un lungo viaggio nel regno degli inferi, per cercare di salvare l’anima della donna affrontando le mille insidie di ogni singolo girone.

Un percorso che, passo dopo passo, metterà in luce anche molti aspetti oscuri dello stesso Dante: durante le Crociate l’uomo ha infatti commesso molti peccati con cui si trova ora a fare i conti, anche a fronte di un passato personale davvero tumultuoso. Il tutto condito da un gameplay che, prendendo spunto dagli standard del genere hack and slash, risulta sin da subito estremamente dinamico e (anche alla lunga) mai ripetitivo.

L’azione è infatti veloce e frenetica, e le sezioni di combattimento sono forse il vero punto di forza di Dante’s Infermo: un’esperienza che il giocatore potrà arricchire a suo piacimento, potendo contare su un sistema di potenziamento del personaggio base ma al contempo assolutamente efficace. Man mano che l’avventura andrà avanti si potranno insomma sbloccare attacchi e migliorie varie che renderanno il gioco sempre più ricco, e che torneranno utili soprattutto a chi cerca una vera sfida con la quale mettersi alla prova.

Dante’s Inferno presenta infatti diversi livelli di difficoltà, e se il più facile risulta come un semplice modo per godersi tutto l’intrattenimento di un buon hack and slash… Aumentando la posta in gioco le cose cambiano, e non di poco. Scegliendo la difficoltà più elevata ci troveremo infatti di fronte a un’esperienza davvero infernale, nel senso più positivo possibile del termine: una sfida adatta solo ai giocatori più esperti, specie se dotati di una bella dose di pazienza!

A colpire anche a distanza di anni è poi la struttura del gioco: un’avventura sì lineare nel suo proseguo ma scandita da una narrazione che, come detto, sconvolge la Divina Commedia senza però mancare di rispetto all’opera originale. E questo è qualcosa di davvero, davvero incredibile. Per ogni girone dell’Inferno avremo un level design, un’estetica - dai dannati ai boss di fine sezione - e tutta una serie di richiami perfettamente coordinati: il tutto senza mai perdere di vista quello che è il grande capolavoro di Dante Alighieri, riuscendo a conservarne ed esperarne l’atmosfera. Non male, vero?

Dante’s Inferno… E ritorno?

Le premesse erano dunque molto buone, per un prodotto dalle tante qualità che ancora oggi riesce a garantire divertimento e un buon livello di sfida a ogni giocatore. Perché, allora, Dante’s Inferno non riuscì a raggiungere quel successo che forse meritava? A livello di critica e pubblico ci troviamo infatti di fronte a risultati non troppo esaltanti, con la stampa di settore a criticare alcuni aspetti del gioco non del tutto convincenti.

Il punto principale in questo senso fu soprattutto il confronto con altre opere dello stesso genere, come God of War e Devil May Cry giusto per citarne un paio. Due prodotti questi ultimi che apparivano in effetti più raffinati sotto diversi punti di vista, ma va anche detto che parliamo di franchise di tutt’altra caratura anche a livello storico, non vi pare? Le vendite non furono particolarmente elevate e alcuni giocatori, pur magari apprezzando il gioco in sé, videro come un grosso difetto la durata sin troppo ridotta: Dante’s Inferno può infatti essere completato in circa 5/6 ore, e a onor del vero risulta rigiocabile soltanto per puro intrattenimento.

Il titolo si chiude con un cliffhanger che qualcuno di voi già ricorderà, ma al momento è molto poco realistico pensare a un sequel. Visceral Games ha infatti chiuso i battenti nel 2017, dopo che ormai da qualche anno si erano perse le tracce di ogni progetto legato a un ipotetico Dante’s Inferno 2. La speranza è che, come avvenuto per altri franchise negli ultimi anni, qualcuno decida di puntarci ancora magari per realizzare un remake o reboot davvero degno di nota.

Del resto nel mondo dei videogiochi abbiamo già assistito più volte a grandi ritorni del genere, e da amanti di questo medium non possiamo che attendere e sperare che qualcosa si muova. Nel frattempo Dante’s Inferno resta disponibile su Xbox Game Pass e, credeteci sulla parola, si tratta di un’esperienza che ancora oggi vale la pena (ri)scoprire senza riserve. La parola passa ora a voi: se siete tra coloro che l’hanno già vissuto qualche anno fa, quali sono i vostri ricordi legati a Dante’s Inferno?