Alla (ri)scoperta di… Homeworld!

Vi ricordate di Homeworld? Uno degli RTS più importanti della storia dei videogiochi sta per tornare, (ri)scopriamolo insieme!

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a cura di Michele Pintaudi

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La storia dei videogiochi ci ha abituato a scenari di ogni genere: ci sono titoli che sembra nascano apposta per lasciare un segno indelebile, e altri che invece non riescono a rimanere impressi nella memoria dei giocatori. A volte è questione di piccoli dettagli e altre di semplice sfortuna, ma lasciare che molti di questi finiscano nel dimenticatoio è un crimine da non commettere nella maniera più assoluta.

Il rischio è di fatto quello di perdersi alcune perle che invece meritano davvero di essere (ri)scoperte e, dopo avervi parlato di Last Stop, oggi cambiamo completamente genere e… Epoca! Faremo infatti un passo indietro verso la fine degli anni Novanta, per un titolo che ancora oggi rimane una delle esperienze più spettacolari della storia di questo medium. Stiamo parlando di Homeworld: un viaggio che in molti di voi avranno già intrapreso anni addietro e che, a più di vent’anni dalla sua uscita, merita senza dubbio di essere ricordato per il ruolo fondamentale ricoperto nel ridefinire un intero genere. Pronti a partire verso il Sistema di Kharak?

Homeworld: un viaggio indimenticabile

In questo speciale ci focalizzeremo sul primo capitolo della serie, uscito su PC nell’ormai lontano novembre 1999. Lo sviluppo iniziò appena un paio d’anni prima e rappresentò il primissimo progetto della neonata Relic Entertainment, realtà fondata tra gli altri dall’ambizioso Alex Gardner: un ragazzo, per dire, che all’epoca aveva appena 22 anni. I lavori proseguirono senza particolari intoppi anche grazie al supporto di Sierra Entertainment, sin da subito attratta dall’enorme potenziale che il team prometteva di sprigionare. L’idea era di realizzare un titolo strategico che riuscisse a dare davvero qualcosa di più al giocatore: il mercato era ricco di esperienze di quel genere, e distinguersi in un mare di prodotti così variegato era una sfida certamente non da poco. Giusto per dare un po’ di contesto consideriamo che il 1999 fu l’anno di Battlezone II, Age of Empires II e Command & Conquer: Tiberian Sun.

Tre capolavori questi ultimi capaci non solo di lasciare una traccia, ma di impostare nuovi standard per l’intero genere degli strategici in tempo reale. Con Homeworld, questo il nome del nuovo progetto di Relic Entertainment, l’obiettivo era di andare oltre ancora e ancora: stravolgere le carte in tavola creando qualcosa capace di stupire, di rimanere davvero nell’immaginario collettivo di tutti.

Come detto Homeworld uscirà a fine 1999, e anche a ventitré anni dal suo arrivo sul mercato è ancora evidente l’impatto devastante che ha portato nell’industria del videogioco. Il titolo ci mette nei panni dei Kushan, popolo natio del pianeta Kharak, impegnati in uno scavo archeologico per scoprire l’origine di un’antica nave spaziale. Un’operazione che ha portato alla fine di un conflitto interplanetario durato per secoli, con gli abitanti della galassia uniti nell’intento di fare luce su questo grande mistero: dopo decenni di lavori arrivano finalmente le prime risposte, ma il dramma è purtroppo dietro l’angolo…

Con Homeworld non ha inizio solo un “semplice” gioco di strategia in tempo reale, ma una saga eccezionale capace di coinvolgere, appassionare ed emozionare i giocatori di tutto il mondo. Sono tanti, tantissimi gli elementi che la rendono un’avventura spettacolare sotto ogni punto di vista, a partire dal gameplay assai peculiare per il genere in questione. Il giocatore può infatti controllare le unità a suo piacimento su tre dimensioni, con un risultato finale davvero sorprendente per i tempi.

A colpire è poi soprattutto l’atmosfera di quello che è a conti fatti un viaggio indimenticabile, reso tale anche da una marcata ispirazione da alcune opere fondamentali del genere Sci-Fi. Il team non ha infatti mai nascosto di aver preso spunto da saghe come Star Wars e Battlestar Galactica nel realizzare l’enorme progetto che è Homeworld: troviamo tanti piccoli accorgimenti perfetti per rievocare alla perfezione le sensazioni, le emozioni e i momenti che tutti gli appassionati del filone fantascientifico sanno amare alla follia. Il tutto condito da una trama di altissimo livello, che sin dalle prime battute colpisce per intensità e per l’incredibile originalità di una sceneggiatura unica nel suo genere. Homeworld è insomma entrato nell’Olimpo dei grandi videogiochi di strategia e non solo ma… Che fine ha fatto?

Il futuro di Homeworld

Tra le tantissime finezze che rendono il primo capitolo di Homeworld un capolavoro senza tempo va citato, senza ombra di dubbio, tutto quello che è il comparto sonoro del gioco. Dalla parte prettamente “tecnica” e quindi connessa a realizzazione e montaggio dei vari effetti, fino all’indimenticabile colonna sonora: un accompagnamento perfetto in ogni singola nota, figlio dell’egregio lavoro del compositore Paul Ruskay. A livello musicale il titolo di Relic risulta poi ulteriormente impreziosito dall’eccezionale partecipazione di una band leggendaria come gli Yes. Esatto, uno dei gruppi più importanti della storia del progressive rock. Il caso volle che Jon Anderson e gli altri membri si trovavano in Canada per una serie di registrazioni e, venuti a conoscenza del progetto, vollero comporre un brano apposta per Homeworld. È possibile ascoltare la traccia Homeworld (The Ladder) nei titoli di coda del gioco, per quella che è una delle canzoni più belle mai arrangiate per un videogioco.

Il titolo ottenne un ottimo riscontro da parte della critica, affiancato da vendite tiepide ma comunque soddisfacenti: due fattori che portarono, negli anni seguenti alla realizzazione di Homeworld: Cataclysm (sviluppato da Barking Dog Studios) e da un secondo capitolo sempre a opera di Relic Entertainment. Nel 2003 il motore grafico e il codice sorgente del gioco sono stati addirittura resi disponibili al pubblico, con la community che ha così potuto realizzare mod e progetti per ampliare ancora di più un universo narrativo già di per sé impressionante.

La saga è poi sparita dai radar per diversi anni, complice anche un interesse man mano sempre meno marcato per il genere RTS da parte del grande pubblico: si trattava ormai di titoli appartenenti a una nicchia ristretta di giocatori, e di conseguenza anche molti studi di sviluppo decisero di concentrare i loro sforzi altrove.

Nell’aprile 2013 Gearbox acquista la proprietà intellettuale di Homeworld per 1.35 milioni di dollari, rilasciando un paio d’anni dopo una Remastered Collection che ha davvero dell’incredibile: una rivisitazione grafica completa dei titoli della saga, con tutti i contenuti aggiuntivi e il materiale adatto a restituire anche alle nuove generazioni l’esperienza Homeworld definitiva… E non è finita qui!

Tre anni fa, tramite la piattaforma Fig, Gearbox ha lanciato una campagna per finanziare la realizzazione di Homeworld 3: l’iniziativa è stata un vero e proprio successo, a testimonianza dell’affetto e della passione che ancora oggi il pubblico prova verso questa serie così leggendaria. Una serie che merita assolutamente di essere (ri)scoperta e che, nonostante qualche rallentamento nello sviluppo di questo nuovo capitolo, siamo certi saprà conquistare i giocatori di tutto il mondo ancora una volta. L’appuntamento è per la fine di quest’anno e, da amanti di quel medium fantastico che è il videogioco, noi non vediamo l’ora. E voi?