Anche la protezione di Spore suscita polemiche

Migliaia di utenti inferociti con il sistema DRM introdotto da Electronic Arts nel nuovo gioco di Will Wright.

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a cura di Tom's Hardware

Come vi avevamo anticipato lo scorso maggio, Spore incorpora una protezione DRM per "combattere" la pirateria (tutti i dettagli qui). Chiaramente, questa politica impone delle restrizioni che spesso e volentieri vanno a scontrarsi con chi il gioco lo acquista originale, scatenando le dovute reazioni del caso. Navigando tra alcuni forum della rete, è facile imbattersi in diversi commenti negativi a riguardo del sistema introdotto da EA, sulla falsa riga della vicenda che aveva interessato la versione PC di Mass Effect.

Leggendo qua e là, scopriamo così che una volta "consumate" le tre chiavi di accesso, è necessario chiamare il servizio clienti di EA per sperare di riceverne un’altra. Il termine "sperare" non è stato inserito a caso, considerato che gli addetti all’assistenza pretendono la prova d’acquisto e delle motivazioni valide sul perché siano stati utilizzati tutti e tre i codici. Pensiero comune di molti utenti è che i 49 euro necessari per l’acquisto del gioco, in realtà, non servano altro che per noleggiarlo, considerato anche che un giorno i server saranno spenti. Nel corso di un paio d’anni, inoltre, molti videogiocatori potrebbero apportare delle modifiche al proprio PC, modifiche che imporranno un nuova installazione del gioco avvalendosi di una delle tre chiavi d’accesso. Esaurirle in breve tempo, insomma, è più facile farlo che dirlo.