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a cura di Martina Fargnoli

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Another Sight

another sight cover

Sviluppatore: Lunar Great Wall Studios

Editore: Fish Eagle

Data di uscita: 06/09/2018

Provato su: PC, GTX 1080 i7-7820hk, 32 GB RAM.

Disponibile su: pc
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Another Sight è il titolo di debutto di Lunar Great Wall Studios, team  italiano "super-indie", come amano chiamarlo i ragazzi che hanno maturato precedenti esperienze nel settore in aziende come Milestone. Si tratta dell'occasione di poter lavorare su un progetto più intimo, narrativo, senza rinunciare ad alti standard qualitativi. Il titolo vede la luce il 6 settembre su PC, più avanti arriverà anche su console. 

Il panorama videoludico è uno sfaccettato spaccato di tematiche e sensibilità diverse che acquistano forza anche grazie a interpretazioni frutto di esperienze molto distanti tra di loro. Il modo in cui si sceglie di raccontare una storia, affrontare un argomento, dare forma a un'idea con un insieme di meccaniche, sono tutti elementi che fanno parte di un'intenzione chiara, voluta, che definisce il gioco in quanto rappresentazione sintetica di più visioni.

Another Sight

Il videogioco è però anche un mezzo con suo linguaggio proprio, che parla l'alfabeto della creatività ma anche semplicità, dove per semplicità non si intende superficialità e rinuncia alla profondità, ma facilitazione nel presentare temi che possono essere esplorati, interpretati e vissuti a seconda della propria ricettività. 

Dopo aver reso giocosa l'arte, aver avvicinato il tema dell'immigrazione, dipinto la morte e la malattia, accompagnato il passare del tempo e mostrato il volto degli abusi, ora tocca ad Another Sight accompagnarci per mano alla scoperta di com'è il mondo per una ragazza che ha perso la vista. Altri si sono cimentati prima nel riportare questa particolare esperienza in forma giocabile: Inquisitor's Heartbeat sceglieva la via dell'audiogame costruendo un roguelike che fosse prima di tutto fruibile ai non vedenti, mentre Beyond Eyes affidava la sua voce a un racconto interattivo.

Another Sight

Il colore dei suoni

Lunar Great Wall Studios ha deciso di tradurre le sensazioni di un non vedente affinché diventassero esplicite e palpabili all'interno di un mondo surreale dove le percezioni sinestetiche sono parte integrante e caratterizzante il gameplay. Kit, la protagonista del gioco, non può vedere nitidamente ma è consapevole dello spazio più prossimo racchiuso all'interno di una grande bolla. I suoni diventano colori che accendono e illuminano il percorso trasformando il fenomeno dell'ecolocazione in uno degli aspetti più importanti del gioco. I suoni, rimbalzando sugli oggetti, danno modo a un non vedente di fare esperienza del contesto in cui si trovano immersi, dando la possibilità di creare una mappa mentale. 

Quando Kit non ha la certezza di cosa l'aspetta più avanti procederà più lentamente dandoci comunque la sensazione di chi sta cercando con ogni mezzo, anche tattile, di comprendere l'ambiente circostante. Quando raggiunge il bordo di una piattaforma, resterà immobile, impedendoci di saltare nel vuoto. In frangenti come questo viene in aiuto Hodge, un gatto dal manto fulvo, che miagolando nelle vicinanze permette alla nostra bolla di espandersi aumentando la nostra percezione. Quel salto che sembrava impossibile diventa realtà.

Another Sight

La relazione tra Hodge e Kit non è di dipendenza, ma più di aiuto reciproco e complementarità: come la ragazza ha bisogno di qualcuno che la guidi nelle situazioni più complesse, anche Hodge ha bisogno di una mano. In qualsiasi momento, quando il gioco lo permette, si può passare da un personaggio all'altro e sfruttare le abilità di ogni soggetto per risolvere enigmi ambientali, superare fasi platform e anche sezioni stealth.

Gli enigmi ambientali non sono di eccessiva difficoltà, ma offrono comunque un buon insieme di interazioni: si va dalle classiche leve da azionare e i bottoni da premere all'uso del magnetismo per trovare una via di cammino ingegnosa e il potere della musica e del simbolismo per aprire porte. L'aspetto interessante è che in questo viaggio nel "sottosopra" di Londra, ispirato inizialmente dal romanzo Nessun dove di Neil Gaiman, si potranno fare degli incontri speciali con personaggi provenienti dalla realtà come Monet, Tesla, Verne, Debussy o forse magari meno noti ai più come Madame Blavatsky.

Another Sight

Gli scenari associati a ciascun personaggio ne riprendono dei tratti chiave che fanno sì che anche gli ambienti e le possibilità di interazione siano varie tra di loro mentre esteticamente richiamano con forza le qualità di cui queste figure sono portatrici. Monet fu uno dei maggiori esponenti dell'impressionismo, una corrente artistica che con i suoi tratti giustapposti e senza il rigore di chi voleva rappresentare la realtà, cercava di andare oltre, rappresentare momenti cangianti, per l'appunto impressioni di un particolare momento.

A tal proposito ci è sembrata davvero la scelta migliore rappresentare il mondo alla vista di Kit come un quadro impressionista punteggiato un po' grossolanamente di colore ma che visto nell'insieme si rende evidente e comprensibile. Dopo essere stati al chiuso, aguzzando l'ingegno per uscire dalla cupa metropolitana di Londra, affacciarsi sul meraviglioso giardino del pittore e percorrere il ponte di legno dallo stile giapponese, ha restituito quel senso di incanto che avrà probabilmente avuto Monet quando trasferitosi a Giverny vide il suo giardino fiorire e popolarsi di ninfee, soggetto al quale il pittore ha dedicato un numero considerevole di opere.

Gli scenari non sono quindi solo belli da vedere e caratteristici, ma stimolano anche la curiosità; in un certo senso è come se avessero anche una natura educativa che nei più sensibili ai temi potrebbe azionare quella voglia di scoprire di più su questi grandi personaggi noti, sulla loro vita, il periodo storico e le opere. Quello di Another Sight diventerebbe così uno sguardo ulteriore sul mondo: passato, arte e scienza.

Another Sight

La ricercatezza artistica sorprende in positivo, rivelandosi non accessoria quanto piuttosto anch'essa un mezzo per raccontare una storia e presentare gli ostacoli che il duo deve superare. Il costante gioco su due piani, quello dell'handicap visivo rappresentato da pennellate di colore impressionista e il piano solido e tangibile del 2.5D visto dalla prospettiva di un gatto, denota un'attenta cura indirizzata ancora una volta a sottolineare come un non vedente in realtà sia in grado di vedere, a suo modo. Un'attenzione frutto dell'incontro con l'Istituto dei Ciechi di Milano e l'esperienza Dialogo nel Buio, che per un'ora fa vivere un percorso di scoperta in totale assenza di luce. 

I limiti emergono invece sul fronte delle meccaniche, in particolar modo quelle di salto. I controlli, soprattutto nei panni di Hodge, appaiono spigolosi e non sempre si ha il risultato sperato, mentre le animazioni possono risultare un po' rigide come nel salto in verticale del felino. Alcune sezioni platform si sono trasformate in un trial and error per calibrare al meglio il balzo. In un titolo con elementi platform e stealth è importante invece che i comandi rispondano come atteso per evitare la frustrazione di dover ripetere le parti più ostiche.

Il percorso intrapreso da Kit è un viaggio anche alla scoperta di sé stessa, un modo per crescere e confrontarsi con la vita che da un momento all'altro è cambiata. Nelle 8 ore che abbiamo dedicato al gioco, reale e surreale si amalgamano di continuo consegnando al giocatore le chiavi per interpretare la lezione che ne vuole trarre e incidere sul finale. La trama, complice anche l'interpretazione libera, si sviluppa in modo un po' frammentato. Sarà possibile anche raccogliere dei collezionabili che aggiungono informazioni su personaggi e mondi incontrati, potrete farlo anche in un secondo momento al termine dell'avventura, selezionando di volta in volta lo scenario che volete visitare. 


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Another SightPC

PROUna tematica non facile raccontata in modo ben riuscito sia tramite gameplay che tramite la narrazione; Gli scenari legati ai personaggi sono la perfetta personificazione delle qualità e dei ruoli che hanno nella vita reale; 

CONTROIl sistema di controllo dei salti è spigoloso e imperfetto; alcune animazioni possono risultare un po' legnose. 

VERDETTOI videogiochi hanno ormai da moltissimi anni intrapreso un percorso di maturazione in cui tematiche lontane dal puro divertimento e passatempo possono ritagliarsi uno spazio importante. Lunar Great Wall Studios ha deciso di debuttare proprio raccontando una storia più intima dove la protagonista non è l'infallibile eroe che avanza spavaldo, ma una ragazzina affetta da una disabilità visiva che affronta l'ambiente esterno così come i suoi dubbi e le sue paure con iniziale incertezza. Sul fronte del gameplay, lo studio meneghino ha optato per un'interessante variante dell'ecolocazione che sfrutta i suoni per illuminare l'ambiente e la risoluzione a due vie degli enigmi che vede partecipi entrambi i personaggi ma su due piani diversi. Se cercate la sfida non è questo il contesto giusto. Ciò non significa che Another Sight sia un gioco bello solo da vedere, anzi, è ricco di momenti di interazione con l'esterno anche se in diverse situazioni i controlli di movimento rischiano di compromettere l'esperienza. Sul fronte estetico il gioco dà il meglio di sé, ricreando ambientazioni, come il giardino di Monet, che catturano a pieno l'essenza e il vissuto dei personaggi a cui sono ispirati, spaziando tra tonalità ed elementi distintivi che vi portano alla scoperta di un mondo in costante bilico tra il reale e il surreale.

6,8