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a cura di Matteo Lusso

Durante i circa sei mesi dalla pubblicazione, Assassin's Creed Origins è stato fortemente supportato da Ubisoft. Per la software house francese quest'ultimo capitolo è un importante tassello della serie, in grado di risollevare le sorti di una saga sempre più in declino.

L'ottima prova di Bayek, protagonista del gioco nonché uno dei fondatori della proto-Confraternita degli Assassini, ha infatti convinto giocatori e stampa specializzata. Nella nostra recensione abbiamo sottolineato come le innovazioni del gameplay e la struttura fortemente open world abbiano giovato non poco.

L'aver mutuato tanti elementi tipici dei giochi di ruolo, unendoli in modo funzionale a un gioco principalmente improntato sull'azione e sull'avventura ha creato un mix divertente da giocare e, soprattutto, in grado di intrattenere per decine e decine di ore senza annoiare. Certo, alcuni difetti tipici di Assassin's Creed - ormai potremmo perfino dire che sono elementi caratteristici - continuano a essere presenti. L'intelligenza artificiale è limitata, quindi quando ci si muove furtivi o si combatte non c'è mai quella pressante paura di fallire. Tuttavia la riproduzione dell'Egitto Tolemaico ha dato al titolo una marcia in più.

Assassins Creed Origins Recensione X1

Mentre ci muoviamo per lo scenario con Bayek non si può che essere stupiti dalla qualità grafica, che da il meglio di sé su PC, ma anche su console si mantiene su alti livelli. Ad avere sicuramente aiutato il successo di Origins sono state anche quelle piccole accortezze in grado di diluire il tempo speso in partita da ogni giocatore.

Per la prima volta abbiamo la modalità Photo Mode che permette di scattare delle foto a Bayek e agli evocativi paesaggi, da qualsiasi angolazione e con svariati effetti visivi da applicare allo scatto. Si tratta di una sorta di celebrazione da parte della stessa Ubisoft dell'ottimo comparto tecnico, che riproduce con attenzione gli scenari desertici e le monumentali opere egiziane. Questa però non è una novità assoluta per la saga; la Firenze di Assassin's Creed II è rimasta nel cuore di molti appassionati ma con Origins Ubisoft si è superata.

Assassin's Creed Origins
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Il passaggio a una struttura maggiormente open world consente infatti al giocatore di esplorare liberamente il mondo di gioco, magari attirato da una struttura in lontananza che nulla ha a che vedere con la storia o le missioni in corso. Ogni volta il giocatore è ricompensato per queste deviazioni, come ad esempio con nuovo equipaggiamento.

L'incredibile varietà di armi a disposizione non è solo estetica: una spada è molto diversa da una lancia e ogni giocatore può prediligere lo stile di combattimento che preferisce. La furtività infatti non è più l'elemento preponderante e anche il corpo a corpo è stato migliorato per essere più divertente e (leggermente) più complesso, potendo scegliere anche il livello di difficoltà. Purtroppo gli avversari continuano a farsi sconfiggere uno alla volta ma, in presenza di folti gruppi, gli arcieri nemici sono una spina nel fianco e una parata o schivata sbagliata può farci pedere fin troppa sincronizzazione.

Assassin's Creed Origins

I difetti di Assassin's Creed Origins rimangono dunque gli stessi di sempre, però finalmente si nota il tanto atteso tentativo di Ubisoft di far qualcosa e non lasciare che sia soltanto il nome della saga a mandare avanti le vendite. A riprova di ciò è stato perfino pubblicato il Discovery Tour. Il gioco si trasforma in una mostra interattiva dove esplorare le bellezze digitali dell'Antico Egitto, come se fossimo all'interno di un vero museo.

Il tentativo di riportare in auge Assassin's Creed è riusciuto soprattutto perché Origins è ricco di contenuti e quindi ripaga il giocatore con ore e ore di gioco. Aggiungiamo inoltre una trama tutto sommato riuscita - anche se alla fine si tratta della più classica ricerca di vendetta - e questo capitolo entra di diritto fra i migliori della serie.

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Ma sono anche altri piccoli dettagli che rafforzano questo pensiero; Bayek può essere personalizzato con un gran numero di costumi, man mano si sale di livello ed esperienza, si possono sbloccare nuove abilità e non solo. Questi elementi funzionano bene tutti assieme, infatti Origins non è solo un gioco di ruolo o di azione e avventura, ma un accessibile mix di più generi. C'è chi potrebbe obbiettare che nel complesso risulti comunque troppo facile e destinato a un pubblico casual, ma in fin dei conti non è questo il segmento di mercato a cui è destinato?

È però positiva questa ricerca di cambiamento, in gran parte riuscita, e sicuramente apprezzata dagli acquirenti; l'amministratore delegato di Ubisoft Yves Guillemot ha confermato che Assassin's Creed Origins ha venduto il doppio delle copie rispetto a Syndicate, il capitolo precedente.

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Questo rinnovato apprezzamento per la serie ha avuto un ulteriore riscontro nella risposta del pubblico al season pass. I DLC Gli Occulti La Maledizione dei Faraoni concludono l'avventura in Egitto ed espandono i contenuti con un more of the same di quanto già affrontato nel gioco base. Forse Ubisoft avrebbe potuto osare di più anche in questo frangente, proponendo qualche nuova meccanica e approfondendo maggiormente la trama orizzontale delle serie e non solo quella verticale di Origins. In ogni caso la narrazione delle vere origini della Confraternita e gli elementi sovrannaturali sono una buona aggiunta a un solido gioco.

The Hidden Ones è il primo contenuto scaricabile. Sono passati quattro anni dal termine degli eventi di Origins e gli Occulti, i precursori degli Assassini, sono diventati un'organizzazione diffusa in tutto l'Egitto e non solo. È apprezzabile che, nonostante il gap temporale e la nuova regione del Sinai, sia possibile continuare la partita principale in ogni momento, mantenendo equipaggiamento ed esperienza guadagnati. Può apparire un soluzione forzata ma è ottima a livello di gameplay: si può giocare il DLC quando si vuole, senza per questo perdere i progressi fatti.

Assassin's Creed Origins

Il problema di questo contenuto a pagamento è che è molto importante ai fini della storia ed è quindi un acquisto obbligato per chi vuole conoscere più dettagliatamente le origini dei riti e tradizioni della Confraternita degli Assassini. In pratica, la nuova regione dalle discrete dimensioni, offre un buon numero di attività principali e secondarie che però non si discostano da quanto già visto in precedenza. Rimane comunque un'aggiunta interessante per i fan. Ubisoft non ha tuttavia sovrapprezzato il DLC ma al contrario risulta perfino economico rispetto a quanto offre; queste sono le pratiche commerciali che ci piacciono.

Curse of the Pharaohs è infine l'espansione più corposa, proposta infatti al doppio del prezzo. Stavolta la software house francese ha osato maggiormente, attingendo a piene mani dal folklore dell'Antico Egitto. Bayek indaga infatti su una terribile maledizione che sta riportando in vita i faraoni defunti. La città di Tebe, una delle nuove ambientazioni del DLC, è sotto attacco da parte di questi eventi sovrannaturali che solo noi possiamo bloccare.

Assassin's Creed Origins

Se in Origins i luoghi che visitiamo sono quasi sempre contaminati dalla cultura greca, ne La Maledizione dei Faraoni l'architettura è prevalentemente egizia. Gli enormi templi dedicati agli dei, i lunghi  e larghiviali e le tombe dei sovrani sono alcuni degli elementi più caratterizzanti ed evocativi. Anche la cura dei dettagli è massima e continua a essere il cavallo di battaglia di questo Assassin's Creed; non è raro vedere persone assorte in preghiera e perfino coreografate processioni in onore di qualche divinità per le strade. Ma l'elemento di maggior pregio di quet'ultimo contenuto scaricabile è l'aldilà dei faraoni, dove Ubisoft ha potuto dare libero sfogo alla propria fantasia, con scenari fantastici in cui le barche navigano nei campi di giunchi o enormi statue svettano su un panorama deserto.

I contenuti post-pubblicazione sono quindi molto validi, sia quelli gratuiti che quelli a pagamento. Gli sviluppatori hanno puntanto su libertà d'azione e semplicità d'uso ed ecco perché, al netto di alcuni difetti, Origins risulta un gioco fresco e vivace e segna, se non la rinascita, il ritorno in grande stile di una saga che con gli anni iniziava a diventare sempre più sofferente e snobbata dallo pubblico. Anche a mesi di distanza, il nuovo capitolo dell'epopea degli Assassini è uno di quei titoli che vi consigliamo spassionatamente di giocare, anche e soprattutto in virtù del fatto che arricchito da tutti i contenuti scaricabili, è davvero una produzione imperdibile. 


Tom's Consiglia

Assassin's Creed Origins è disponibile per PC su Humble Bundle e per PS4 e Xbox One su Amazon.