Assassin's Creed Valhalla: L'alba del Ragnarok | Anteprima

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di dare un'occhiata ravvicinata ad Assassin's Creed Valhalla: L'alba del Ragnarok, ecco cosa ne pensiamo.

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a cura di Antonio Rodo

Assassin’s Creed Valhalla, arrivato ormai al secondo anno di supporto post-lancio, si è confermato – contro ogni nostra più rosea aspettativa – come uno dei progetti più longevi mai concepiti dalla casa francese. Dopo l’immensa campagna principale, le due espansioni che hanno accompagnato i vichinghi l’ungo il primo anno di supporto, mai avremmo potuto immaginare di ritornare a chiacchierare di AC Valhalla in questi termini, raccontandovi quella che, di fatto, è la più grande espansione mai concepita per un Assassin’s Creed, oseremmo dire dell’intera storia di Ubisoft.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di dare un’occhiata molto ravvicinata a Dawn of Ragnarok, tradotto in italiano come L’alba del Ragnarok. Durante questo evento a porte chiuse il quale ci ha consentito di vedere numerose parti giocate e di ascoltare alcuni membri di Ubisoft Sofia (lo studio dietro questa espansione), non abbiamo avuto modo di chiacchierare direttamente con il team di sviluppo, per cui permangono ancora dei dubbi che non svaniranno fino all’uscita della recensione, quando potremo finalmente raccontarvi tutto senza alcun limite.  

All’interno di questo articolo, quindi, andremo a raccontarvi gameplay, esplorazione e narrativa di questa nuova esperienza che promette di arricchire Assassin's Creed Valhalla, attesa ufficialmente per il prossimo marzo.

Tra nuovi poteri e dinamiche stealth

Il primo impatto con L’alba del Ragnarok è stato molto positivo. Eivor, il protagonista, nelle vesti di Odino si trova - pronto ad effettuare il consueto balzo della fede - su un’enorme statua. La vista è delle migliori: in lontananza è possibile scorgere i segni di Múspellsheimr, con enormi rocce collocate in alto e ben in vista. Ci sono anche sculture gargantuesche, insediamenti, cittadine di media grandezza e miniere d'oro e di cristalli. Un colpo d’occhio decisamente interessante, a metà tra le influenze di Jotunheim e quelle di Múspellsheimr, che conferiscono al nuovo scenario notevoli contrasti tra neve e fiamme. Come intuibile, quindi, l’ottimo lavoro in termini di caratterizzazione degli ambienti che è stato fatto in AC Valhalla, nello specifico nelle due esperienze da vivere nei Regni Nordici della mitologia norrena, è stato ripreso e rimescolato con intelligenza per dar vita ad una nuova mappa da esplorare.

Riguardo l’esplorazione in sé, invece, è rimasto tutto piuttosto invariato. Come al solito, è possibile contare su una buona verticalità degli ambienti che gli sviluppatori hanno tenuto a garantire nonostante la differente conformazione della mappa, assolutamente diversa da ciò che abbiamo visto nella campagna principale. Immancabile in egual modo, poi, è anche la cavalcatura, praticamente invariata dall’esperienza tradizionale, utile come sempre a coprire lunghe distanze.

Se per quanto concerne l’estetica generale è possibile trovare delle similitudini con alcune avventure già affrontate in precedenza, abbiamo trovato davvero sfiziose ed inedite le aggiunte legate al gameplay. Infatti, più che una semplice e nuova costellazione da aggiungere alle tantissime caratteristiche che è possibile sbloccare con i punti esperienza, Ubisoft Sofia ha pensato bene di inserire una schermata chiamata Power Upgrade. Avete capito bene, in questa nuova espansione avrete a che fare con delle abilità sovrannaturali le quali conferiscono al gameplay un approccio inedito al combat system, alle fasi furtive e, in minima parte, anche a quelle esplorative. Durante le sezioni di gioco che abbiamo avuto il piacere di vedere non è stato possibile visionare l’intera schermata di potenziamento, di conseguenza non abbiamo avuto modo di scoprire tutti i poteri presenti nell’espansione. Tuttavia, il materiale mostrato è stato più che sufficiente a darci un’idea di come l’esperienza tradizionale sia mutata in favore di una maggiore varietà nel gameplay. 

Tra tutti, già anticipato nello scorso cinematic trailer, è stato proprio il potere del corvo ad averci incuriosito maggiormente, proprio perché il più dirompente in assoluto, sebbene ricordi da vicino le bizzarrie viste nel DLC di Assassin’s Creed III, intitolato La tirannia di Re Washington. In sostanza, una volta prosciugato un corvo con le nostre doti sovrannaturali, sarà possibile assumerne le sembianze in prima persona, un’abilità che consente di svolazzare per lo scenario, raggiungere zone sopraelevate ed esibirsi in spettacolari assassinii aerei. L’unico limite è dato solamente da una barra che si consuma durante l’utilizzo del potere, una soluzione atta a preservare il bilanciamento dell’esperienza, già piuttosto compromesso con le build di livello elevato. Gli sviluppatori di Ubisoft Sofia, infatti, durante la presentazione hanno cercato di rasserenare anche tutti i giocatori di Valhalla in possesso di un personaggio che abbia raggiunto il level cap, specificando che avremo per le mani un'esperienza impegnativa. In che modo non ci è dato ancora saperlo, possiamo suppore che abbiano rivisto i livelli di sfida selezionabili o che abbiano aggiunto una particolare opzione che tenga sempre piuttosto alto il livello degli avversari, tra l’altro già presente – seppur in minima parte – nell'esperienza tradizionale.

Le immense capacità di Eivor, in questa espansione una sorta di reincarnazione di Odino, chiaramente non si esauriscono qui. Durante l’evento abbiamo anche avuto modo di vedere alcune abilità legate all’utilizzo dell’arco, in particolare dei colpi che stordiscono i nemici e li rendono vulnerabili alle esecuzioni, ed altre capacità più tattiche e legate allo stealth. Una volta prosciugati i corpi dei nemici, sarà infatti possibile ottenere ben due poteri distinti: il primo consente di rendere temporaneamente alleati gli avversari precedentemente abbattuti, il secondo di dar vita a quello che i fan sono soliti chiamare social stealth, che permette di infiltrarsi momentaneamente tra le fila nemiche. 

Inoltre, ricordiamo a tutti i fan di Valhalla che, anche le abilità sbloccate nel gioco base, quelle legate all’arco e al combattimento melee, saranno accessibili nell’espansione ed utilizzabili insieme ai nuovi poteri. Situazione che, senza alcun dubbio, conferisce al titolo una varietà senza precedenti ma, allo stesso tempo, desta più di una perplessità, considerando che il livello di sfida sperimentato in precedenza non è mai stato pungente. 

È importante sottolineare, però, che i poteri non potranno essere abusati dal giocatore: principalmente perché il loro utilizzo è limitato da una barra che si consuma nel tempo, secondariamente perché gli slot a disposizione saranno solamente tre, e sarà necessario sostituire i poteri in dotazione con i più adatti alle necessità e al contesto, a patto che riusciate ad ottenerli prosciugando i nemici o i corvi. Crediamo non basti a salvare del tutto il bilanciamento della produzione, ma staremo a vedere.

Assassin's Creed Valhalla: una saga vichinga leggendaria

È un viaggio interminabile quello di Assassin's Creed Valhalla, e ci riferiamo ai soli contenuti principali, DLC esclusi. Non è quindi scontato pensare che tutti i giocatori abbiano portato al termine la vicenda principale. Abbiamo aperto in questo modo il paragrafo perché siamo certi che L'alba del Ragnarok si aggancerà alle due avventure mitologiche che era possibile intraprendere durante la lunghissima conquista territoriale in Inghilterra. Se ricordate, ad un certo punto potevate conversare con Valka ed imbarcarvi in questo viaggio nella Mitologia Norrena che, piano piano, turbava sempre di più Eivor, consapevole delle bizzarre e spaventose similitudini con la sorte e il destino di Odino. Importante sottolineare, infatti, che in Assassin's Creed Valhalla non abbiamo mai impersonato Odino; siamo sempre stati Eivor, donna o uomo che sia, e abbiamo solamente subito sulla nostra pelle il suo destino, pronto a verificarsi e a colpire anche la vita del nostro guerriero vichingo.

È esattamente in questo modo che immaginavo L'alba del Ragnarok, come un'estensione corposa e conclusiva delle vicende già affrontate. C'è solo un problema: almeno per il momento, le informazioni in nostro possesso sono davvero risicate. Durante il lungo filmato che abbiamo avuto modo di attenzionare non si è entrati affatto nei dettagli della vicenda principale. Abbiamo assistito solamente ad una missione di recupero per conto di un gruppo di nani costretti a vivere nelle profondità a causa delle violente invasioni di Múspellsheimr. Nulla che risguardasse quella che sappiamo essere la sinossi di questa nuova storia, ovvero una disperata ricerca del figlio di Odino, che dovrà affrontare definitivamente il suo destino. Sospendiamo quindi ogni giudizio sulla sceneggiatura limitandoci a dirvi che abbiamo trovato piuttosto simile la regia dei dialoghi e delle scene d'intermezzo, talvolta altalenante e non capace di inscenare con convinzione le vicende dei personaggi, esattamente come già sperimentato nelle due precedenti espansioni e nella campagna principale.

Insomma, Ubisoft si prepara a regalarci un'ultima avventura per Assassin's Creed Valhalla, e noi non vediamo l'ora di potervi raccontare del tutto quest'esperienza la quale siamo certi, nonostante il periodo affollatissimo di uscite, sarà in grado di ritagliarsi il suo spazio.