Atari 2600

I giocatori più giovani, forse, conoscono solo le console NextGen. La PS3, l'XBox360 e il Wii, però, non sono certo arrivate dal nulla. I videogiochi da salotto hanno più di 30 anni di storia, e ripercorrendola si possono non solo rivivere bei ricordi, ma anche scoprire ottimi titoli.

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a cura di Tom's Hardware

Atari 2600

Sono già passati trent'anni da quel lontano 1977, anno in cui venne lanciato sul mercato l'Atari 2600. All'epoca, l'industria dei videogiochi non era sviluppata come al giorno d'oggi, e i titoli che giravano sulla piccola console Atari erano un numero esiguo. Ciò nonostante, Atari riuscì a proporre alcuni videogames, come Pac-Man o Pitfall, che nel corso degli anni sono diventati dei grandi classici del gioco arcade.

La console cult per eccellenza

Oltre ad essere stata una delle prime console della storia, l'Atari 2600 è in assoluto la console più longeva, infatti è stata ritirata dal mercato soltanto nel 1991, ovvero ben 14 anni dopo il suo lancio sul mercato americano, nel 1977.

Air-Sea Battle

È uno dei giochi dell'Atari 2600 più ricordati. Colpivano, in particolare, l'ambientazione e i paesaggi colorati. All'epoca, era uno dei titoli che andava per la maggiore.

Pac-Man 

Più riposante rispetto ad Air-Sea Battle, Pac-Man richiedeva ugualmente una buona dose di concentrazione e tanta abilità. Non c'era momento migliore di quello in cui s'inseguivano i fantasmi, dopo aver trangugiato la pillola speciale. Certo, c'era chi preferiva spegnere la console, quando si vedeva i fantasmi alle costole.

Pitfall!

 

Pitfall ricorda da vicino Indiana Jones e le sue avventure, che si svolgono tra coccodrilli, serpenti e ogni sorta di insidie. In questo gioco, vestite i panni di Harry Pitfall che, attraverso un'intricata giungla, deve riuscire a recuperare tutti i 32 tesori nel giro di 20 minuti. PitFall!, è stato uno dei titoli maggiormente venduti per l'Atari 2600. Al giocatore è richiesta tanta concentrazione, perché bisogna andare avanti badando continuamente a dove mettere i piedi, senza perdere mai di vista il cronometro che scorre impietoso.