Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream | Recensione

Atelier Sophie 2 è il nuovo gioco firmato Koei Tecmo e Gust: com'è stato vivere questa nuova avventura al fianco di Sophie?

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a cura di Valentina Valzania

Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream è il diretto sequel della precedente avventura del 2016 firmata Koei Tecmo e Gust. Le protagoniste, anche in questo caso, sono le adorabili, giovani Sophie e Platcha e la storia che viene raccontata dal prodotto è ambientata tra The Alchemist of the Mysterious Book e Atelier Firis: The Alchemist and the Mysterious Journey. Nel caso in cui non abbiate provato già uno dei due titoli, oppure entrambi, non abbiate paura: nel meno avrete la possibilità di cliccare su Story so far per vedere un riassunto intenso ed esplicativo di tutto ciò che vi serve sapere prima di approcciarvi al titolo.

Ovviamente, dopo aver lasciato Kirchen Bell, le ragazze finiscono per dover affrontare una nuova avventura - o meglio disavventura - dal momento in cui entrambe vengono inghiottite e teletrasportate da un vortice misterioso, nel mezzo della foresta. Koei Tecmo e Gust propongono un nuovo (adorabile) viaggio alla scoperta di nuovi mondi e nuove realtà: un'esperienza semplice ma carica di intrattenimento oltre che estremamente user friendly, come la maggior parte dei titoli proposti anche in precedenza. Ora vi spiegheremo nel dettaglio cosa ci ha convinto e cosa no, nel corso della nostra run.

Una nuova avventura per Sophie e Platcha

Partiamo dal principio, ovvero dall'inizio della trama, che corrisponde più o meno a un'ora, ora e mezza di gioco, tra la scoperta del portale, l'arrivo in nuove terre tutte da scoprire e la conoscenza di alcuni dei personaggi che ci accompagneranno per il corso di tutto Atelier Sophie 2. Sophie Neuenmuller è una giovanissima alchimista che sta cercando di percorrere le stesse grandi gesta della nonna, affiancata da Platcha, la sua compagna di viaggio nel prequel. Quest'ultima è un'alchimista la cui anima è stata ritrovata dalla protagonista, all'interno di un libro, durante il capitolo precedente: per tutto Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book, decide di trasformarsi nella sua aiutante e di passarle tutta la sua esperienza col fine di renderla sempre più potente. Ed è così che, fianco a fianco, si ritrovano nelle vicinanze di un vortice che - assurdo ma vero - finirà per dividerle non appena avremo preso in mano il joystick.

Sophie si ritrova letteralmente catapultata nel mondo Erde Wiege, sola, senza Platcha nei dintorni. Nella prima rapida ricerca, le viene nominata una ragazza con lo stesso nome, che possiede un atelier in centro città, ma purtroppo, pur essendo uguale alla "sua" amica, l'alchimista non sembra conoscerla. Le domande affollano la mente della protagonista: se quel luogo unisce versioni passate, presenti e future di una stessa persona, dove potrà ritrovala?   oltre questo, non vi diremo nulla, bensì vi lasceremo scoprire l'interessante narrazione del gioco, seppur semplice e non poi così originale. Sulla trame e le atmosfere però possiamo dirvi altro, pur evitando spoiler.

Per quanto riguarda Gust e Koei Tecmo abbiamo già avuto modo di provare molti titoli differenti, tra cui anche il recente Blue Refelction: Second Light, e dobbiamo dire che le atmosfere assolutamente intriganti, delicate e coinvolgenti si fanno sempre sentire. C'è qualcosa nei luoghi che vengono rappresentati in questi prodotti, qualcosa di estremamente piacevole da vedere e da vivere al fianco dei protagonisti, pur notando quanto in fin dei conti si somiglino un po' tutti. Un po' perché gli sviluppatori lo hanno reso parte della propria firma distintiva, un po' perché "funziona, non vale la pena cambiarlo più di tanto". Atelier Sophie 2 non brilla di originalità nella trama, ma la verità è che da questi videogame non ci si aspetta questo, bensì si spera di ritrovare le emozioni e la tipologia di avventure a cui si è affezionati in precedenza.

Per questo affiancare Sophie non è stata un'esperienza rivoluzionaria ma ci ha davvero molto divertito. Anche grazie all'evoluzione subita da parte del sistema di sintesi degli elementi, il pannello tramite cui si possono posizionare componenti, raccolti lungo la mappa, per creare o potenziare oggetti molto utili in combattimento. Prenderci la mano, anche se non si è già abituati, è piuttosto semplice poiché, come probabilmente già sapete, questi videogame non brillano per il livello di challenge estenuante. Sono a portata di mano per chiunque e forse sono difficilmente godibili da parte di chi cerca una vera e propria sfida. Per questo imparare la sintesi sarà piuttosto facile ma, come sempre, il team di sviluppatori ha trovato il modo per essere più user friendly possibile.

Nel caso in cui vi trovaste in difficoltà, potrete scegliere di utilizzare l'Auto Fill che vi potenzierà o creerà il necessario in pochi secondi. Ovviamente non potrete ottenere il massimo dell'efficienza, ma avrete comunque ricevuto il necessario nell'equipaggiamento. Una mossa valida, che sta a rimarcare l'importanza del vivere serenamente la propria run, senza pressioni e senza giudizi. Tra le altre interessanti attività, un'esplorazione estremamente vasta e moltissimi mini giochi per ottenere nuovi materiali utili in alchimia e la gestione del clima intorno a voi, grazie alle Dreamscape Stones. Tra gli upgrade più importanti va segnalato il combattimento a turni che è libero da qualsiasi schermata di caricamento, rendendo l'esperienza incredibilmente più fluida e piacevole. Si tratta del primo capitolo della serie e a godere di questo cambiamento e dobbiamo dire che lo abbiamo molto apprezzato e che, pur non facendoci caso all'inizio, ci siamo resi conto di quanto faciliti lo scorrimento della propria run.

Conclusioni: dolce, entusiasmante ma semplice

Nell'insieme Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream ha mantenuto le atmosfere che tanto convincono i fan ed è riuscito a far salire di un gradino la qualità del gameplay, aggiungendo qualche funzione e rendendo ancora più "rapido" il combattimento, senza i caricamenti di cui vi abbiamo parlato qui sopra. L'estrema facilità, anche in questo caso, rimane evidente, quindi se stavate sperando in un cambiamento da quel punto di vista, le caratteristiche non sono mutate. L'esperienza di gioco è assolutamente godibile e duratura: in base alla vostra attenzione ai particolari, alle side stories e alle missioni secondarie, potrete decidere di allungare Atelier Sophie 2 anche di decine e decine di ora, ma dipende prevalentemente da voi. In generale, un'esperienza consigliata se volete provare  un GDR che si basa su traguardi già ottenuti e comprovati nel corso degli anni e, ovviamente, se volete scoprire le nuove vicende di Sophie.