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a cura di Nicholas Mercurio

Batora: Lost Haven è stato mostrato in diverse occasioni nel corso degli ultimi anni. Annunciato ufficialmente il 7 gennaio 2021, stiamo parlando della nuova produzione del team di sviluppo italiano Stormind Games, gli autori assieme a Chris Darril dell’apprezzata dilogia dei Remothered, che al tempo proposero un contesto differente rispetto a quello di Batora: Lost Haven.

Se nei Remothered ci immergevamo in un survival horror allo stato puro, la nuova produzione di Stormind Games ci porta in uno scenario sci-fi oltre l’universo conosciuto, in mondi vivi e pulsanti e con un personaggio che potrebbe piacere a chiunque sta cercando un’esperienza diversa dal solito. Già, perché Batora: Lost Haven, che abbiamo provato in anteprima per un’intera settimana esplorando ancora più approfonditamente ogni sua caratteristica, ci ha lasciato con moltissime sensazioni positive.

Lo studio di sviluppo italiano, anzitutto, si è assicurato un publisher di successo come Team17, che di certo non ha bisogno di presentazioni. Per chi non lo conoscesse, tuttavia, stiamo parlando di un team di pubblicazione che nel corso degli ultimi anni ha proposto sul mercato dei videogiochi produzioni come The Escapists e The Survivalists, con un occhio di riguardo verso i prodotti indipendenti e quelli di qualità, come in questo caso. Spesso parliamo di talenti e nuove leve in un panorama che corre, si aggiorna e il giorno dopo è diverso da quello prima, e Stormind Games rientra tra gli studi di sviluppo con tantissime idee, molto talento e voglia di raccontarsi.

Perché Batora: Lost Haven, nel corso della nostra prova, ha confermato molte nostre sensazioni di cui avevamo parlato a inizio anno, ma ce ne ha date ulteriori, ovviamente positive, che in questo caso ci offrono un quadro generale più definito. Intanto, è fondamentale sottolinearlo: la produzione di Stormind Games sembra ormai pronta alla pubblicazione, considerando cosa abbiamo provato e come è stata migliorata rispetto alla build provata qualche mese fa dalla nostra Martina. Batora: Lost Haven, assieme a tanti altri videogiochi di prossima uscita da studi italiani, è sicuramente tra quelli più ambiziosi e interessanti, e potrebbe non avere nulla da invidiare a Soulstice.

Questa demo di Batora: Lost Haven la abbiamo giocata con un controller Xbox e non con la tastiera del PC, perché eravamo curiosi di approcciarci ai primi due pianeti in modo diverso e a modo nostro. Di norma non inizieremmo mai a raccontare di una caratteristica simile all’inizio, ma in questo caso, per facilitare il nostro racconto e renderlo più tondo, è inevitabile farlo per darvi una visione più approfondita possibile dell’opera di Stormind Games: i tasti ci sono apparsi ben implementati e possiamo già dire che rispondono alle varie azioni rapidamente senza problemi di input lag di sorta.

Stiamo parlando di una seconda build strutturata ancora meglio della prima, e viene inevitabilmente da domandarsi come potrebbe essere il risultato finale dell’opera di Stormind Games, che non vediamo l’ora di toccare e vivere con mano. Come è giocare a un videogioco simile pad alla mano? Molto più comodo e diretto, perché permette un approccio istantaneo delle azioni di gioco, che sono il cuore pulsante dell’intera produzione.

Batora: Lost Haven è un action RPG con una visuale isometrica, con delle dinamiche di gioco che potrebbero sposarsi in maniera azzeccata con un pad attaccato al case del PC. Ma questa è solo una postilla in più rispetto a cosa abbiamo provato la scorsa settimana, perché Batora: Lost Haven ci racconta tanto altro.

Un contesto intrigante e interessante: Batora: Lost Haven potrebbe proporre un’ottima componente narrativa

A differenza della demo provata inizio anno, ci viene fornita una visione più approfondita dell’intero contesto. Avril è la protagonista principale delle vicende di Batora: Lost Haven, una ragazzina che sta fuggendo da una città in fiamme assieme alla sorella, che viene misteriosamente inghiottita in una voragine a causa del crollo di un edificio.

Quanto avviene suggerisce che siamo sulla Terra, in una metropoli umana flagellata da una catastrofe di cui conosciamo ancora molto poco ma che, considerando i danni ingenti e le fiamme ovunque, potrebbe persino essere la fine del mondo per come la conosciamo, e magari l’inizio di un nuovo futuro. Chissà, è un mistero da risolvere, ma sappiamo già questo: Avril è la sola speranza per il nostro mondo. Senza farvi ulteriori spoiler, la teenager si ritrova in una diversa realtà, entrando in contatto con due entità misteriose, il Sole e la Luna, che le donano i loro poteri, riportandola successivamente nella realtà, ma non sul pianeta Terra.

Non potendovi raccontare troppo, sappiate soltanto che il contesto ci è apparso sin da subito interessante, primo perché mette in risalto la natura umana presentando Batora, una misteriosa strega di un’altra realtà che racconta alla ragazza cosa sta avvenendo nell’universo e le minacce che deve affrontare, raccontandole dei poteri che le sono stati conferiti dalla Luna e dal Sole, una chiara ispirazione alla mitologia azteca, che vedeva queste entità come due tronchi che sorreggevano il mondo, donando pace e prosperità a tutti i popoli bisognosi di aiuto e ascolto.

Durante l’esplorazione dei due pianeti disponibili nella demo, siamo infatti entrati in contatto con due popoli diversi tra loro, segno che lo studio di sviluppo italiano sembra aver costruito un universo immenso, strutturato con dovizia di particolari. Nel corso dell’esplorazione di Gryja (che abbiamo già esplorato in precedenza) e di Huav ce ne siamo resi conto, perché entrambi i pianeti hanno dei biomi diversi.

Se il primo è più roccioso, circondato da diamanti appuntiti, l’altro invece è desolato e con altre ambientazioni inedite (che preferiamo non rivelare per non rovinarvi la sorpresa), e possiamo dirvi che è più grosso del primo pianeta con cui ci siamo interfacciati. Questo fa capire la cura del team verso la costruzione degli ambienti e dei popoli al loro interno, oltre che della scrittura di Avril, una protagonista che sarà sicuramente interessante da scoprire nel corso dell’esperienza, nella sua interezza.

Inoltre, siamo rimasti piacevolmente colpiti dai dialoghi, su cui il team sembra aver lavorato con attenzione: è raro trovare una cura del genere, specie in videogiochi simili, verso le edificazioni di mondi e situazioni che potrebbero essere ben più di racconti qualunque, inseriti tanto per dare un contenuto. In Batora: Lost Haven, tuttavia, c’è tanto altro: un racconto che sembra appassionante, con una struttura che appare molto più particolareggiata di quanto sembra e dei momenti che potrebbero effettivamente risultare memorabili. Tutto questo potrebbe definire una ricetta perfetta, e non solo dal punto di vista narrativo. La storia mette le basi per offrire un’esperienza intrigante, mentre la struttura ludica potrebbe risultare ben più sfaccettata e divertente di quanto immaginiamo, e di questo ce ne siamo accorti poco dopo aver completato entrambi i pianeti.

Sole e Luna, non solo due guide

Se dovessimo collocare Batora: Lost Haven in un genere, diremmo che è un action rpg con elementi hack & slash e twin-stick shooter, come Clid the Snail, ma decisamente sviluppato e trattato meglio di quest’ultimo. Offre una visuale isometrica, che è possibile avvicinare con lo zoom per seguire i movimenti di Avril, che muoviamo all’interno delle immense aree di gioco, che possiamo esplorare a nostro piacimento.

Il sistema di gioco si focalizza su Avril e le sue abilità, nello specifico la sua doppia natura, un elemento rilevante sia durante i dialoghi e le scelte che intraprendiamo, quanto nel gameplay di gioco, che pad alla mano è risultato divertente e godibile. Parliamo di un sistema estremamente classico, che però propone una piccola innovazione: la possibilità di cambiare l’approccio ai combattimenti contro i nemici.

Se infatti Sole ci dà la possibilità di sferrare attacchi ravvicinati con una spada fiammeggiante, Luna ci permette di attaccare a distanza con dei raggi violacei, utilissimi per combinare offensive differenti. A risultare interessante, però, è il modo che Stormind Games propone nei suoi combattimenti, con dei nemici che possono essere attaccati solamente in un modo o magari, come è accaduto con i boss che abbiamo affrontato, possiamo sconfiggere cambiando a nostro piacimento gli attacchi Luna e Sole, sfruttando più approcci e modi per combattere, abbassando di conseguenza la loro vitalità, rappresentata dal colore arancione o viola.

Non rappresenta soltanto un modo divertente per spaziare con i vari modi di combattere, ma è soprattutto uno stimolo ulteriore per affrontare chi abbiamo davanti come meglio preferiamo. Tra le abilità che abbiamo utilizzato di più nel corso della prova, ci sono state la schivata e la possibilità di creare una tempesta con il potere di Luna, che in alcune occasioni ha rappresentato un’ancora di salvezza. Ad averci però coinvolto, mentre avanzavamo nei due pianeti della demo, è stato il sistema di progressione, che ci è sembrato tanto semplice quanto ben implementato. Pur essendo ancora in costruzione e non potendovene raccontare in maniera approfondita, le rune sono fondamentali per rinforzare le statistiche della nostra protagonista, che sale di livello ogni volta completate le missioni. Aprendo l’inventario, pare che potremmo sceglierle ed equipaggiarle a nostro piacimento, dandoci così la possibilità di personalizzare al massimo il nostro stile di combattimento, che in un videogioco d’azione rappresenta il suo cuore pulsante.

Ultimi ma non per importanza, sono invece gli enigmi che abbiamo risolto in svariati modi, divertendoci dall’inizio alla fine, perché non sono mai stati troppo complessi, non risultando mai scontati o prevedibili. I poteri di Luna e Sole, infatti, sono fondamentali anche per il superamento di alcuni dei vari enigmi, dove alle volte siamo stati costretti ad utilizzare la spada fiammeggiante per aprirci la strada o i colpi di Luna, cambiando più volte stile e approccio.

Di conseguenza, gli enigmi dei due pianeti sono stati divertenti da risolvere, tanto che potrebbero essere un’alternativa agli scontri. Come, potrebbe persino capitare di non menare le mani e dedicarsi soltanto agli enigmi, scegliendo così un’opzione diversa alla lotta? Esiste un sistema di moralità, dove il giusto e lo sbagliato non sempre seguono una logica, e il karma, che può intaccare le prosecuzioni all’interno delle missioni, è un’aggiunta interessante e da approfondire in sede di recensione, specie perché potrebbe offrire molto altro ed è qualcosa da scoprire prossimamente.

Come accennavamo prima, abbiamo esplorato con attenzione i due mondi e conosciuto due popoli diversi tra loro, con cui ci siamo interfacciati. Siamo curiosi di sapere quanto sia effettivamente grande l’universo creato da Stormind Games, che a questo punto potrebbe presentare al grande pubblico una produzione immensa e ricca di contenuti. Al momento, possiamo solo dirvi che quanto abbiamo giocato ed esplorato ci è piaciuto particolarmente.

Cosa aspettarsi da Batora: Lost Haven?

Giunti a questo punto, per voi questo potrebbe essere il momento adatto per effettuare il preordine di Batora: Lost Haven e di aggiungerlo alla vostra lista dei desideri di Steam. Già, non stiamo scherzando: il videogioco di Stormind Games potrebbe rappresentare una grande prova d’amore verso un genere che necessita di grande innovazione e nuovi stimoli.

Durante la nostra prova al suo interno, che abbiamo portato a termine in dieci ore di giocato perché abbiamo esplorato entrambi i pianeti e affrontato i vari enigmi e studiato la loro costruzione, possiamo assicurarvi che Batora: Lost Haven sembra proprio un videogioco che potrebbe arrivare al suo scopo ma anche oltre, offrendo al panorama dei videogiochi una presenza italiana di tutto rispetto.

Se ci pensiamo, negli ultimi mesi Freud’s Bones e Ravenous Devils hanno conquistato critica e pubblico, e recentemente la nostra prova di Soulstice ci ha lasciato con moltissime buone sensazioni. Cosa potremmo attenderci da Batora: Lost Haven? Un’esperienza ricca e forte, con un gameplay originale ed unico al tempo stesso. Ricordiamo, inoltre, che la sua data di rilascio è fissata per autunno 2022, un momento dell’anno che si propone come un periodo ricco di videogiochi, dove siamo sicuri che Batora: Lost Haven non sfigurerà.