Battlefield 4 e Dragon Age 3 potrebbero supportare il visore Oculus Rift. La notizia arriva direttamente da Electronic Arts, che ha confermato di voler controllare la compatibilità di questo dispositivo con i prossimi giochi di punta basati sul Frostbite 2, il celebre motore grafico di DICE.
Il prossimo Battlefield potrebbe sfruttare l'Oculus Rift, gli appassionati di realtà virtuale tengono le dita incrociate
Per chi si fosse perso qualche passaggio ricordiamo che l'Oculus Rift è un dispositivo per la realtà virtuale finanziato tramite Kickstarter. Questo innovativo visore indossabile può contare su un display da 7 pollici (risoluzione 1280 x 800 pixel) e ha letteralmente stregato tutti gli addetti ai lavori, al punto da aver attirato l'attenzione di sviluppatori illustri come Gabe Newell (Valve), John Carmack (Id Software) e Cliff Beszinski (Epic), assicurandosi il supporto di giochi come Doom 3, Half Life e recentemente anche Crysis - grazie al lavoro di un modder.
Evidentemente Electronic Arts non vuole essere da meno e ora sta investigando con il team di DICE l'uso di questo HMD (head-mounted display, o schermo indossabile) con i prossimi grandi giochi in uscita nel 2013. "Sono ansioso di vedere l'Oculus Rift in azione con il Frostbite. Ci sono diversi titoli in lavorazione che sarebbero fantastici con il Rift. Questo mese riceverò uno dei primi kit di sviluppo. Abbiamo una community interna che non vede l'ora di lavorarci e so che abbiamo ordinato almeno quattro dev kit", spiega Frank Vitz, direttore del team creativo di DICE.
Sotto l'aspetto organizzativo Electronic Arts non ha imposto nulla dall'alto, obbligando i vari team a supportare l'Oculus Rift. Ogni gruppo di sviluppatori sarà responsabile dei propri lavori con il visore. Nessuna promessa, dunque, ma secondo Vitz l'implementazione di base sarà abbastanza lineare.
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Nel frattempo le alte sfere di EA hanno fatto un po' di chiarezza sulla politica delle microtransazioni e degli acquisti all'interno dei giochi. Recentemente la software house aveva specificato la volontà d'includere queste soluzioni in ogni gioco. Secondo Blake Jorgensen, direttore finanziario di EA, la dichiarazione è stata interpretata in malo modo, anche se non nega la "passione" dell'azienda per questa tipologia di acquisti. "Ho detto che avremo le microtransazioni nei nostri giochi e la community ha inteso in tutti i nostri giochi, ma questo non è vero. Tutti i nostri giochi mobile sfruttano le microtransazioni perché la maggior parte di essi si sta evolvendo in un mondo dove possono essere giocati gratuitamente", sostiene Jorgensen. Possiamo tirare un mezzo sospiro di sollievo.