Book of Travels, arte e role playing | Provato

Abbiamo provato in anteprima la versione early access di Book of Travels: ecco quelle che sono le nostre prime impressioni sull'intrigante titolo.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Di esperimenti e strani ibridi videoludici negli ultimi anni ne abbiamo visti decisamente parecchi, ma è indubbio di come Book of Travels sia uno dei più interessanti. L’opera di Might and Delight è infatti qualcosa che va ben oltre lo sperimentare qualche semplice meccanica, proponendosi come una sorta di MMORPG fortemente improntato al roleplaying e dotato di uno stile artistico a dir poco unico. Book of Travels è insomma un qualcosa che ci ha catturato fin dal suo annuncio e di cui siamo finalmente pronti a parlarvene in concomitanza con il suo lancio in early access su Steam.

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

Tiny Multiplayer Online

Book of Travels non è un MMORPG vero e proprio, bensì per l’esattezza un TMORPG, ossia un gioco di ruolo online “tiny”, in cui ci si imbatte in altri giocatori con il contagocce e ogni singolo incontro può rivelarsi fonte di incredibili avventure. L’ultima fatica di Might and Delight è infatti incentrata pesantemente su quello che è il roleplaying, fatto non tanto di lunghi discorsi e precise informazioni, ma di indicazioni sommarie a mo’ di emoticon e simboli vari. Il che, per quanto sulla carta possa giustamente destare dubbi e perplessità varie, alla prova dei fatti funziona decisamente bene ed è un piacere vedere affinarsi sempre più lo spirito di comunicazione e cooperazione tra i membri di un gruppo di viaggiatori che pian piano impara a conoscersi.

Tale verve incentrata sui personaggi e sulle loro storie è evidente fin dal ricchissimo editor iniziale, in cui è necessario creare il proprio alter ego digitale basandosi su un gran numero di caratteristiche, come il background, la personalità, l’apparenza e molte altre ancora. Un qualcosa che ha tutte le carte in regola per rivelarsi profondo, soprattutto considerando come Book of Travels verrà espanso nel corso dei prossimi mesi. Tutte queste informazioni e opzioni, oltre che essere potenzialmente dirompenti per chi avrà voglia e tempo di immergersi nel lavoro di Might and Delight, non sono però attualmente supportate da un valido tutorial, che permetta di prendere delle decisioni in modo ponderato.

Problema che si ripresenta anche nel gameplay vero e proprio, dove il giocatore è praticamente lasciato a sé stesso e le scarne spiegazioni date non sono sufficienti a far comprendere l’importanza di molti dettagli. Per quale motivo dovremo ad esempio imparare delle ricette e il cui prodest entrare in possesso di tanti oggetti dalla dubbia utilità venduti dai mercanti? Tutte domande che, dopo ore e ore di gioco, trovano fortunatamente risposta, ma che all’inizio sono più che lecite e potrebbero scoraggiare ben più di un giocatore, soprattutto in connubio a un ritmo di gioco volutamente molto lento.

Per il resto Book of Travels è fin da oggi contraddistinto da delle indubbie qualità e da un gameplay sulla falsa riga delle vecchie avventure grafiche, ossia dalle classiche meccaniche punta e clicca, che si rivela perfetto per quanto orchestrato da Might and Delight. Perfettamente in linea con il tutto poi il sistema per crescere di livello, che si basa sull’esplorazione e la scoperta del mondo di gioco.

Mondo di gioco che, inutile girarci troppo intorno, è uno dei principali punti di forza di Book of Travels, con le varie location del titolo che lasciano a dir poco a bocca aperta e sanno rivelarsi dei veri e propri quadri in movimento. Una bellezza incontestabile, di cui potete essere anche voi testimoni semplicemente dando un’occhiata a quelle che sono le immagini a corredo di questo primo provato del gioco.

Imprecisioni tecniche

Appurata la indiscutibile bontà sul lato artistico di Book of Travels, sul lato tecnico l’ultima fatica di Might and Delight lascia però decisamente il fianco scoperto a varie critiche. Nonostante la non certo economica configurazione con cui abbiamo deciso di provare il titolo – la trovate a inizio articolo – nel corso delle nostre ore di gioco ci siamo infatti imbattuti in ben più di qualche rallentamento, con il framerate medio che non ci ha mai del tutto soddisfatto. Certo, giocavamo con dettagli massimi, ma è veramente inspiegabile come un’opera come Book of Travels, bellissima da vedere ma non per un impianto grafico colmo di effetti o altre caratteristiche particolarmente esose, faticasse così tanto con una RTX 3070. A rendere il tutto ancor più enigmatico è poi il fatto che abbiamo giocato solamente in Full HD e non in Quad HD, in quanto per qualche strano motivo Book of Travels proprio non ne voleva sapere di partire alla risoluzione nativa del nostro monitor.

Presenti allo stato attuale, poi, numerosi glitch grafici, che vanno a rompere la magia creata dall’irresistibile impianto artistico del gioco, come ad esempio un treno in movimento desincrono con il fumo prodotto dalla locomotiva e altri piccoli dettagli. Da rivedere sono poi le animazioni, che partono spesso e volentieri in ritardo e non sono sempre fluide.

Insomma, se sul piano ludico Book of Travels pare avere il phisique du role per rivelarsi un’egregia esperienza per gli amanti del roleplaying, su quello tecnico vi è ancora decisamente parecchio lavoro da fare. La speranza è quindi quella di vedere nei prossimi mesi, ma anche anni, non solo sempre nuove storie e personalità ad arricchire l’ammaliante mondo di Book of Travels, ma anche tanti interventi di ottimizzazione, in modo tale da facilitare ancor di più l’immedesimazione del giocatore.

Vi è venuta voglia di provare Book of Travels in accesso anticipato? Assicuratevene fin da ora una copia in Early Access su Steam!