Bungie, Microsoft e quello sciagurato no di Jobs

Un ex dirigente di Microsoft svela i retroscena dell'acquisizione di Bungie: a cose fatte Steve Jobs andò su tutte le furie, costringendo Microsoft a trovare un accordo che potesse portarlo alla calma. Dietro all'arrabbiatura di Jobs un no di troppo che, a posteriori, si è rivelato una grande errore.

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a cura di Manolo De Agostini

Apple ha perso Bungie per un soffio, per colpa di Steve Jobs. Stando a quanto affermato da Ed Fries, ex vicepresidente della divisione game publishing di Microsoft, a Cupertino avevano grande rispetto per i creatori di Halo. Il legame tra Microsoft e Bungie iniziò nel 2000, anno in cui la casa di Redmond acquisì la software house. Nel 2007 Bungie si è separata da Microsoft, annunciando il ritorno all'indipendenza e lo scorso aprile ha firmato un accordo decennale di pubblicazione con Activision Blizzard (Bungie con Activision Blizzard, Halo of Duty?).

"Poco dopo aver annunciato l'acquisizione di Bungie, ci chiamò Steve Jobs. Era arrabbiato […] perché avevamo appena acquistato il migliore sviluppatore di giochi per Mac e lo avevamo trasformato in uno sviluppatore Xbox", commenta Ed Fries. Bungie aveva infatti sviluppato numerosi titoli per Mac, come la trilogia Marathon e Oni.

Perché padre, perché?

"Durante la giornata ricevetti una e-mail da Steve Ballmer che mi chiedeva il numero di telefono di Steve Jobs per calmarlo sull'intera vicenda. A ogni modo abbiamo fatto un accordo con Apple nel quale c'impegnavamo a portare alcuni giochi PC sul Macintosh e ad aiutare Peter Tamte (ex vicepresidente esecutivo di Bungie) a creare un'azienda dedicata allo scopo. Sono dovuto andare a una conferenza di sviluppatori Mac per salire sul palco in modo da illustrare questa nuova partnership. È stato un periodo abbastanza strano". Quanto all'azienda di Tamte, Fries si riferisce a Destineer, software house che ha portato su Mac giochi come Age of Empires II e III, Tropico 2, Unreal Tournament 2004 e, appunto, Halo.

Dietro all'arrabbiatura di Jobs c'era un motivo ben preciso. Bungie aveva problemi finanziari e si era offerta ad Apple. Phil Schiller, vicepresidente senior per il marketing dei prodotti di Apple, chiese a Steve Jobs come procedere. L'iCeo disse che Bungie non andava acquistata. Una settimana dopo però Jobs cambiò idea, ma era troppo tardi perché Microsoft e Bungie si erano già accordate. Microsoft in quel periodo stava cercando di stabilire una lineup di lancio per la console Xbox. Bungie, che stava già lavorando ad Halo, venne percepito come un ottimo affare.

Lo sviluppatore venne acquisito quindi dal colosso di Redmond, anche se, Apple a parte, l'accordo non fu facile. Take Two aveva un terzo della software house e quindi per concludere l'operazione si decise di dividere l'azienda: a Microsoft sono andate le persone, gli sviluppatori e Halo. A Take Two tutto il resto.

Grande operazione per Microsoft, pessime figure per Apple e Take Two. Chi l'avrebbe detto?