Capcom Arcade 2nd Stadium | Recensione

Capcom Arcade 2nd Stadium è un'altra ondata di classici direttamente dai tempi d'oro delle sale giochi, tra perle miliari e titoli trascurabili.

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a cura di Marco Patrizi

Editor

Poco più di un anno fa Capcom ci aveva scaraventato coi ricordi nelle compiante sale giochi, punto di riferimento del mercato videoludico fino alla prima metà degli anni ‘90. Il primo Capcom Arcade Stadium era un’autentica lettera d’amore alle atmosfere di quei luoghi che formarono collettivamente le prime generazioni di appassionati del medium, ma aveva anche (prevedibilmente) delle mancanze, in primis riguardo ai tanti titoli classici che avremmo voluto vedere riproposti. La casa di Osaka ha deciso dunque di lanciare una seconda raccolta per colmare le lacune e fare la felicità degli appassionati dei suoi storici cabinati.

Per tanti, ma non per tutti

Capcom Arcade 2nd Stadium propone un bundle di 32 titoli: 1943 Kai, Black Tiger, Block Block, Capcom Sports Club, Darkstalkers: The Night Warriors, Eco Fighters, Gan Sumoku (GunSmoke), Hissatsu Buraiken (Avengers), Hyper Dyne Side Arms, Hyper Street Fighter II: The Anniversary Edition, Knights of the Round, Last Duel, Magic Sword, Mega Man: The Power Battle, Mega Man 2: The Power Fighters, Night Warriors: Darkstalkers' Revenge, Pnickies, Rally 2011 LED Storm, Saturday Night Slam Masters, Savage Bees (Exed Exes), SonSon, Street Fighter, Street Fighter Alpha: Warriors' Dreams, Street Fighter Alpha 2, Street Fighter Alpha 3, Super Gem Fighter Mini Mix, Super Puzzle Fighter II Turbo, The King of Dragons, The Speed Rumbler (Rush & Crash), Three Wonders, Tiger Road, Vampire Savior: The Lord of Vampire.

Come è facile notare, a differenza delle collection “tematiche” per cui ormai Capcom è famosa, questa raccolta è abbastanza eterogenea in quanto a generi, e vi si possono trovare dai picchiaduro agli shooter a scorrimento, dai beat ‘em up ai puzzle. Vi abbiamo riportato la lista completa dei giochi soprattutto perché, in effetti, Capcom Arcade 2nd Stadium sembra fatto apposta per i giocatori che hanno evitato di comprare le passate raccolte Capcom. Diversi titoli presenti sono infatti anche inclusi nella recente Capcom Fighting Collection, come pure la serie Alpha era già stata inclusa nella Street Fighter 30th Anniversary Collection.

A seconda se avete o meno acquistato le altre raccolte, valutate attentamente se 2nd Stadium fa o no al caso vostro. Per fortuna Capcom sembra aver preso nota dei rimproveri incassati dal primo Arcade Stadium e ha abbandonato la formula dei pacchetti. Coloro che non vogliono acquistare tutto il bundle di 32 titoli a 39,99 € possono comprare i singoli titoli che lo compongono singolarmente a 3,99 € l’uno.

Rimane da capire perché, come avevamo sperato nella precedente recensione, Capcom abbia scelto di non rendere semplicemente il bundle di titoli disponibili sul precedente software, ma di creare una raccolta separata che in fin dei conti ha un’infrastruttura sostanzialmente identica alla precedente.

Prestigio scolastico

Oltre a recuperare diversi titoli storici rimasti fuori dal primo Arcade Stadium, Capcom ha voluto includere in questa seconda raccolta anche alcuni giochi del suo periodo “sperimentale”. In generale 2nd Stadium presenta diversi titoli che ancora oggi reggono bene la prova del tempo e risultano godibilissimi, mentre altri sono invecchiati piuttosto male e hanno una valenza più storica che altro, utili per illustrare l’evoluzione della produzione videoludica, ma che difficilmente vi terranno attaccati al pad dopo le prime partite. Ad esempio, ancora oggi Super Puzzle Fighter II Turbo è uno dei migliori puzzle game di tutti tempi e un’autentica droga divoratrice di ore di gioco, mentre il primo Street Fighter è quasi tedioso da giocare. È anche per titoli di questo genere che la possibilità di acquistare i giochi singolarmente risulta quantomeno azzeccata.

Tra le gradite aggiunte, d’altro canto, non possiamo non citare King of Dragons e Knights of the Round, che con il loro approccio fantasy ai beat ‘em up cominciavano a grattare i limiti del genere e a introdurre qualche tiepido ma gustoso elemento RPG.

Da non sottovalutare anche gli interessanti Saturday Night Slam Masters e Black Tiger, senza contare i pezzi grossi come Vampire Savior e l’immenso Street Fighter Alpha 3.

Gettoni in tasca

Come nel predecessore, il menu principale di Capcom Arcade 2nd Stadium è una riproduzione del un corridoio di una sala giochi, questa volta modellato col RE Engine (era necessario? No, ma l’effetto è gradevole). Qui ci si può spostare da un coin-op all’altro agevolmente e prima di iniziare una partita possiamo personalizzare l’esperienza in vari modi. Possiamo modificare l’aspetto esteriore dei cabinati, switchare il romset dalla versione occidentale a quella giapponese (alcuni titoli sono disponibili solo in quest’ultima) e scegliere che visualizzazione adottare. 

È infatti possibile giocare mantenendo una visuale “esterna” allo schermo, ovvero guardando effettivamente il cabinato virtuale con lo schermo inclinato che riproduce il gioco; certo si tratta di una soluzione d’effetto, anche se la dimensione ridotta dello schermo molto probabilmente vi farà optare per la visualizzazione a schermo intero. Quale che sia la vostra scelta ideale, è possibile applicare una serie di filtri grafici come la curvatura dello schermo e le linee orizzontali tipiche del tubo catodico. Se, comprensibilmente, vorrete evitare il widescreen, sono presenti anche diversi contorni per la visualizzazione a 4:3 e persino la possibilità di cambiare l’orientamento dello schermo.

Tecnicamente tutti i titoli sono meticolosamente emulati, l’aspetto grafico originale è stato fedelmente preservato e non abbiamo riscontrato problemi durante la nostra prova. Anche in questa raccolta è possibile intraprendere delle partite normali o imbarcarsi in sfide a tempo e altre modalità speciali. Non mancano ovviamente le varie opzioni di quality of life già viste in passato, come i vari save state e la feature di rewind che permette di correggere al volo sviste ed errori.

Nonostante la completezza dei manuali virtuali, ancora una volta mancano dei contenuti extra come artwork e colonne sonore, che avrebbero accresciuto il valore della raccolta. Siamo lontani anni luce da quanto visto, ad esempio, nella Fighting Collection con il suo museo di immagini e BGM player.

Nonostante sia disponibile il multiplayer locale elapossibilità di scalare le classifiche globali, è davvero un peccato notare che 2nd Stadium eredita dal predecessore un altro aspetto fastidioso: l’assenza di una modalità online sincrona con cui poter intraprendere partite in cooperativa o uno contro uno con un amico lontano.