C'era una volta... BS Zelda

Negli anni 90 Nintendo lanciava in Giappone BS Zelda, uno dei più interessanti e peculiari giochi della serie.

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a cura di Lorenzo Ardeni

C’era una volta un periodo storico in cui l’innovazione nel settore del gaming risiedeva tanto nei giochi - il software - quanto nell’hardware. Nintendo, che sin dai suoi albori dimostrava di riporre una grandissima attenzione nel creare nuove forme di intrattenimento e divertimento, aveva già rilasciato sul mercato piattaforme leggendarie come il NES e l’ancor più amato Game Boy, lancia nel 1990 il Super Famicom. 

Giunto poi in terra nostrana l'11 aprile 1992, il Super Nintendo è stata la console su cui milioni di giocatori hanno scoperto opere dal calibro di Super Mario World, The Legend of Zelda: A Link to the Past, Super Metroid e altre pietre miliari dei generi di appartenenza. A 30 anni (quasi) esatti di distanza dal rilascio in Europa, ricordiamo questa piattaforma per l'incredibile parco titolo che poteva vantare, così come i primi progetti della compagnia sul 3D, grazie al chip Super-FX e il primo Star Fox. Infatti, la casa di Kyoto puntava ancora più in alto, mirando a esperienze di gioco sempre più variegate. 

La giusta stretta di mano

Corre l’anno 1994. La compagnia St.GIGA, con sede in Akasaka, Tokyo, si trova in serie difficoltà finanziarie. Allorché, Nintendo ne acquisisce una parte per dare il via a una collaborazione diretta. L’azienda è ricordata ad oggi come la prima stazione radio satellitare digitale del mondo. Nintendo, assieme a St.GIGA, lancia sul mercato giapponese il Satellaview nell’aprile del 1995 come una periferica add-on per il Super Famicom. Sono in pochi a ricordare ancora questo dispositivo, proprio perché non ha mai visto il suolo occidentale, dato che non si sarebbe poi rilevato un vero successo.

Tuttavia, il Satellaview è riconosciuto soprattutto per le sue funzioni all’avanguardia per il periodo storico in cui operava e viene omaggiato per l’interessante line-up di titoli che vennero sviluppati per esso direttamente da Nintendo. Tra i tanti, uno in particolare spicca per rilevanza e peculiarità, ma soprattutto perché sarebbe poi diventato il capitolo della serie di The Legend of Zelda che nessuno avrebbe mai più potuto giocare per vie ufficiali: parliamo ovviamente di BS Zelda.

BS Zelda, il remake perduto

BS The Legend of Zelda viene lanciato sul mercato nell’agosto del 1995 come titolo di punta del Satellaview. Si tratta di una versione completamente ridefinita nelle texture, nei colori e nei suoi del capitolo originale della saga: è ad oggi l’unico remake ufficiale del primo The Legend of Zelda. Questa definizione in sé aiuta a capire quanto sia rilevante quest’opera in particolare, specialmente per gli amanti della serie e dei titoli Nintendo. Peraltro, è il motivo stesso per cui siamo qui a ricordare BS Zelda, sottolineando l’importanza della sua conservazione storica.

Di fatti, il gameplay non si discosta affatto dal primo capitolo della serie, riproponendo gli stessi dungeon, nemici e puzzle che avevano fatto la storia della saga. Una delle differenze dell’impianto ludico è il diverso posizionamento di alcuni (pochi) avversari o elementi di gioco, che lo rendono molto più simile alla Second Quest del primo Zelda per NES. Sono presenti due mappe da giocare, denominate dai giocatori “Third Quest” e “Fourth Quest”, scaricabili separatamente e in periodi differenti dal lancio originale. Inoltre, per la prima volta in un capitolo della serie (escludendo gli orrori per Philips CD-i) non vestiamo i panni di Link, bensì dell’avatar del giocatore creato con il software del Satellaview, il BS-X, che può essere sia maschile che femminile.

Una reale corsa contro il tempo

Ad essere differente è anche la disposizione interna delle stanze dei dungeon, che nella prima mappa rappresentano le lettere del nome “St.GIGA”, mentre nella seconda mappa diventano “NiNtENDO”. Ciononostante, la dinamica di gameplay che rende unico BS-Zelda è che in alcuni orari molto specifici possono verificarsi eventi speciali: per fare un esempio, ad un preciso orario il protagonista diventerà più forte, oppure gli attacchi dei nemici arrecheranno più danni, o ancora potevamo ottenere munizioni infinite per un’arma. 

Addirittura, in certi momenti alcuni blocchi sulla mappa potevano sparire per facilitarci il raggiungimento di un punto specifico di Hyrule. Gli eventi in-game avvengono sempre tramite una piccola pausa, dove il vecchio mago ci spiega in che modo sta per cambiare il gameplay, rappresentando un’ulteriore novità rispetto il capitolo originale per NES. Il sistema del tempo contraddistingueva il titolo e lo rendeva talmente peculiare che anche se lo giocassimo oggi - con software non convenzionali - non ci sarebbe mai lo stesso impatto emotivo. Inoltre, dà al giocatore la costante sensazione di star combattendo anche contro il tempo, mentre allo stesso modo lo rende conscio che in momenti specifici qualcosa sarebbe potuto cambiare.

L’intero gameplay di BS-Zelda verte attorno a questi cambiamenti e agli eventi che si verificano in orari ben precisi, sposandosi alla perfezione con l’invito implicito del primo capitolo della serie che dava ai giocatori, ovvero di esplorare la mappa e scoprire sempre nuovi segreti. Inoltre, completare il titolo è tutt’altro che semplice: dopo aver completato l’avventura e ottenuti tutti i pezzi della Triforza, l’eroe deve raggiungere la caverna iniziale negli ultimi 15 minuti a disposizione dal timer e riuscire a sconfiggere Ganon in un così breve lasso di tempo.

BS Zelda, il capitolo della serie che non si può giocare

BS-Zelda è la concretizzazione di un’idea così ambiziosa che tutt’oggi facciamo fatica a immaginare cosa si poteva provare a giocarlo. Non parliamo di come gli utenti si sarebbero dovuti adattare ai cambiamenti del titolo, ma all’impatto emotivo che un sistema così differente rispetto ai canoni del tempo (e anche attuali, peraltro). BS-Zelda, di fatti, non è altro che la rappresentazione della ricerca di Nintendo per nuovi modi per divertire il giocatore, anche attraverso sistemi hardware del tutto atipici. Tuttavia, allo stesso tempo è anche il miglior esempio di come la casa di Kyoto lasci nel dimenticatoio alcune opere importantissime per la storia del videogioco.

Di fatti, dobbiamo tenere in considerazione che BS Zelda era un gioco che andava scaricato sulla cartuccia del BS-X, il software del Satellaview, e che per giocarci dovevamo attendere un orario specifico. Per questo motivo, anche se possedessimo un Super Famicom, un Satellaview e una cartuccia di BS-X con scaricato BS Zelda, non potremmo comunque giocarlo. Ciò significa che il titolo è ormai perso nel tempo e al momento non esistono modi ufficiali (se non escludiamo l'emulazione) per poterlo provare con mano.

Come sempre, speriamo di poter scoprire anche noi un sistema del genere sulle nostre Nintendo Switch, dato che chiunque abbia una connessione a internet potrebbe partecipare a un’esperienza simile. Immaginate quanto potrebbe essere divertente una rielaborazione dello stesso BS-Zelda dove i giocatori potranno interagire in modi inediti! Potremmo anche sperare nell'arrivo del titolo sul catalogo di Super Nintendo - Nintendo Switch Online, ma dato che la compagnia non ha mai mostrato particolare interesse in BS Zelda dubitiamo che possa accadere nell'immediato futuro, purtroppo. A voi piacerebbe poter giocare un titolo così particolare? Fatecelo sapere commentando in calce!