Children of Morta | Recensione

Children of Morta è un nuovo videogioco sviluppato da Dead Mage. Dopo diverse ore passate insieme, siamo pronti a raccontarvi pregi e difetti del titolo.

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a cura di Francesco Caputo

In questi ultimi anni, il genere degli RPG con meccaniche rogue-like sta riscuotendo un successo senza precedenti. Questo successo è legato strettamente all'elevato tasso di difficoltà (basti pensare che questi titoli offrono un'esperienza costantemente in bilico tra la vita e la morte), con l'aggiunta di alcune funzionalità, che permettono a queste perle di essere sempre più apprezzate.

Di recente, ha compiuto il suo debutto Children of Morta, un videogioco sviluppato da Dead Mage, che propone alcuni elementi dei classici rogue-like, e ne impreziosisce la formula con alcune caratteristiche molto interessanti.

Una famiglia al centro di tutto...

Uno degli aspetti più convincenti e suggestivi di questo titolo è certamente la narrazione. Infatti, quest'ultima ruota attorno alle vicende della famiglia Bergson, che da generazioni vive ai piedi della Montagna Morta per proteggere la fauna, il bioma e, naturalmente, il mondo intero.

La pace regna sovrana, fino a un terribile giorno. Tutto d'un tratto, la Corruzione inizia a farsi spazio nella natura, e ne compromette tutto il buono che è stato costruito fino a quel momento. Di conseguenza, tutti i componenti di questa atipica famiglia sono chiamati a dare il loro contributo per sterminare quante più creature malvagie, cercando anche di capire tutti i segreti delle forze del male e del potere che si cela dietro la Montagna Morta.

La storia di Children of Morta, inoltre, mette in evidenza il legame di simbiosi tra tutti gli elementi della famiglia. Non a caso, è possibile riscoprire tutti i tratti di una moderna famiglia, come il figlio minore ribelle, lo zio particolarmente compassionevole e permissivo, e dei genitori preoccupati verso la propria prole. La corruzione è un temibile nemico, e la forza della famiglia viene fuori attraverso questo speciale legame, che sarete sicuramente in grado di scoprire (non vogliamo fare spoiler ndR).

La campagna di gioco dura all'incirca quindici ore, indispensabili per conoscere in maniera quasi approfondita tutte le sfaccettature della trama, come il legame affettivo tra i vari componenti dei Bergson e le cause che hanno scatenato le forze del male. Nel corso della partita, inoltre, la famiglia si espanderà sempre di più con nuovi componenti, che scenderanno in campo con abilità sempre diverse.

La Montagna Morta nasconde temibili dungeon...

Dopo un breve racconto sulla narrazione, è doveroso passare al vivo dell'azione. Questo titolo propone una struttura a dungeon, nella quale il giocatore deve necessariamente raggiungere la stanza finale per battere il boss e riscuotere il bottino.

Tutti i dungeon del gioco sono creati proceduralmente, questo vuol dire che ad ogni partita cambia la planimetria del livello e alcuni elementi architettonici. All'interno di un dungeon è possibile anche trovare delle stanze extra, che permetteranno di sfidare mini-boss oppure intrattenersi con mini-eventi.

Nel corso dell'avventura, gli appassionati incontreranno tantissimi avversari, alcuni saranno di basso rango mentre altri daranno filo da torcere ai nostri eroi. Tuttavia, è doveroso sottolineare che, in moltissime circostanze, i nemici attaccheranno in gruppo, e di conseguenza bisogna sfruttare appieno tutte le abilità del nostro personaggio.

Come anticipato in precedenza, questo titolo permette di vestire i panni di sei personaggi del tutto differenti tra di loro - per stazza, capacità fisiche e talento. Ciascuno di essi possiede un albero delle abilità, suddiviso in "abilità familiari" e quelle univoche al personaggio (che, a loro volta, possono differenziarsi in potenziamenti oppure attacchi speciali). Questo vuol dire che, oltre a sterminare nemici corrotti, il giocatore deve anche accrescere le statistiche di tutti i componenti dei Bergson in modo da ottenere grossi vantaggi nelle fase avanzate del gioco. Inoltre, ciascuno di essi ama particolarmente un tipo di arma; per esempio, Linda sfrutta appieno il suo arco per mettere in difficoltà il nemico a distanza, mentre Mark utilizza la sua frusta per attirare i nemici e infliggergli danni a mani nude. Purtroppo, c'è da sottolineare che non tutti i personaggi sono bilanciati, infatti sarà più semplice affrontare la campagna con i protagonisti che usano le armi a distanza.

Oltre all'albero delle abilità, durante il cammino è possibile potenziare le statistiche di un personaggio con degli obelischi (che possono evocare delle statue che infliggono danni agli avversari) oppure con delle rune. In più, uccidendo i mostri, si accumulano monete d'oro, indispensabili per potenziare tutte le statistiche degli armamenti in possesso (come i punti vita delle armature oppure la velocità di movimento ndR). In questo caso, i potenziamenti sbloccati sono condivisi con tutti i membri della famiglia.

L'arte dei pixel...

Abbiamo da sempre apprezzato la grafica bidimensionale, soprattutto quando tutti gli elementi sono stati realizzati in maniera impeccabile. Senza indugiare, possiamo affermare che questo è il caso di Children of Morta, infatti Dead Mage è riuscita a sviluppare un comparto grafico con i fiocchi. Moltissimi oggetti sono stati disegnati a mano, e il sistema d'illuminazione riesce a donare quel plus in più all'intera ambientazione. Naturalmente, lo stesso discorso vale per tutte le animazioni di personaggi e nemici.

La realizzazione tecnica, invece, è leggermente altalenante perché, come sappiamo, non tutte le ciambelle escono col buco. Durante le partite abbiamo assistito a glitch, caricamenti lunghi e vari tentennamenti nel frame-rate. Probabilmente il codice di gioco è ancora "grezzo" (passateci il termine ndR) e di conseguenza ha bisogno di qualche ritocchino con i futuri aggiornamenti.