Clid The Snail | Anteprima

Abbiamo provato Clid The Snail, il nuovo top down shooter vincitore del PlayStation Talents e sviluppato da Weird Beluga Studio: ecco le nostre impressioni.

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a cura di Andrea Maiellano

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La definizione esatta di gioco indipendente ce la può fornire Weird Beluga Studio, che si prepara a sbarcare nell'industria dei videogiochi con Clid the Snail, una sorta di sparatutto in terza persona con visuale isometrica, fortemente ispirato alla golden age dei cabinati da sala giochi/baretto. Se provate a cercare su Internet il nome dello studio, infatti, il primo risultato è una press release di Koch Media, che annuncia una partnership proprio per lo sviluppo del titolo.

Come è possibile, direte voi? Come può uno studio che "ufficialmente" non esiste a produrre un gioco in partnership con Koch Media e Sony? Bè, basta prendere una lumaca che fa il verso a Duke Nukem, affiancarla a una libellula che ricorda la Navi di Link e fargli affrontare un'avventura dalle tinte dark, intrisa di black humor e con un gameplay semplice ma efficace. Al netto del concept assurdo, infatti, i Weird Beluga Studio con Clid The Snail hanno saputo conquistare gli addetti ai lavori con il loro talento.

Facciamo un breve passo indietro: il team di sviluppo nasce dalla fucina di PlayStation Talents, una sorta di programma/incubatore, che seleziona i migliori progetti sotto l'aspetto del gameplay, della visuale, delle musiche e così via. E Clid The Snail, inutile dirlo, ha inanellato una serie di traguardi importanti, riuscendo a spuntarla nella sezione spagnola. Da qui in avanti il progetto è ovviamente cambiato e da semplice prototipo è diventato un videogioco completo.

L'interesse di Koch Media, che già da tempo oramai si sta focalizzando sul campo indipendente, con una nuova etichetta volta a dare ossigeno e supporto a label minori che si occupano di entrare in un'industria che assomiglia sempre di più ad un campo minato, appare dunque meno scontato. E così ci siamo ritrovati a fare una breve scampagnata in compagnia di una lumaca e della sua amica libellula, non prima però di aver assistito a una corposa presentazione atta a illustrarci la storia dietro a Clid The Snail.

Clid The Snail parte da una singola premessa: e se fossimo tutti diversi? La storia alla base del gioco di Weird Beluga Studio è un racconto con una malinconia di fondo che si scontra costantemente con lo humor nero, creando una miscela agrodolce che non passa inosservata. Una lumaca, con problemi comportamentali, viene ritenuta dunque "diversa" e allontanata dal suo villaggio, dal suo nido, dalla sua casa e dai suoi affetti. Evitando qualsiasi tipo di spoiler, il mondo di gioco pare costruito con l'obiettivo di raccontare due storie diverse: quella di Clid, allontanato e tradito dal suo mondo, e quella delle creature che infestano le fogne, luogo in cui prendono vita le scorribande del protagonista alla ricerca di una nuova casa.

Come accennato in apertura, il titolo si può classificare, tranquillamente, come sparattutto con visuale isometrica, o top-down shooter se preferite. Un titolo figlio di un periodo lontano che pur arrivando in un periodo in cui il genere isometrico è tornato in auge, sembra tributare costantemente quella tipologia di giochi che hanno segnato la storia videoludica degli anni 90.

La sensazione di “retrò” persiste anche nella palette cromatica, decisamente scura e fumosa e nella sua ambientazione e nella scelta dei personaggi. In Clid The Snail viviamo in un mondo fantastico, con personaggi dal character design esasperato. Bastano pochi minuti assieme al gioco per volare con la mente a quegli anni in cui vermi, formiche, orsi e pesci diventavano antropomorfi e salvavano il loro mondo dall'ennesima minaccia che lo affliggeva.

Al di là delle sensazioni nostalgiche, il videogioco di Weird Beluga Studio è un esordio interessante. Durante il nostro incontro con gli sviluppatori ci siamo accorti di come il team di sviluppo abbia deciso di intraprendere una strada atipica. In un mondo in cui si cercano titoli in grado di durareil più possibile, Clid The Snail si propone come un'avventura single player che va dritta al punto, senza escamotage "accalappia-pubblico", senza fronzoli di sorta, della durata di qualche ora (dalle 8 alle 12 ore circa) e senza alcuna rigiocabilità. Già, pur avendone tutte le possibilità, l'avventura di Clid nasce per dirvi tutto in un solo viaggio. Non esiste il back tracking, non esistono finali alternativi o percorsi segreti. La mappa è lineare, con piccoli scorci che ne permettono l'esplorazione ma senza alcuna ambizione verso l'open world o l'open map.

Seppur sia vero che non stiamo parlando di un titolo da centinaia di ore, Clid The Snail incarna perfettamente il concetto di gioco indipendente. Al di là di una resa grafica abbastanza soddisfacente e di un comparto tecnico non sempre brillante, i punti di forza del gioco risiedono nel gameplay, semplice e funzionale, e nel concentrarsi sull'offrire sostanza ai giocatori. Pur essendo alla prima esperienza videoludica, sembra di trovarsi davanti ad un prodotto creato da esperti del settore e non possiamo escludere che Sony, e Koch Media, abbiano in qualche modo agito anche veste di consulenti in determinate fasi dello sviluppo.

Pur non potendo escludere il fattore ripetitività, considerata la lunghezza della versione di prova, c'è da dire che Clid The Snail intrattiene, divertente e fa il suo lavoro. Una grande attenzione è stata posta all'interfaccia grafica, alle armi (che sono davvero tantissime e tutte con delle caratteristiche univoche) e alla risoluzione di piccoli puzzle. Per avanzare nel corso dei livelli infatti non è possibile solamente falciare tutto e tutti ma occorrerà trovare chiave, evitare ostacoli potenzialmente mortali e riuscire a sbloccare porte e passaggi. Tutto è pensato per spingere il giocatore a esplorare liberamente i livelli, seppur di dimensioni ridotte.

Un'altra caratteristica, molto importante, risiede nel comparto artistico. A livello grafico il titolo appare molto, molto pulito, così come la colonna sonora e i modelli poligonali. Si alternano musiche malinconiche a veri e propri riff di chitarra distorta che richiamano un heavy metal anni '80 misto a qualche sfumatura più moderna. Nel gioco sono anche presenti dei collezionabili, come ad esempio una galleria, che si sbloccherà man mano che si proseguirà nel gioco.

Nonostante tutte queste belle aspettative, e ricordandosi ovviamente la portata del progetto, appare comunque chiaro che ci siano dei punti che non possiamo ancora, purtroppo, giudicare. Il primo è sicuramente la ripetitività: non avendo backtracking e non essendo un gioco “grande”, nel senso stretto della parola, ci troviamo costretti a rimandare ogni giudizio sull'intrattenimento generale in fase di recensione. Il secondo, invece, riguarda l'ottimizzazione tecnica sulla console di riferimento. Abbiamo infatti testato il gioco su PC (via Steam) e, nonostante qualche piccolo problema con la colonna sonora, ci stupisce come un gioco in arrivo First On PlayStation non sia stato fatto testare, appunto, sulla console di casa Sony. Ad oggi il gioco su PC regge tranquillamente i 60 frame al secondo ma non possiamo esporci sulle performance su PlayStation 4 e PlayStation 5.

Con la localizzazione in italiano confermata, come dimostra la preview build che abbiamo avuto modo di testare, e un'uscita prevista per questa estate, Clid The Snail si conferma essere un progetto indipendente molto interessante: una piccola produzione curata, di un genere specifico e che si rivolge ad una nicchia ben precisa. Nell'estate dei giochi indie, come Death Trash, The Ascent e Death's Door, l'opera prima di Weird Beluga Studio è probabilmente degna di attenzione da chi questo mondo lo sa esplorare bene. Per tutti gli altri l'appuntamento è, ovviamente, in fase di recensione, quando potremmo analizzare ogni dettaglio delle avventure di Clid e Belu.