Complesso di inferiorità 

Recensione - Torna il principe di Persia in un'altra avventura vecchio stile.

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a cura di Tom's Hardware

Complesso di inferiorità

Il gioco non è perfetto. Per cominciare, la trama non è del tutto coinvolgente. Il controllo dell'eroe a volte fa qualche capriccio; capita che ci si trova a saltare in una direzione non voluta a causa di un cambiamento improvviso dell'angolazione di ripresa. Facciamo un esempio: in una sequenza dal tempo limitato, dovrete saltare da un'asta all'altra come un ginnasta ucraino ai Giochi Olimpici. A questo punto un giocatore alle prime armi potrebbe pensare che non ci siano problemi, data la sua abitudine ai giochi platform. Errore! All'inizio della sequenza la ripresa è frontale e quindi dovete orientare lo stick verso il basso per poter avanzare. Durante il penultimo salto effettuate naturalmente lo stesso movimento, che però si rivelerà fatale: la videocamera ha cambiato angolazione nel momento in cui eravate in salto, riprendendo le vostre spalle. Ma il tempo è finito e non potete più avanzare per terminare la sequenza.

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Qualcosa da dire anche sui combattimenti. Gli attacchi principali sono due, abbinati alla possibilità di rotolare per schivare un attacco. Non potete difendervi ad un attacco diretto, solo schivarlo. Ciò nonostante, ci sono numerosi movimenti che fungono da decorazione alle sequenze.

C'è anche qualche buona idea che serve ad alzare un po' il livello del gioco. Ad esempio il sistema di progressione: man mano che procedete vi permetterà di aumentare l'energia del protagonista, di potenziare i suoi attacchi o scatenare vari poteri legati agli elementi, sempre utili per salvarvi da un passo falso. Sottolineiamo anche la quantità di sequenze presenti verso la fine dell'avventura in cui dovrete arrampicarvi ed effettuare una serie di mosse imparate nei livelli precedenti in una successione di salti, arrampicate, solidificazioni straordinarie dell'acqua, facendone l'apologia del “die and retry”.

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È importante notare la volontà di accessibilità del titolo, un'opzione del menu di pausa che vi permetterà in ogni momento di diminuire la difficoltà del gioco. Infine qualche sfida, molto più che aneddotica, completa il tutto.

Per finire, parliamo brevemente della realizzazione di questo lavoro next gen. Prima di tutto la grafica: la serie fa un passo indietro verso gli episodi della PS2. Basato sul motore di Assassin's Creed, il titolo non impressiona particolarmente a causa di texture poco complesse. Per nostro grande piacere, le animazioni sono comunque un successo e sempre sbalorditive. La colonna sonora è, inoltre, abbastanza efficace.