Conclusioni

Recensione di Metal Gear Solid 5: Phantom Pain, l'ultima avventura stealth partorita dalla geniale mente di Hideo Kojima.

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a cura di Tom's Hardware

Conclusioni

Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain è un gioco vasto, sconfinato e innovativo. L'avventura di Big Boss vi farà compagnia per almeno 40 o 50 ore, una quantità di tempo che potrà gonfiarsi ulteriormente se si decide di portare a termine ogni singolo contenuto offerto dal gioco.

La gestione della Mother Base, il sistema Fulton, gli alleati e le numerose personalizzazioni rappresentano il fiore all'occhiello di questo gioco, insieme al gameplay incredibilmente profondo e divertente. Tutto questo dà vita a quello che possiamo definire come una sorta di gioco "stealth sandbox open world in terza persona", vale a dire un titolo unico nel suo genere.

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Phantom Pain non è un gioco perfetto, come dimostrato da alcune scelte narrative discutibili e dalla decisione di riproporre le stesse missioni con un livello di difficoltà più elevato, ma questi difetti influiscono in modo marginale sulla qualità complessiva del gioco, che si attesta su livelli elevatissimi. Hideo Kojima si è ripetuto ancora una volta, creando un gioco destinato a entrare nella storia, e fra i titoli imperdibili dell'anno.

I fan di Metal Gear possono tranquillamente acquistarlo a scatola chiusa, mentre chi vuole avvicinarsi per la prima volta alla saga dovrebbe prendere in considerazione l'idea di dedicarsi a Ground Zeroes, per poi gettarsi a capofitto nel mastodontico mondo di Phantom Pain. Siamo sicuri che non resterete delusi.

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