Crackdown 3: la modalità Distruzione ha subito un serio downgrade dal 2015 a oggi

Crackdown 3 è cambiato molto negli anni, purtroppo non in meglio.

Avatar di Nicola Armondi

a cura di Nicola Armondi

Conosciamo tutti la lunga gestazione che ha coinvolto Crackdown 3. Tre team di sviluppo, molteplici rinvii e anni di ritardi. Non è stato un progetto semplice e, nel panorama odierno, è già molto che il gioco sia riuscito ad arrivare fino a noi. Non di meno, l'opera deve fare il conto con le aspettative dei fan e dei giocatori in generale, ai quali era stata promessa una grande qualità visiva nella modalità distruzione, grazie all'utilizzo del cloud computing.

Purtroppo, pare che Crackdown 3 non abbia raggiunto le promesse fatte nel 2015: a segnalare la cosa è un canale YouTube che ha realizzato un confronto uno a uno delle varie caratteristiche di cui il gioco si era vantato anni fa. Possiamo vederlo qui sotto.

Come possiamo notare, sono molte le caratteristiche pubblicizzate nel 2015. Tutte ruotano attorno al motore fisico del gioco: quest'ultimo dovrebbe, in teoria, permettere di distruggere ogni superficie in modo unico, grazie a proiettili che, a differenze degli altri giochi, dovrebbero essere veramente fisici e in grado di interagire con l'ambiente.

Il grado di distruttibilità, la precisione, la fisicità, gli effetti a catena: tutto questo non si avvicina minimamente a quanto proposto. Ovviamente il video di comparazione non è un giudizio definitivo e non significa che il gioco non abbia le carte in regola per far divertire e appassionare i giocatori, ma è innegabile che le promesse non siano state mantenute. Voi cosa ne pensate? Credete che queste mancanze possano pregiudicare la qualità di Crackdown 3, oppure non sono importanti?

Crackdown 3 forse non è proprio quello che pensavamo, però ad alcuni potrebbe non interessare: potete prenotarlo a questo indirizzo.