Creative Assembly risponde alle accuse di molestie sessuali di un ex-dipendente

Le recenti accuse di molestie di un ex dipendente hanno spinto Creative Assembly a rilasciare una dichiarazione in merito.

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a cura di Nicholas Massa

In relazione alle recenti accuse di abusi e molestie sessuali verso Baj Singh (Project Art Director di Total War: Warhammer e  art director freelance), Creative Assembly ha pubblicato una dichiarazione sul suo account Twitter ufficiale parlando degli atteggiamenti del suo ex dipendente, così da rispondere anche a queste "accuse gravi e preoccupanti”.

https://twitter.com/CAGames/status/1584862234941227008?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1584862234941227008%7Ctwgr%5E3de26e7e382d8a4f96185a4c4a3f2c39e1948094%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.eurogamer.it%2Fnews-creative-assembly-accuse-molestie-sessuali-risposta-studio

Il vaso di Pandora è stato aperto recentissimamente sempre su Twitter, con una serie di post da vari utenti che hanno identificato Singh come colpevole di abusi e molestie sul posto di lavoro. Nel coro di voci che vuole affrontare questa situazione si è distinta quella dell’utente @McSammi, sempre ex dipendente di Creative Assembly, sottolineando il fatto che "non debba essere solo lui a doversi assumere la responsabilità”, e ricordando che anche se venne “denunciato spesso, era solito scherzarci sopra pubblicamente in ufficio”. Tutto ciò ha ampliato ulteriormente lo sguardo sulla faccenda, non più mirata verso una singola persona, bensì sull’intero ambiente di lavoro in cui operava.

Di seguito trovate la dichiarazione completa rilasciata da Creative Assembly: "Siamo venuti a conoscenza di accuse molto gravi e preoccupanti riguardanti un ex dipendente di CA. Riconosciamo quanto sia importante, e spesso difficile, per gli individui parlare di queste esperienze - e accogliamo con favore coloro che si sentono in grado di farlo. Ci impegniamo a fornire un ambiente sicuro e inclusivo alle nostre persone e a garantire che vengano ascoltate. È chiaro che dobbiamo fare meglio. Stiamo indagando su questa vicenda attraverso un soggetto esterno per comprendere appieno quanto accaduto".

Certamente non si tratta del primo studio che nel settore si ritrova ad affrontare dinamiche del genere, ricordando anche quello che accadde in Riot Games o Activision Blizzard, per fare due esempi. Comunque resta importante il fatto che alla base della dichiarazione, oltre alle indagini generali, ci sia l’incentivo a parlare e a denunciare tutti gli atteggiamenti di questo tipo sul posto di lavoro, coinvolgendo non soltanto i lavoratori attuali ma anche gli ex dipendenti.