Critiche per la trama di Far Cry 3, banale e stereotipata

Secondo alcuni utenti la trama di Far Cry 3 sarebbe banale e ricca di luoghi comuni. L'autore della storia non ci sta e afferma che le critiche sono frutto di analisi affrettate e limitate alla facciata del gioco.

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a cura di Roberto Caccia

Jeffrey Yohalem, lo scrittore di Far Cry 3, ha risposto ai recenti pareri negativi sollevati sulla trama di questo sparatutto, sostenendo che gli utenti che hanno criticato la storia non hanno centrato il punto del gioco.

Far Cry 3 secondo alcuni utenti ha una trama banale, ma lo scrittore della storia difende la sua creazione

Nel mirino vi sono la visione stereotipata di alcune razze e culture e il fatto che il gioco avrebbe dovuto sovvertire i cliché e i luoghi comuni dei videogame, come ha ammesso lo scrittore prima dell'uscita del titolo. Una promessa che secondo diversi utenti non è stata rispettata.

Yohalem difende la sua creazione sostenendo che i giocatori che non hanno apprezzato la trama si sono limitati a guardare soltanto la facciata degli eventi. "La storia si può decifrare come se fosse un indovinello. Quello che mi rende triste è che ci sono persone che non hanno nemmeno provato a risolvere l'enigma, come in una caccia al tesoro in cui i partecipanti non recuperano il primo indizio", spiega l'autore della storia di Far Cry 3.

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Uno degli esempi fatti da Yohalem riguarda le citazioni tratte da Alice nel Paese delle Meraviglie, come quella che appare nei primi momenti del gioco per simboleggiare il viaggio surreale di Jason, il protagonista del gioco. "Le citazioni di Alice nel Paese delle Meraviglie servono per dare un indizio ai giocatori. Si devono analizzare come si farebbe con qualsiasi altro testo e permettono di scoprire quello che sta per succedere", spiega Yohalem, che prosegue la sua difesa del gioco evidenziando l'eccessiva superficialità di alcune analisi, soprattutto degli utenti più critici.

"Il gioco è ambientato in un'isola del Pacifico del sud, quindi vengono immediatamente in mente i temi ricorrenti  del colonialismo perpetrato dai bianchi e i cliché in stile 'Avatar'. Partendo da qui si potrebbe pensare che questa sia l'opinione della cultura popolare riguardante i viaggi verso posti nuovi, ma la cosa divertente è che si tratta di un'esagerazione presente in molti giochi, seppur nascosta", afferma Yohalem.

"Per esempio, GTA è un gioco di 'colonizzazione'. Si va a New York e si conquista la città, la maggior parte dei giochi open world funziona così. Ezio Auditore va a Roma e la conquista. Portando all'estremo tutto questo si assiste a un'esagerazione dei temi ricorrenti ed è proprio questo il modo di rivelarli. L'esagerazione di questi schemi è quello che succede in Far Cry 3", spiega lo scrittore.

La palla passa agli utenti, che ora avranno sicuramente un fiume di risposte pronte per l'autore della trama di Far Cry 3. Voi cosa ne pensate? Credete che sia intrigante o che sia soltanto un contorno banale e ricco di luoghi comuni?