Cultist Simulator Initiate Edition | Recensione

Cultist Simulator Initiate Edition arriva su Nintendo Switch e porta l'occulto in un interessante gioco di carte e gestione di risorse.

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a cura di Martina Fargnoli

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Cultist Simulator Initiate Edition approda su Nintendo Switch e per l’occasione include in un solo pacchetto i primi 3 DLC pubblicati nel corso del 2018 e 2019, lasciando quindi fuori The Exile, l’espansione più corposa introdotta lo scorso anno che aveva portato con sé nuove meccaniche, e che dovrà di conseguenza essere acquistata a parte - e non sarà oggetto di analisi della recensione. Tra le novità principali spicca una nuova interfaccia grafica pensata proprio per la console di Nintendo che si differenzia pertanto dalle versioni PC e mobile.

Quando si avvia il gioco per prima volta non siamo guidati da nessun tutorial. Una scelta pensata per mantenere l’aura di mistero che avvolge tutto il gioco, del resto fondare un culto e dedicarsi alle arti occulte non è qualcosa che si fa alla luce del sole o per la quale esistono comprensive guide passo passo per avere successo. Negli anni venti di Cultist Simulator non c’è certo Google a cui chiedere “come fondare un culto e farla franca”, ma tutto il sapere è racchiuso in polverosi tomi e spesso nascosto nell’ombra di un vicolo, bisbigliato tra ferventi credenti o indagato in sogni che aprono le porte a nuova conoscenza. C’è chi potrebbe trovare troppo ostico orientarsi le prime volte, non apprezzare il trial and error o aver difficoltà a seguire gli eventi per via dell’assenza dell’italiano, per questo motivo nelle opzioni di gioco è possibile consultare una guida che offre i principi base del funzionamento di Cultist Simulator.

Sbagliando si impara potrebbe essere uno dei motti del gioco: riteniamo che l’esperienza più fedele a quella pensata dai game designer sia proprio quella che si ottiene buttandosi nel vivo del gioco senza leggere nessuna guida. Di base, infatti, le meccaniche possono essere ridotte in eventi / azioni e risorse rappresentate da carte. Ad esempio, lavorare e studiare sono due delle azioni che è possibile intraprendere nel gioco. Per poter lavorare e ottenere fondi avremo prima bisogno di un posto di lavoro, mentre per studiare potremmo aver bisogno di un libro o di pagare una persona per delle ripetizioni. Per svolgere un’azione con più impegno potrebbe esserci richiesto di metterci più passione o utilizzare la ragione e quindi consumeremo risorse. Le azioni sono rappresentate da quadrati con un rispettivo timer che indica il tempo entro cui si svolge quel determinato evento. Più si va avanti, più eventi e azioni si sbloccano. Alcuni di questi eventi avvengono in risposta alle nostre azioni e potrebbero svolgersi in modo automatico, mentre altri richiedono la nostra attenzione e un input ben preciso.

Fortunatamente è possibile mettere in pausa il gioco, leggere con calma il risultato delle nostre azioni e farsi un’idea della storia che stiamo plasmando con le nostre mani prima di dedicarci a un nuovo giorno. Saranno proprio le nostre scelte, infatti, a dettare l’evolvere della narrazione, quindi pazienza e strategia sono gli elementi che spetterà al giocatore mettere in campo per indirizzare gli eventi dove desiderato. Ci siamo fatti dei nemici o abbiamo scatenato della sana competizione fino al punto che un rivale vuole ascendere prima di noi? Possibile. Non siamo stati attenti e la polizia è sulle nostre tracce? Probabile, come è probabile che ci stiamo lasciando dietro una scia di cadaveri e al posto degli scheletri nell’armadio abbiamo una collezione di arti… o perché no, alla fine abbiamo scelto di vivere una vita tranquilla accumulando ricchezze e scalando i vertici della nostra occupazione. Sono diversi i finali che si possono ottenere, molti di quelli che incontreremo saranno dettati dal fallimento, altri rappresenteranno vittorie minori mentre la vera gloria e l’immortalità attendono chi sarà pronto a rischiare.

Terminata una partita, entra in azione la componente roguelite del titolo che vi permetterà di ricominciare a giocare scegliendo una fra tre eredità potenzialmente influenzate dal modo in cui si è conclusa la partita precedente. Ogni eredità ha le sue peculiarità e vi permetterà di iniziare la partita con risorse e attività uniche per quel determinato percorso. Ciò aggiunge un ulteriore livello di rigiocabilità, già molto alta grazie alla presenza di svariati culti, personaggi e riti possibili con i quali costruire la propria storia. La Cultist Simulator Initiate Edition può contare sulle tre eredità introdotte con i DLC, che corrispondono al percorso del ballerino, del prete e del medium per nuovi finali e racconti.

Cultist Simulator adattamento per Nintendo Switch

Cultist Simulator nasce su PC e mentre le sue meccaniche drag and drop trovano un’ottima applicazione anche su mobile e dispositivi touch portatili, le dimensioni dello schermo possono rappresentare un problema quando devono essere compressi molti elementi su schermo. Una delle criticità emerse giocando su smartphone è proprio la confusione generata da tante piccole icone che richiedono la nostra attenzione. “Pizzicare” lo schermo per allargare l’area di gioco, sebbene funzionale al riconoscimento degli oggetti, rischiava di aggiungere un ulteriore elemento di distrazione nascondendo alla vista nuove interazioni, ma con la Cultist Simulator Initiate Edition questi problemi sono stati risolti.

L’area di gioco, il tavolo sul quale faremo tutte le nostre operazioni, è diviso principalmente in tre parti: nella porzione alta dello schermo abbiamo tutte le informazioni numeriche sulle risorse in nostro possesso, mentre le carte da giocare sono state organizzate per voci tra le quali è possibile scorrere per cambiare soggetto. Possiamo evidenziare direttamente le carte utili che trovano applicazione con una determinata azione, evidenziare solo quelle che indicano delle persone o avere visione degli elementi legati all’occulto o alle faccende più mondane. Non c’è più necessità di organizzare manualmente le carte trascinandole e perdendo di conseguenza visione degli eventi di gioco, tuttavia non è detto che otterremo sempre un effetto positivo utilizzando le carte suggerite. Come combinare le carte è qualcosa che dovremo capire da noi, ma con un’interfaccia più pulita e una minore confusione è molto più semplice concentrarsi su ciò che davvero ci interessa.

Nella parte inferiore dello schermo sono racchiuse le azioni ripetibili che possiamo intraprendere di volta in volta come lavorare, parlare con qualcuno, sognare, studiare, visitare un luogo. Non entrando tutte su uno stesso piano, sono state divise in azioni permanenti che è il giocatore a intraprendere e in azioni temporanee che il gioco attiva in risposta agli eventi. Passare da un piano all’altro richiede la semplice pressione della freccia in su sulla croce direzionale del controller. Nelle fasi più avanzate, quando si è talmente assorbiti nelle dinamiche di gioco, c’è il rischio di dimenticarsi di ciò che accade sullo sfondo delle nostre azioni e l’unico modo per avere una visione generale è passare manualmente da un livello all’altro del tavolo perché non ci sono altri indicatori a schermo che ci informano che qualcosa di importante si sta verificando sulla parte di tavolo che non stiamo osservando.

Nel complesso preferiamo la nuova interfaccia, soprattutto se confrontata con quella mobile che può diventare molto caotica in fasi di gioco avanzate, mentre nell’adattamento Switch è apprezzabile l’ordine con cui gli elementi sono disposti e la mappatura dei controlli che rende facile navigare tra una scheda e l’altra. Non ci sono sostanziali differenze tra giocare in modalità portatile e in modalità TV se non, appunto, le dimensioni dello schermo che cambiano. Anche sull’ammiraglia Nintendo è presente la possibilità di attivare la modalità ad alto contrasto che rende più facilmente leggibili i testi che, talvolta, si presentano con caratteri molto piccoli se la lunghezza del testo supera un certo numero di righe.