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a cura di Michele Pintaudi

Editor

In quanti di voi si sono segnati sul calendario la data del 10 dicembre? Nonostante sia stata corretta a più riprese, pare proprio che questa volta sia quella buona: Cyberpunk 2077 sta per arrivare, e noi di Game Division non vediamo l’ora di raccontarvi tutto ciò che riguarda l’ultima fatica di CD Projekt RED. Un progetto annunciato, con un teaser breve ma comunque molto intrigante, ormai otto anni fa: era infatti il 2012 e da allora, complice l’avvento di due nuove generazioni di console e di problematiche di vario genere in corso di sviluppo, le notizie sul titolo sono state spesso carenti o comunque altalenanti.

Negli ultimi tre anni il team alle spalle di The Witcher ha però cambiato marcia, mostrando in più occasioni i vari aspetti di quello che mira ad essere uno dei videogiochi più ambiziosi della storia. Solo il tempo ci dirà come e quanto Cyberpunk 2077 rimarrà nella memoria dei giocatori, e nel mentre non possiamo che attendere ancora questi ultimi, faticosissimi giorni.

Tra le mille caratteristiche annunciate una delle più chiacchierate è senza ombra di dubbio la presenza di Keanu Reeves, come personaggio non giocabile, all’interno del nostro viaggio nella misteriosa Night City. Astuta mossa di marketing, o semplicemente un’ulteriore aggiunta al valore del gioco? Qualunque sia la risposta, il pubblico ha accolto a suo tempo la notizia con un calore e un’eccitazione senza precedenti: il protagonista di Matrix e John Wick, lo sappiamo, è uno degli attori più amati di Hollywood, e la sua aggiunta al gioco ha certamente destato non poco interesse.

Keanu Reeves non è però il primo, anzi. La storia ci mostra tutta una serie di stelle del cinema o del mondo dello spettacolo che hanno prestato il loro volto alla realizzazione di un prodotto videoludico. Quello che vogliamo fare oggi è ricordare alcuni esempi tra i più celebri, dimostrazioni di come il videogioco si sia negli anni evoluto dando più volta vita a una sempre più marcata convergenza tra media.

Keanu Reeves in Cyberpunk 2077… E prima?

Videogiochi e show business, insomma, si sono incontrati già diverse volte nel corso della storia recente. Anche soltanto guardando indietro di pochi anni troviamo infatti esempi di rilievo, ed è proprio da qui che intendiamo partire. È passato poco più di un anno dall’uscita di Death Stranding, ultimo progetto di Hideo Kojima uscito in esclusiva su PlayStation 4 e approdato qualche mese fa anche su PC. Il titolo è ricco di volti noti, andando forse a rappresentare il primo caso in cui un gioco può contare su un intero cast di nomi di spessore dal mondo del cinema… E non solo!

Al protagonista Norman Reedus, noto ai più per il ruolo di Daryl Dixon in The Walking Dead, troviamo infatti affiancati una serie di personaggi rappresentati da interpreti famosi e affermati nel settore: da Mads Mikkelsen - che si rumoreggia essere in lizza per un ruolo in Animali Fantastici 3 - alla protagonista di La vita di Adele Léa Seydoux, passando per il regista Premio Oscar Guillermo Del Toro, Nicolas Winding Refn e Margaret Qualley. L’ambizioso director del gioco non si è però limitato al mondo del cinema, e infatti Death Stranding annovera tra le varie comparse il conduttore Conan O’Brien e tanti altri volti più o meno noti che vanno ad aggiungersi a un cast davvero stellare.

Attori di un certo livello li troviamo anche in Beyond: Two Souls, avventura targata Quantic Dream uscita nel 2013. La protagonista Jodie è qui interpretata da Ellen Page, candidata all’Oscar per Juno e oggi personaggio di rilievo nella serie Netflix Umbrella Academy, peraltro appena rinnovata per una terza stagione.

Al suo fianco troviamo poi un altro nome che non ha bisogno di presentazioni, ossia Willem Dafoe: attore eclettico e dall’indiscutibile valore che ha alternato, nella sua lunga carriera, ruoli in prodotti mainstream come Spider-Man di Sam Raimi ad altri in pellicole indipendenti al fianco di Wes Anderson, fino a parti d’autore in film come Platoon e il più recente The Lighthouse. Interpellato sul perché della scelta di questi due nomi, il director David Cage ha più volte ribadito come il tutto non fosse assolutamente pensato in ottica promozionale: i due attori erano infatti perfetti per le rispettive parti, indipendentemente dall’importanza che in effetti ricoprono nell’industria del cinema.

Beyond: Two Souls non è stata però la prima occasione in cui Cage ha avuto modo di lavorare con star di altissima fattura. Nel 1999 uscì infatti Omikron: The Nomad Soul, bizzarro e singolare progetto di debutto dell’autore francese. Il gioco non fu nulla di indimenticabile, ma un particolare elemento riuscì ad attirare già allora una sostanziosa fetta di pubblico. Tra i personaggi presenti in Omikron troviamo infatti una leggenda della storia della musica come David Bowie, autore peraltro di alcune tracce della colonna sonora.

Anche le stelle della musica, al pari di quelle del cinema, possono vantare un discreto numero di presenze all’interno di prodotti videoludici. Uno degli esempi più emblematici in questo senso è Brutal Legend, titolo sviluppato da Double Fine che presenta al suo interno molte facce conosciute al grande pubblico. Oltre al protagonista, interpretato da Jack Black, troviamo infatti personaggi con voci e fattezze di alcune icone della musica rock quali Ozzy Osbourne, Lemmy Kilmister e il leader dei Judas Priest Rob Halford. Senza dimenticare Kyle Gass, chitarrista dei Tenacious D nei quali accompagna proprio Jack Black.

Prestazioni da Oscar? (Quasi) sempre!

L’aggiunta di volti noti del mondo dello spettacolo è spesso un elemento che va a dare ulteriore valore a un videogioco, anche accentuando quella che può essere la sua presa sul pubblico. Allo stesso tempo un titolo mediocre non può venire stravolto dalla presenza di una stella del cinema, in quanto fattore insufficiente per risollevare da solo le sorti di un progetto.

In alcuni casi si tratta insomma di aggiunte di grande valore, come quelle di Kevin Spacey e Kit Harington rispettivamente in Call of Duty Advanced Warfare e Infinite Warfare. In altri frangenti l’impatto è ancora più marcato, come ad esempio in Until Dawn. L’intero cast è qui composto da attori professionisti e, a onor del vero, la qualità del prodotto finale agisce di conseguenza: le espressioni facciali, le voci e la recitazione in generale creano un’esperienza realmente assimilabile a quella cinematografica.

Tra i vari attori spiccano senza dubbio Hayden Panettiere, nota al pubblico per il suo ruolo nello show televisivo Heroes, ma soprattutto Rami Malek. Già, lo stesso attore che in seguito sarà protagonista della serie cult Mr. Robot e che vincerà il Premio Oscar per Bohemian Rhapsody. In questi casi insomma il ruolo dell’attore è davvero quello di alzare l’asticella qualitativa, con risultati notevoli sotto ogni punti di vista.

A questi esempi che possiamo definire virtuosi se ne affiancano poi altri che, per vari motivi, sono finiti nel dimenticatoio o rimangono nella memoria del pubblico per motivi ben diversi da quelli sperati. Vi ricordate di Wheelman? Sviluppato da Tigon Studios e uscito nel 2009, il gioco non fu propriamente un successo di critica e pubblico: la struttura open world e la libertà di azione complessiva non bastarono, e il titolo finì presto per essere catalogato come assolutamente trascurabile. Il protagonista, un agente sotto copertura nella città di Barcellona, è interpretato da Vin Diesel: star nota al grande pubblico soprattutto per la serie Fast & Furious. Nemmeno la presenza di un volto così noto diede a Wheelman quella spinta di cui aveva bisogno, a riprova di come non sempre operazioni di questo genere riescono a produrre i risultati desiderati.

Discorso simile per uno shooter che alcuni di voi ricorderanno, ma quasi di sicuro per motivi non strettamente legati alla qualità del prodotto finale. Stiamo parlando di 50 Cent: Bulletproof, sviluppato da Genuine Games e approdato sul mercato nel 2005. Il gioco è di per sé qualcosa di realmente dimenticabile, con meccaniche ridotte all’osso e un gameplay non particolarmente raffinato.

Se la critica bocciò il gioco su tutta la linea, va comunque detto che a livello di vendite i risultati furono più che discreti: pur non elevando la qualità del prodotto, la presenza del rapper 50 Cent come protagonista di questo sparatutto ne decretarono il successo commerciale. Un caso raro ma da non tralasciare, che dimostra come se da una parte operazioni di questo tipo possano dare manforte in termini di qualità, al contempo non va sottovalutato il potenziale comunicativo insito in azioni del genere.

Quello che porterà Keanu Reeves all’interno di Cyberpunk 2077, insomma, lo scopriremo solo tra poco. Nel frattempo vi lasciamo invitandovi a dirci la vostra: quali sono le performance attoriali che più ricordate nella storia dei videogiochi?

Potete prenotare la vostra copia di Cyberpunk 2077 a questo indirizzo, non fatevelo scappare!