Dead Space Remake: 5 Horror da giocare in attesa della creatura targata EA

In attesa del chiacchierato Dead Space Remake targato Electronic Arts, vediamo insieme 5 Horror che non dovreste lasciarvi scappare.

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a cura di Luca di Carlo

Tra i vari generi videoludici che abbiamo imparato a conoscere e ad amare, uno dei più intriganti è indubbiamente quello dei survival horror. Chiunque, infatti, può farti prendere uno spavento con un banale jumpscare poco ispirato, ma riuscire a incutere reale terrore è un’arte a cui pochi possono ambire. Nel corso di questi lunghi anni, sono stati innumerevoli i team che hanno provato a cavalcare le nostre più oscure paure per immergerci in mondi tanto terrificanti quanto indimenticabili, ma solo poche produzioni sono riuscite davvero in questo intento. Con il tanto atteso remake di Dead Space oramai confermato e nel pieno dello sviluppo - con uscita prevista su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S -, abbiamo quindi deciso di mostrarvi altri cinque horror con cui intrattenervi nell’attesa che la creatura targata Electronic Arts giunga finalmente sugli scaffali.

5 Survival Horror da giocare in attesa di Dead Space Remake

The Evil Within

Nato dalla mente contorta di Shinji Mikami, il papà di Resident Evil, The Evil Within incarna alla perfezione tutto ciò a cui Mikami ci ha abituati nel corso di questi decenni. Impersonando infatti i panni di Sebastian Castellanos, detective recatosi al Beacon Mental Hospital dopo che un meglio efferato killer ha fatto mattanza di staff e i pazienti, andremo a vivere un viaggio nella follia dove la linea di demarcazione tra realtà e finzione sarà incredibilmente labile. L’avventura punta con particolare forza su una narrativa estremamente intricata e contorta dove sarà necessario giungere ai titoli di coda prima di poter anche solo sperare di ricongiungere tutti i pezzi dell’enorme puzzle preparato dai ragazzi di Tango Gameworks, il tutto senza ovviamente disdegnare un gameplay di qualità.

Per quanto gli ultimi sette anni pesino come un macigno sulle spalle di un prodotto che già ai tempi del lancio mostrava una certa legnosità di fondo, la riuscita fusione tra fasi stealth e altre in cui dar fiato alle armi mantiene alto l’interesse del giocatore, il quale si ritroverà ovviamente a dover affrontare creature di ogni forma e dimensione. I salti dalla sedia non mancheranno e l’ottimo character design sfoggiato dall’opera spingerà a tenere sempre alta la guardia, lì dove il senso di essere perennemente braccati andrà facendola da padrone, merito anche di ambientazioni spesso particolarmente oscure e claustrofobiche. Piccola nota a piè pagina anche per il seguito, The Evil Within 2, una piacevolissima avventura che pur perdendo qualche punto sotto il profilo “survival horror”, seppe mostrare una struttura di gioco ben più fluida e accattivante che conquistò molti appassionati.

SOMA

Spesso e volentieri l’industria videoludica presenta esperienze desiderose di toccare corde emotive e concettuali particolarmente discusse, temi difficili da trattare ma che – se sfruttati nel modo giusto – possono portare alla concretizzazione di produzioni semplicemente imperdibili. SOMA s’identifica perfettamente in questo insieme di prodotti, un survival horror che pone al centro delle vicende la dicotomia uomo/macchina e il significato stesso della vita. Risvegliatici in quello che sembra essere uno strano laboratorio abbandonato – e privati di qualsivoglia ricordo su come siamo arrivato in questo terrificante luogo –, dovremo muoverci tra i bui corridoi della struttura cercando di far luce su cosa ci sia successo, il tutto nel mentre che andremo scoprendo un intreccio narrativo particolarmente intrigante e riflessivo che ha saputo tenerci con il fiato sospeso.

Ovviamente non saremo soli in questo nostro “viaggio”, visto che l'enorme edificio pullula di terrificanti creature contro le quali potremo fare ben poco; l’unica opzione sarà la fuga. Sotto questo punto di vista, SOMA ricorda molto da vicino quanto visto con l'indimenticabile Amnesia, lì dove sarà necessario muoversi di soppiatto tra gli oscuri cunicoli della stazione evitando qualsivoglia scontro, pena un orribile morte. Da queste semplici basi ludiche prende così forma un’esperienza asfissiante e terrificante che non concederà mai neanche un attimo di respiro ai giocatori, un’opera che non dovrebbe assolutamente mancare nella ludoteca di ogni amante d’horror che si rispetti.

Alien Isolation

Inutile girarci tanto attorno, Alien Isolation non fu certo un titolo perfetto e anzi, una struttura ludica particolarmente ridondante e un’IA nemica – di robot e umani – fin troppo deficitaria andarono irrimediabilmente a minare l’attesa produzione targata Creative Assembly. Eppure, nonostante tutto, tali problematiche impallidivano innanzi alla vera colonna portante del gioco, lo Xenomorfo. Non esageriamo quando affermiamo che la creatura aliena presente in questo gioco è probabilmente uno dei più formidabili e indimenticabili avversari che ci si siano mai parati innanzi, un essere intelligente, maestoso e incredibilmente terrificante che non vi concederà mai neanche un istante di tregua.

Muoversi all’interno della stazione spaziale Sevastopol – caratterizzata da un art design di prim’ordine che rimarca con infallibile abilità lo stile delle pellicole originali – sapendo che in ogni momento (e da ogni parete) sarebbe potuto sbucare un furioso Xenomorfo è stato dilaniante per il nostro spirito. Certo, è possibile difendersi contro questa incredibile creatura, ma il senso d’impotenza che abbiamo provato a ogni sua apparizione è stato impagabile. Alien Isolation è una fuga continua da morte certa, un susseguirsi di corse a perdifiato e urla lacerate nell’oscurità mentre si affronta un pericolo che è sempre un passo avanti a te. Fan di Alien, se non avete mai dato un’opportunità a questo titolo, è giunto il momento di fare ammenda e recuperarlo quanto prima.

Devotion

Molti di voi sicuramente avranno già sentito parlare di Devition, o quanto meno saranno a conoscenza delle vicende che hanno seguito il lancio del gioco, ritrovatosi a venire addirittura tolto da Steam a causa di alcune ripercussioni legate a un easter-egg ben poco apprezzato dal governo cinese. L’atto di vera e propria censura che ha colpito la creatura targata Red Candle Games ha indubbiamente fatto molto male al team, ritrovatosi da un giorno all’altro senza una piattaforma su cui distribuire il proprio prodotto, e per interi anni siamo rimasti in attesa, speranzosi che alla fine si sarebbe raggiunto un qualche compromesso. Alla fine quel compromesso non è mai arrivato e la società ha così deciso di agire in autonomia, sostanzialmente rendendo disponibile il suo gioco direttamente sul proprio sito. Quale occasione migliore se non questa, quindi, per menzionare un horror psicologico incredibilmente riuscito e da non doversi fare assolutamente scappare? Devotion è una storia di religione, dogmi familiari e tragedie, un’avventura che ci porterà a scoprire le vicende che hanno caratterizzato una famiglia di Taiwan degli anni ’80.

Proprio per questo, la quasi totalità della produzione sarà ambientata nella loro casa, che dovremo esplorare in lungo e in largo in vari momenti storici. Detto questo, ci teniamo a specificare che il gioco, pur facente parte del genere survival horror, si discosta fortemente da tutti i titoli di cui vi abbiamo parlato fino ad ora. In-game, infatti, il terrore e la “paura” per come siamo abituati a intenderla lasciano il posto a un costante senso d’inquietudine e disagio che non ci abbandonerà mai. Ottime scelte sceniche vanno mescolandosi a uno stile visivo particolarmente lugubre e che si sposa perfettamente alla pesante atmosfera che si respira a ogni passo che faremo. Devotion non è un gioco dove salterete dalla sedia a causa di un qualche jumpscare lanciatovi in faccia a tutto volume, identificandosi piuttosto come una storia che vi trasporterà in un mondo malato e incredibilmente vivido nella sua follia che saprà stupirvi a ogni angolo. In una frase, un modo diverso d’intendere l’orrore.

Little Nightmares 2

Pur non rientrando direttamente nel genere dei survival horror a causa di una spiccata struttura ludica da action-platform 2D, Little Nightmares 2 merita senz’ombra di dubbio una citazione in questa nostra lista. Il secondo capitolo del brand sviluppato dai ragazzi di Tarsier Studios è infatti un vero e proprio incubo a occhi aperti che punta tutto su uno stile artistico e visivo semplicemente terrificante. Nel mentre che ci muoveremo tra le varie ambientazioni presenti in-game superando ostacoli e risolvendo enigmi di varia natura, dovremo infatti affrontare mostruosità di ogni genere che non perderanno occasione di mandarci all’altro mondo. Il team di sviluppo ha lavorato alacremente affinché ognuno degli esseri che incontreremo lungo il nostro cammino fosse il quanto più disgustoso e spaventoso possibile.

In un mondo oramai ridotto in rovina dove i pericoli si nascondo nell’ombra, anche il semplice muoverci da una zona all’altra saprà regalare momenti di tensione vissuti con il cuore in gola, merito anche di una gran varietà di situazioni offerte. Che si parli di una scuola i cui studenti sono marionette impazzite o di un ospedale dove anche il più debole fascio di luce sarà una benedizione, il gioco ci porterà a dover affrontare continuamente qualche situazione inedita tutta da scoprire e che spesso si risolve in azzeccate scelte di game design che ben si sposano con la criptica sceneggiatura sfoggiata dal titolo. Anche in questo caso, non parliamo di un gioco che vi farà saltare dalla sedia, ma il costante senso di pericolo e il decadente stile adottato dal team hanno contribuito a dar forma a un prodotto imperdibile per tutti gli appassionati del genere, i quali ovviamente non dovrebbero neanche lasciarsi scappare l’originale Little Nightmares.

Se non vedete l’ora di lanciarvi nella Next-Gen, vi consigliamo di tenere sotto controllo Amazon, dove le nuove console potrebbero tornare disponibili a più riprese, seppur per breve tempo.